VIGNA, Libero

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
VIGNA, Libero

Date di esistenza

Luogo di nascita
Bologna
Data di nascita
March 25 1906
Luogo di morte
Trieste

Biografia / Storia

Nasce a Bologna il 25 marzo 1906 da Luigi ed Enrica Vogli, meccanico. Appartiene ad una famiglia di idee libertarie: il padre milita nella Camera del Lavoro di Porta Lame, aderente all’usi. Suo fratello Primo, nato a Bologna il 21 novembre 1901, ferroviere, (muore a Trieste nel 1982) è appunto il primo di sette figli e spesso collabora con Libero. V. si trasferisce a Trieste nel 1927 con l’anarchico bolognese Ulisse Merli e Edmondo Lelli per lavorare, prima in un garage e quindi in un’officina di radiatori per automobili, che poi Libero compra e dove in varie occasioni lavorano anarchici in difficoltà economiche. Svolge attività clandestine antifasciste; per questo e per i contatti con Merli, che gli spedisce una cartolina da Parigi, viene arrestato nel settembre del 1932 e mandato al confine politico per tre anni, con l’accusa di avere un “animo nettamente sovversivo”. È amnistiato poco dopo, per il decennale della Marcia su Roma, mentre il fratello Primo è diffidato e trasferito alle ferrovie di Torino. V. ha una bruttissima sorpresa quando, tornato dal confino, scopre che un amico, per evitargli ulteriori problemi, ha bruciato il baule nel quale teneva la propria biblioteca. Mentre viene sottoposto a stretto controllo poliziesco, si dedica decisamente al lavoro, anche per sostenere la numerosa famiglia di origine; nel 1937 si unisce a Sara Gherardini, anch’essa bolognese e di idee repubblicane. Durante la Resistenza la casa e l’officina ospitano partigiani e ricercati, anche del Partito Comunista, al quale aderisce per un breve periodo. Nel maggio del 1945, durante i quaranta giorni di occupazione della città da parte delle truppe di Tito, sostenute politicamente dai comunisti e da una parte degli antifascisti locali, è nominato membro del Tribunale del Popolo, presieduto dall’avv. Manlio Cehovin-Cecovini (liberale e poi sindaco di Trieste a fine anni Settanta), in quanto noto e stimato artigiano. Accetta volentieri di giudicare le responsabilità dei fascisti locali, nella convinzione di poter evitare sia vendette personali che la punizione di chi aveva semplicemente aderito ai principi del passato regime. In uno degli ultimi processi celebrati, e l’unico a cui partecipa V., assolve un ferroviere imputato. Con il fratello Primo, Giordano Bruch, Rodolfo de Filippi, Ottavio Volpin e Umberto Tommasini fonda il gruppo anarchico Germinal nel 1945 e l’omonimo giornale. Negli anni Cinquanta tenta di trasformare in cooperativa l’officina di sua proprietà, che sta diventando sempre più importante, ma non vi riesce per lo scarso interesse degli operai. È delegato in diversi incontri nazionali, come rappresentante della Federazione Anarchica Triestina, tra questi il Convegno Nazionale di Firenze (17-18 marzo 1946), il Convegno pro Vittime Politiche a Bologna (20 maggio 1951) e il Convegno Nazionale di Livorno (1-2 maggio 1954). Appoggia la solidarietà concreta degli anarchici locali verso i compagni bulgari che, attraverso la frontiera tra il Territorio Libero di Trieste e l’Italia, si rifugiano in Francia. Nei primi anni Sessanta dà un rilevante contributo economico alla Libreria Internazionale di Venezia, che fallisce nel novembre del 1966. Sostiene anche materialmente compagni locali in difficoltà, oltre che le attività del gruppo Germinal che nel 1969 apre una sede nella centrale via Mazzini. Di carattere riservato, ritiene necessario rifiutare la violenza, anche verbale, per dedicarsi alla propaganda con il ragionamento e un’attitudine coerentemente libertaria. Muore a Trieste l’8 settembre 1986. (C. Venza)
 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Confinati politici, ad nomen.

Bibliografia: U. Tommasini, L’anarchico triestino, a cura di C. Venza, Milano 1984.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Luigi ed Enrica Vogli

Bibliografia

2004

Collezione

Persona