VINCENZI, Zelindo
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- VINCENZI, Zelindo
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Modena
- Data di nascita
- November 18 1882
- Luogo di morte
- Modena
Biografia / Storia
- Nasce a Modena il 18 novembre 1882 da Cesare e Clementina Bizzocoli, muratore. Dopo una breve militanza nel Partito socialista aderisce al Gruppo anarchico modenese, del quale è considerato anzi uno dei fondatori, e alla Lega muratori di Modena, d’orientamento sindacalista rivoluzionario. È uno dei protagonisti del percorso d’avvicinamento tra le tre CdL esistenti nella provincia di Modena (Carpi, Mirandola, Modena), che porta al congresso della ‘unità sindacale’ del gennaio 1913. Il congresso sancisce la spaccatura verticale del movimento sindacale modenese, e nascono così due CdL, una d’orientamento socialista, l’altra sindacalista rivoluzionaria. Da questo momento V. è uno dei principali esponenti della CdL sindacalista: entra a far parte della Commissione esecutiva, collabora al giornale camerale «La Bandiera proletaria», dirige alcune lotte del lavoro, come lo sciopero dei muratori attuato tra aprile e luglio nel 1913, che si conclude però con la sconfitta dei lavoratori. Nello stesso periodo partecipa a convegni e riunioni in varie parti d’Italia, ed è in relazione con i principali esponenti anarchici e sindacalisti rivoluzionari italiani. Nel 1916 è gerente di «Voce Proletaria» e di «Guerra di classe», organo dell’Unione sindacale italiana, che si stampano a Mirandola, in provincia di Modena. Partecipa al Convegno anarchico emiliano-romagnolo tenuto il 31 dicembre 1916 a Bologna, nel corso del quale viene fondata la Unione anarchica emiliano romagnola. Nel maggio 1917 è arrestato nel corso di una manifestazione antimilitarista, di cui è promotore. Il prefetto chiede al ministro dell’interno se è possibile l’allontanamento e l’internamento coattivo di V. a Campobasso, o meglio in un’isola, ricevendo però parere negativo. Nel giugno 1917 è di nuovo segnalata la sua partecipazione a un convegno anarchico a Firenze. Nel 1918 è arruolato e inviato prima a Crema e poi a Brescia. Rientrato a Modena, riprende il suo impegno sia nella CdL sindacalista sia nella Federazione comunista anarchica modenese. È arrestato a seguito del furto delle mitragliatrici organizzato nel maggio 1920 da un gruppo di anarchici modenesi, che intendono usare le armi per difendere le manifestazioni operaie. Un’iniziativa nata nel clima che segue l’eccidio avvenuto a Modena il 7 aprile, quando la forza pubblica apre il fuoco uccidendo cinque lavoratori, e che è sfruttata dalla polizia per mettere fuori gioco il gruppo dirigente della CdL sindacalista e della Federazione anarchica. In ogni caso V. è poi prosciolto da tutte le accuse in occasione del processo, che si tiene a Piacenza nel 1921. Ritornato in libertà, continua a svolgere la professione di muratore, senza mettersi in particolare evidenza, pur continuando ad aderire al movimento anarchico. Diffidato nel 1926, ancora nel 1931 è incluso nella lista delle persone da “ritenersi pericolose in caso di perturbamento dell’ordine pubblico”, ed è costantemente vigilato fino al 1942. Muore a Modena il 4 aprile 1946. (C. Silingardi)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Bibliografia: C. Silingardi, Note, riflessioni e documenti per una storia dell’anarchismo a Modena, «Rassegna di storia», n. 1, 1982; C. Silingardi, Rivoluzio Gilioli. Un anarchico nella lotta antifascista 1903-1937, Modena 1984; A. Pirondini, Anarchici a Modena. Dizionario biografico. Milano, Zero in condotta, 2012.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Cesare e Clementina Bizzocoli
Bibliografia
- 2004