ZANELLI, Vincenzo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
ZANELLI, Vincenzo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Imola
Data di nascita
May 26 1900
Luogo di morte
Imola

Biografia / Storia

Nasce a Imola (bo) il 26 maggio 1900 da Alessandro e Adele Chiodini, operaio fornaciaio alla Cooperativa Laterizi, detto “Bonaga”. Unico sostegno della famiglia, assiduo e onesto lavoratore, Z. si distingue anche come attivo sindacalista dell’USI, fervido militante del locale movimento anarchico e collettore del Comitato pro vittime politiche. Viene arrestato una prima volta, e violentemente percosso dalle guardie di questura, il 14 luglio 1919, con l’accusa di aver schiaffeggiato e tentato di disarmare un appuntato di polizia e di aver capeggiato, assieme ad altri anarchici e socialisti, i moti contro il carovita. Arrestato nuovamente il 25 giugno 1921 per essersi scontrato con alcuni fascisti imolesi che avevano assaltato il Circolo socialista, viene rilasciato una ventina di giorni dopo. A una decina di giorni dal rilascio, il 22 luglio, allorché si trova di fronte alla sua abitazione alle Case Gallettine in compagnia degli anarchici Enrico Tarozzi e Sante Farina, viene aggredito da una squadraccia fascista. Mentre i suoi compagni riescono a fuggire attraverso i campi (entrambi saranno poi accusati di concorso in omicidio, arrestati e assolti dopo alcuni mesi di carcere), nel breve e intenso conflitto a fuoco che segue, Z. viene ferito prima al braccio poi, mortalmente, al cuore, non dopo aver però colpito a morte uno dei fascisti assalitori. Il giorno successivo alla sua morte uno sciopero spontaneo, che vede in prima fila i braccianti, i metallurgici, i falegnami e i muratori, paralizza la città. Ai funerali, svoltisi con un “lungo corteo – muto – solenne, senza bandiere, anzi più nobile perché senza insegne” e simboli di parte, assiste una folla imponente. Sui muri della città sono affissi, tra i tanti, i manifesti della Cooperativa dei fornaciai, della Camera del Lavoro, dell’Unione Sindacale, del Partito Comunista. Il manifesto dei Gruppi Anarchici ne ricorda “la bontà, la fede che più di ogni altra cosa al mondo amava e che per essa ha dato la vita”. Sulla sua tomba, subito profanata dai fascisti, è ancora oggi incisa la fiaccola dell’anarchia. (T. Marabini - M. Ortalli)

Fonti

Fonti: «Sorgiamo!», 25 giug. e 9 lug. 1921; «La Lotta», 31 lug. 1921; «Sorgiamo!» 10 nov. 1921.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Alessandro e Adele Chiodini

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

città