ZANFORLIN, Cesare
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- ZANFORLIN, Cesare
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Guarda Veneta
- Data di nascita
- December 23 1885
Biografia / Storia
- Nasce a Guarda Veneta (Ro) il 23 dicembre 1885 da Pietro e Carolina Grandi, contadino e muratore. Nel 1887 la famiglia si trasferisce a Polesella (Ro): durante la permanenza nel comune polesano professa “idee socialiste”. Nel 1906 emigra in Germania per trasferirsi due anni più tardi a San Gallo in Svizzera. Nel 1916 non risponde alla chiamata alle armi e il 31 dicembre viene dichiarato disertore e denunciato al Tribunale Militare di Bologna. Nel 1920 beneficia dell’indulto concesso ai disertori e ai renitenti e viene esonerato dall’obbligo di prestare servizio militare. Nel 1926 viene segnalato dalla Regia Legazione di Berna come “anarchico militante” e fiduciario del gruppo libertario “Emancipazione Proletaria”. Nel 1929, a San Gallo, si oppone alla decisione dell’assemblea del Fondo Italiano di Beneficenza di trasferire la propria sede nei locali della fascista Casa degli Italiani. Nel 1930 il Prefetto di Rovigo lo segnala per l’iscrizione nel «Bollettino delle ricerche» come “pericoloso fuoriuscito anarchico – tipo violento e feroce antifascista”: a Z. viene attribuita l’intenzione di rientrare in Italia “per ammazzare il Duce ed il Re”. Nel marzo dello stesso anno una fonte confidenziale, quasi a voler suffragare la definizione del prefetto, riferisce al Ministero dell’Interno che Z. “ha espresso delle minacce all’indirizzo dei fascisti” e del Console. Z., costantemente sorvegliato e seguito, viene così tratteggiato dal vice Console di S. Gallo: “egli è un accanito avversario del Regime e lo dichiara anche apertamente, come fece persino in questo R. Ufficio, dove era stato convocato. Lo Z. non manca mai alle riunioni dei sovversivi italiani che hanno luogo in alcune trattorie di questa città, ed in tali occasioni prende sempre la parola per inveire in forma volgare contro il Governo Nazionale e tutta l’opera del Regime”. Nel 1931 gestisce la trattoria “Zum Lowen” “divenuta un centro di riunione di elementi sovversivi ed antitaliani”, “ritrovo e covo prediletto di tutto il sovversivismo di San Gallo”. Nel 1934, chiusa la trattoria, apre un piccolo negozio di generi alimentari. Amico di Giovanni Ferrario, pensionante in casa Z., è “in continui rapporti col centro anarchico di Ginevra, intimo e fedelissimo del noto Luigi Bertoni”; nel settembre 1937 partecipa “ad una riunione di elementi anarchici tenutasi a Ginevra e presieduta da Bertoni”. Iscritto per l’arresto in “Rubrica di frontiera” alla schedina 2527 e nel «Bollettino delle ricerche» fino al giugno 1949, data in cui la questura di Rovigo decide la revoca delle ricerche. Negli anni Trenta sottoscrive per «Il Risveglio», è probabile che nel 1942-43 sia stato naturalizato svizzero. S’ignorano data e luogo di morte. (V. Tomasin)
Fonti
- Fonti: Archivio dello Stato - Rovigo, Gabinetto di Questura, cp, b. 51, ad nomen.
Sitografia: http://www.anarca-bolo.ch/cbach/biografie.php?id=1112&PHPSESSID=e3ab2d96342eb27d04dbc84dbaff4864 (consultato il 3 gennaio 2015
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Pietro e Carolina Grandi
Bibliografia
- 2015
Link esterni