ZAZZU, Giovanni
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- ZAZZU, Giovanni
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Pattada
- Data di nascita
- 30 Marzo 1910
Attività e/o professione
- Qualifica
- Pastore
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
- Nasce a Pattada (SS) il 30 marzo 1910, pastore. Nel 1929 emigra clandestinamente in Francia e nel settembre 1931 è segnalato a Barcellona, dove frequenta gli anarchici Luigi Damiani, Niccolò Turcinovich, Primo Marchiò e Enrico Toti. Alla fine dell’anno si stabilisce a Marsiglia e l’8 febbraio 1932 viene iscritto nel «Bollettino delle ricerche», come “anarchico da perquisire e vigilare”.
Nell’agosto del 1936 valica i Pirenei per battersi contro i militari faziosi e nel 1937 scrive al fratello una lettera, giudicata dalla Prefettura di Sassari “poco riguardosa verso il fascismo e verso l’Italia”, nella quale informa il congiunto di essere andato in Spagna “con la Croce Rossa internazionale come infermiere. E di ciò sono orgoglioso di essere anch’io uno che è accorso” ad aiutare “questo popolo tradito, eroico e martire, che merita l’aiuto del proletariato mondiale perché lotta per la salvezza del mondo”. Un popolo, la cui unica colpa è “quella di non aver lasciato mano libera ai traditori, assassini di bambini indifesi, di donne e vecchi inermi e codardi nel campo di battaglia e quelli sono gli stessi crimini che hanno reso la bella Italia nella più triste delle situazioni” e vogliono fare “della Spagna un cimitero criminale. Sappiano però che la Spagna non è l’Abissinia, ma che sarà un osso duro da masticare” e che “ci si romperanno i denti”. Zazzu mette in guardia il fratello dai fascisti, che ingannano i giovani italiani “con montagne di promesse”, dicendo loro che “li mandano a lavorare in Africa”, mentre, al contrario, “li portano a fare gli assassini in Spagna”.
Il 7 ottobre 1936 la Divisione polizia politica comunica agli Affari riservati che Zazzu è tornato a Marsiglia e il 14 novembre la Prefettura di Sassari chiede che, qualora rimpatriasse, venga immediatamente arrestato, e non semplicemente perquisito e segnalato, come disponevano le circolari precedenti. Nella prima metà del 1938 Zazzu lavora nel dipartimento rodaniano dell’Ardèche, poi, il 13 luglio, è di nuovo nelle “milizie rosse” spagnole, insieme a Domenico Tomat, Giuliano Pajetta, Elvio Coccia, Battista Lupino e Federico Castelli. Dopo la caduta di Barcellona (26 gennaio 1939), rientra in Francia il 7 febbraio 1939 e viene internato nel tremendo campo di Argelès-sur-Mer, dove aderisce al gruppo anarchico “Libertà o morte”. Uscito da Argelès, è segnalato a Marsiglia, il 30 agosto 1939, come “anarchico attivo”, che potrebbe diventare pericoloso. S’ignorano data e luogo di morte. (R. Bugiani – S. Carolini – A. Tozzi)
Fonti
- Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181