VINCENZONI, Adriano
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- VINCENZONI, Adriano
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Roma
- Data di nascita
- 1874
Biografia / Storia
- Nasce a Roma nel 1874 da Lorenzo e Erminia Palombi, vaccaro. Schedato dal 1899 è comunque già attivo negli anni precedenti e condivide la militanza con il fratello Filippo Andrea (n. a Roma il 22 maggio 1876). In contatto con il gruppo di Pietro Calcagno, Vincenzo Brazi, Felice Carpinetti e Antonio Berti, sin dall’inizio si distingue per “l’incessante operosità” nell’ambito dell’anarchismo romano. Sicuramente entrambi i fratelli sono in contatto epistolare con Errico Malatesta. Il più giovane dei fratelli V. aderisce al gruppo “Germinal” che si adopera nel 1898 di federare fra loro i gruppi romani mentre Adriano fa parte del gruppo “La Rivendicazione”. Attivo propagandista, non smette di operare nemmeno durante il servizio di leva dove, per quanto sottoposto ad una stretta vigilanza, si segnala per lo spirito ribelle e per la diffusione di stampa e opuscoli di chiaro tono antimilitarista. Ripetutamente fermato e denunciato per la sua attività, nel febbraio 1893 rimane coinvolto nelle indagini sullo scoppio di alcuni ordigni esplosivi a Roma, ma viene prosciolto per insufficienza di indizi nel giugno successivo. Nuovamente arrestato in seguito ad un attentato in Piazza Montecitorio nel 1894, viene ancora una volta assolto (31 luglio 1895) per insufficienza di prove. Partecipa con gli anarchici Cesare Marabelli e Vincenzo Onorati, al Comitato del quartiere Testaccio di Roma, nato per sollecitare presso l’amministrazione capitolina alcuni provvedimenti a favore della zona e aderisce, nel 1899, alla Federazione Anarchica Laziale. È uno dei firmatari dell’appello pubblicato da «L’Agitazione» di Ancona. Denunciato per associazione a delinquere il 10 agosto 1900, viene ancora una volta prosciolto per insufficienza di indizi. A partire dal 1902 sembra allontanarsi progressivamente dalla politica attiva ma continua ad essere vigilato. Con lo scoppio del primo conflitto mondiale riprende una qualche attività di tipo antimilitarista e pacifista (1916) e, richiamato alle armi nel 1917 viene segnalato all’autorità militare come anarchico. Rientrato a Roma una volta congedato, non sembra più interessarsi della vita politica e nonostante questo continua ad essere sorvegliato dalla polizia. Il suo nome ritorna al centro dell’interesse degli organi della Pubblica sicurezza in pieno regime fascista. Fra il 1935 e il 1936 è ripetutamente segnalato come uno degli anarchici più attivi a Parigi, dove è emigrato da tempo, sia all’interno del mondo libertario, sia nella fase di intesa con Giustizia e Libertà, partecipando al convegno d’intesa tra gli esuli anarchici che si tiene a Sartrouville, nei pressi di Parigi, alla fine del 1935 al fianco – tra gli altri – di Camillo Berneri e Umberto Marzocchi e Angelo Diotallevi. S’ignorano data e luogo di morte. (P. Iuso)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Vincenzoni Filippo Andrea.
Bibliografia: L. Di Lembo, Guerra di classe e lotta umana. L’Anarchismo in Italia dal Biennio rosso alla Guerra di Spagna, Pisa 2001, ad indicem; G. G. Sacchetti, Sovversivi agli atti. Gli anarchici nelle carte del Ministero dell’Interno. Schedatura e controllo poliziesco nell’Italia del Novecento, Ragusa, 2002, ad indicem.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Lorenzo e Erminia Palombi
Bibliografia
- 2004