VOLPI, Cesare
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- VOLPI, Cesare
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Carrara
- Data di nascita
- June 25 1857
- Luogo di morte
- Città del Messico
Biografia / Storia
- Nasce a Carrara (MS) il 25 giugno 1857 da Giuseppe e Anna Zaccagna, muratore. Secondo la Prefettura di Massa V., chiamato comunemente “Petino”, riscuote “cattiva fama riscuote nel pubblico, è di carattere violento ed ardito”, ma è anche “piuttosto educato ed intelligente” e, seppure poco colto, sa “bene leggere e scrivere ed è lavoratore assiduo”. Fin da giovane frequenta compagnie di pregiudicati, e si affilia alla “setta anarchica”. Il 16 giugno 1879 è ammonito dal Pretore di Carrara quale “sospetto di reati contro le persone e contro la proprietà”. È molto amico degli anarchici apuani Ezio Puntoni, Giovanni De Santis, Primo Ghio, Luigi Pedroni ed altri. Nei primi anni novanta dell’Ottocento V. fa propaganda attiva tra la classe operaia e “molta influenza ha nel partito”, limitata però a Carrara e Pisa. V., in effetti, è anche in contatto con gli anarchici pisani Olinto Salvestroni, Giovanni Sassetti e Guido Paolicchi. Prende parte a tutte le conferenze anarchiche tenute in Carrara in quel periodo, compresa quella tenuta da Primo Ghio “nell’osteria di Felice Pedroni in via lunense il 12 dicembre 1893 alle ore una”, nella quale “si esortava gli affiliati a tenersi pronti alla rivolta”, e a quella di Luigi Molinari del 26 dicembre 1893 a Pian di Maggio, nei pressi della Foce. V. partecipa ai moti insurrezionali del gennaio 1894 in solidarietà ai lavoratori siciliani unendosi alla banda che agisce nella zona della Foce. Con sentenza del Tribunale di guerra di Massa del 10 marzo 1894, V. è condannato ad un anno di reclusione e ad un anno di vigilanza speciale della Pubblica sicurezza per “eccitamento alla guerra civile”. È dimesso dalle carceri di Perugia il 28 settembre 1894 avendo fruito dell’amnistia concessa con il 20 settembre. Il 28 dicembre 1894 gli viene concesso il passaporto per poter emigrare nel continente americano, verso il quale parte il 2 gennaio 1895. V. ritorna nella città natale nel 1897 per “sbrigare affari di famiglia” e per prendere parte, “in qualità di rappresentante della Confederazione dei gruppi anarchici di Carrara”, ai funerali dell’ex garibaldino e internazionalista Sgarallino tenutisi a Livorno l’8 marzo 1897. Il 1° giugno 1898 lascia nuovamente Carrara per trasferirsi in modo definitivo oltreoceano. Il 2 febbraio è rintracciato dalle autorità italiane a Città del Messico dove, con il fratello e la moglie Minerva Duchissi, che gli ha dato tre figli, gestisce un’impresa edile. Muore nella capitale messicana il 30 gennaio 1923. (A. Mameli)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Giuseppe e Anna Zaccagna
Bibliografia
- 2004