VOLPI, Augusto

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
VOLPI, Augusto

Date di esistenza

Luogo di nascita
Acuto
Data di nascita
1868

Biografia / Storia

Nasce ad Acuto (FR) nel 1868 da Vincenzo e Candida Necci, oste. Come per i fratelli Attilio, Ercole e Angelo matura i suoi sentimenti sovversivi nell’ambiente familiare fortemente permeato dalle idee libertarie. Residente a Roma svolge diversi lavori prima di aprire un’osteria nella zona di Testaccio che diventa ben presto un luogo di ritrovo del sovversivismo romano. Più volte segnalato per questa sua attività Augusto partecipa alle riunioni e riceve sia «L’Avanti!», sia «L’Agitazione» di Ancona. Nel 1898 è iscritto al “Circolo Cesare Lucatelli” di orientamento anticlericale e antimonarchico (che raccoglie anarchici, repubblicani e socialisti) dove interviene anche F.S. Merlino. Talvolta utilizza lo pseudonimo di Augusto Pace. Nel 1899 è presidente del Comitato – cui appartiene anche Adriano Vincenzoni – che lotta per ottenere provvedimenti a favore della zona di Testaccio e nel 1900 è tra i firmatari dell’appello di solidarietà agli anarchici arrestati e processati per associazione a delinquere pubblicato da «L’Agitazione». In questi primi anni del secolo continua a svolgere attiva propaganda ma, più che altro, ad offrire al movimento libertario romano ospitalità nella sua osteria, che diviene uno dei punti di ritrovo e di organizzazione del movimento. Nel 1906 cede questa attività e prende in gestione – assieme a A. Vincenzoni – una cava di pozzolana (dove trovano lavoro altri sovversivi ed anarchici romani disoccupati come U. Merlini) e poi una nuova osteria. Nel 1910 fonda il “Nucleo autonomo per la propaganda e l’azione anarchica” sul quale non si hanno altre notizie; nel 1913 è tra gli elementi più attivi del gruppo romano “Francisco Ferrer”. Continua a svolgere una qualche attività politica durante il primo conflitto mondiale e – probabilmente – anche nei primi anni del fascismo. Rimane vigilato e le autorità lo ritengono un elemento pericoloso per l’ordine pubblico e lo sottopongono ad una stretta vigilanza. Incappa nei controlli del regime e, nel corso di una perquisizione domiciliare viene trovato in possesso di “molto materiale sovversivo”. Denunciato all’autorità giudiziaria non subisce particolari conseguenze. Tra il 1929 e il 1942 nonostante non svolga più alcuna attività politica, pur senza abbandonare le idee libertarie, le autorità lo sottopongono a una continua sorveglianza. Quando il 22 luglio 1932 muore Malatesta, V. è tra coloro che visitano la salma e partecipano poi ai funerali. S’ignorano data e luogo di morte. (P. Iuso)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Volpi Attilio, Volpi Ercole.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Vincenzo e Candida Necci

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

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