ZANNOTTI, Giuseppe
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- ZANNOTTI, Giuseppe
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Ardenza
- Data di nascita
- March 19 1876
Biografia / Storia
- Nasce a Ardenza (li) il 19 marzo 1876 da Ferdinando e Faustina Bertelli, fornaio. Si avvicina al movimento libertario fin da giovane insieme ai fratelli Cesare e Ferruccio. La Prefettura di Livorno nel 1897 lo scheda e il breve “cenno biografico” lo descrive come persona di corporatura giusta, fronte larga e portamento disinvolto: “Legge qualche giornale od opuscoli sovversivi quando li riceve dal noto Marrucci Ghino, che si occupa della diffusione, e cerca di fare, come meglio sa e può, propaganda fra i suoi coetanei”, anche se con poco profitto. “È intollerante di ogni principio di autorità e verso i legittimi rappresentanti [dello Stato] serba contegno spavaldo e sprezzante”, interviene alle conferenze anarchiche e partecipa continuamente alle riunioni libertarie. Chiamato alle armi nel settembre del 1897, Z. mostra una viva insofferenza per la vita militare e viene mandato per punizione in una compagnia di disciplina. Tornato a Livorno il 28 ottobre 1899, è sorvegliato e il 16 gennaio 1908 viene segnalato – insieme a Adolfo Amedeo Boschi – fra i promotori delle iniziative anarchiche dell’Ardenza. Nel 1911 è considerato pericoloso e nel 1912 risulta abbonato al giornale «Germinal» di Ancona. Nel 1913 organizza un comizio clericale all’Ardenza, ma il delegato di Pubblica sicurezza scioglie la riunione e manda tutti a casa, dopo aver saputo che uno degli oratori intendeva tessere l’apologia di Bresci. Nel 1914 Z. invita Armando Borghi all’Ardenza per tenere una conferenza sul tema: Come gli operai debbono pensare al proprio avvenire, e nel 1916 è membro autorevole del locale Circolo libertario di studi sociali. Il 1° maggio dello stesso anno viene denunciato per aver esposto, fuori della sede dell’associazione, un drappo nero con la scritta: “Gruppo anarchico di Ardenza, coll’asta sormontata da una palla coronata di punte e rappresentante una così detta bomba all’Orsini”. Dopo l’ascesa del fascismo, è “convenientemente vigilato”, come riferisce la Prefettura di Livorno il 9 aprile 1930. Tre anni dopo abita ancora all’Ardenza, si mantiene fedele alle idee libertarie e viene sorvegliato. Nel 1935 lavora nel forno di Fabio Plaisant ed è vigilato. Il 4 settembre 1942 viene radiato dall’elenco dei sovversivi schedati e mantenuto in quello dei “sovversivi comuni”: “Come tale, verrà genericamente vigilato”. S’ignorano data e luogo di morte. (R. Bugiani - G. Piermaria)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Ferdinando e Faustina Bertelli
Bibliografia
- 2004