VITALI, Guglielmo
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- VITALI, Guglielmo
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Bergamo
- Data di nascita
- May 3 1898
- Luogo di morte
- Bergamo
Biografia / Storia
- Nasce a Bergamo il 3 maggio 1898 da Vittorio e Vittoria Giorgi, meccanico e idraulico. Risiede a Bergamo in città alta. Ha un fratello, Giuseppe, n. 1902, che nel 1927 lavora a La Spezia come meccanico, e tre sorelle: Maria, n. 1899, Santa, e Angela Rosa Maria (detta Lina), n. nel 1887. Non ancora diciottenne partecipa alla prima guerra mondiale, dalla quale riporta un’esperienza dolorosa e terribile, come scriverà anni dopo ad una sorella, che radicalizza la sua visione politico-sociale e lo porta all’anarchismo. Nella notte del 14 maggio 1921 viene fermato perché sorpreso ad affiggere sui muri delle vie di Bergamo manifesti della Unione anarchica italiana che inneggiano all’immancabile vittoria dell’anarchia. La perquisizione domiciliare che ne deriva è senza esito. Emigrato clandestinamente in Francia nel 1923, il tribunale di Rouen con sentenza del 17 aprile 1924 lo condanna ad un mese di prigione per furto. Nel 1927 si trasferisce in Olanda al servizio di una compagnia di navigazione, per conto della quale effettua viaggi verso il continente nord-americano, ma già nel dicembre del 1927 torna in Francia. Il 19 luglio 1928 viene iscritto con la schedina n° 53446 sul «Bollettino delle ricerche». È sposato con la francese Héloise Hennequin (n. 1894), che ha conservato la cittadinanza francese dopo il matrimonio. Nel 1933 si trasferisce ad Algeri, da dove scrive una lettera ad una sorella il 19 marzo 1935. Intercettata alla posta di Bergamo, la lettera viene trascritta: in essa si dice che la figlia Flora verrà inviata presso la zia per farla studiare a Bergamo. Nel settembre 1935 Vitali risulta risiedere ancora ad Algeri, dove continua a professare idee anarchiche: convocato dal Consolato generale italiano ad Algeri, V. non si presenta. Il suo nome riemerge dall’interrogatorio del 5 settembre 1937 nella questura di Bergamo dell’anarchico bergamasco Italo Battista Fatutti reduce dalla Spagna, dove dice di averlo conosciuto: “Fra gli italiani che ho conosciuti a Barcellona, ricordo un certo Vitali, bergamasco, che ha la moglie ad Algeri. Egli disse che faceva parte del gruppo di assalto e che era ritornato in permesso dal fronte del Cimitero di Huesca”. In effetti V. aveva raggiunto il fronte repubblicano spagnolo transitando da Perpignano con l’assistenza dell’anarchico Giuseppe Pasotti. Nel novembre 1938 la questura di Bergamo cerca una fotografia di Vitali, senza risultato. Nel dicembre 1938 V. viene segnalato in Spagna come combattente nelle Brigate Internazionali, e per questo iscritto il 7 dicembre 1938 nell’elenco delle persone da arrestare. La moglie di V. il 7 agosto 1939 giunge a Bergamo da Algeri per fare visita alla figlia, che risiede a Bergamo in viale Vittorio Emanuele 37 presso la zia Lina per ragioni di studio. La Hennequin, con passaporto francese, riparte per Algeri il 27 agosto 1939 per raggiungere il marito. Il 29 agosto 1949 la questura di Bergamo fa tramutare l’iscrizione sul «Bollettino delle ricerche», dove c’era l’indicazione "da arrestare" risalente al 1938, in quella di "vigilanza". Segnalato a Parma il 7 settembre 1959. Muore a Bergamo il 4 luglio 1983. (G. Mangini)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio dello Stato - Bergamo, Fondo Questura - Sovversivi, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Vittorio e Vittoria Giorgi
Bibliografia
- 2014