SBRICCOLI, Renzo
Intestazione di autorità
- Intestazione
- SBRICCOLI, Renzo
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Roma
- Data di nascita
- 07/02/1924
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
Nasce a Roma il 7 febbraio 1924 in una famiglia di sentimenti antifascisti, la zia Bianca è la moglie di Luigi Fabbri. Si avvicina al movimento libertario durante la Resistenza, alla quale partecipa nella zona di Montesacro. Nell’immediato dopoguerra è attivo nei gruppi romani e laziali e partecipa come delegato della Federazione laziale, assieme a Scattoni, al Convegno nazionale della fai, che si volge a Canosa di Puglia dal 22 al 24 febbraio 1948. Alla fine dell’anno è tra i giovani che, con la collaborazione di Scattoni e su sollecitazione di Masini – del quale S. condivide le posizioni politiche critiche nei confronti nel movimento anarchico tradizionale – fondano il Gruppo “Roma centro” allo scopo di rilanciare l’azione degli anarchici nella Capitale. S. rappresenta, insieme a Scattoni, il gruppo “Roma centro” al Terzo congresso della fai (Livorno, 1949), dopo il quale il Gruppo “Roma centro” indirizza una lunga lettera alla redazione della rivista «Volontà» criticando l’editoriale Antipolitica apparso nel numero precedente al congresso. La lettera, che è firmata da S. insieme a Castrichella, Angeloni, Bessi, Masini, Scattoni, A. D’Antimi, A. G. Pagliai e E. Faraoni, accusa la redazione di aver voluto in qualche modo condizionare l’esito del congresso con una presa di posizione critica, dal momento che il giornale porta come sottotitolo «rivista del movimento anarchico di lingua italiana», nei confronti di coloro che sono a favore di un impegno politico preciso al fianco del movimento dei lavoratori e in forma organizzata (Battute polemiche, 15 giugno 1949, pp. 615-620). È la dichiarazione di una presa di distanza politica che ben presto porta alla nascita del Comitato interregionale tosco-laziale e poi del bollettino «L’Impulso» (settembre 1949) «notiziario anarchico per il Lazio e la Toscana». Successivamente, S. partecipa alle attività del Comitato interregionale tosco-laziale che poi si trasformerà in Gruppo d’iniziativa per un movimento “orientato e federato”. È anche tra i firmatari, assieme a Cervetto e Masini, del documento Resistenzialismo piano di sconfitta, che vuole combattere le posizioni “resistenzialiste” e immobiliste del gruppo redazionale di «Volontà». Si allontana dal gruppo dopo il convegno di Frascati che dà vita all’Unione anarchica laziale (marzo 1950) non condividendone, presumibilmente, le scelte da come si intuisce in una sua Precisazione pubblicata a p. 4 di «Umanità nova» del 9 luglio 1950, dove si evince che ha presentato le dimissioni, il 14 aprile 1950. Alla metà degli anni Novanta risulta abbonato alla «Rivista storica dell’anarchismo». Muore intorno al 2001. (F. Bertolucci).
Fonti
Fonti: Archivio A. Cervetto, Savona; Archivio Biblioteca Franco Serantini, Carte GAAP, Comitato nazionale dei GAAP; Comune di Roma, Anagrafe e Stato civile.
Bibliografia: Federazione Anarchica Italiana, Congressi e convegni (1944-1962), a cura di U. Fedeli, Genova, Libreria della FAI, 1963, pp. 110, 123; P. Iuso, Gli anarchici nell’età repubblicana: dalla Resistenza agli anni della Contestazione 1943-1968, Pisa, BFS, 2014, pp. 114 e 128; A. Cervetto, Opere 23. Carteggio 1948-53, Milano, Lotta comunista, 2018, ad indicem.