VEZZANA, Vasco
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- VEZZANA, Vasco
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Vicenza
- Data di nascita
- 22/06/1875
Attività e/o professione
- Qualifica
- Incisore
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
- Nasce a Vicenza il 22 giugno 1875 da Giovanni Battista e Maria Pandini, incisore, con istruzione elementare. Inizialmente socialista, viene biografato come anarchico a partire dal dicembre 1900, ma fino al 1915 “non si mette in vista e non prende parte a manifestazioni di sorta”. Con lo scoppio della guerra, viene internato nel luglio 1915 a Firenze per propaganda antimilitarista tra i soldati, “parlando con estrema violenza contro l’Esercito e la Monarchia”.
A Firenze, per quanto diffidato e “sebbene celatamente”, continua nella sua attività propagandistica contro la guerra, frequentando “altri internati pericolosi”, tra i quali Armando Borghi, Domenico Aratari e Alfredo Gasparri. Nell’abitazione di quest’ultimo, nell’aprile 1917, V. partecipa alla riunione clandestina del Comitato d’Azione Internazionalista Anarchica, insieme a Borghi, Pasquale Binazzi, Temistocle Monticelli, Torquato Gobbi, Virgilio Mazzoni.
Nel giugno seguente presenzia al IV Consiglio generale dell’Unione Sindacale Italiana nella sede de Sindacato Ferrovieri fiorentino nel quale si discute, tra l’altro, del progettato (ma non tenuto) Congresso di Stoccolma, la cosiddetta “3a Zimmerwald”. Il 12 dicembre 1917 figura tra i partecipanti di un ulteriore convegno tra anarchici e socialisti “allo scopo di stringere sempre di più i rapporti di cordialità tra di loro”. Amministratore di «Guerra di classe», V. è considerato un “certo e permanente pericolo per l’ordine pubblico” ed il prefetto di Firenze ne sollecita, inutilmente, il trasferimento in una città dell’Italia meridionale.
Segnalato come membro di una “vasta organizzazione che facilita la diserzione e il passaggio in Svizzera dei disertori”, è particolarmente legato ad Attilio Scaltri, il “commesso viaggiatore dell’anarchia”, e stretto collaboratore di Borghi e quando quest’ultimo viene trasferito ad Isernia, “coadiuva la di lui compagna Virgilia D’Andrea nella direzione dell’Unione Sindacale Italiana”. Nel febbraio 1919 può ritornare a Vicenza, ma nell’aprile successivo è di nuovo a Firenze, dove partecipa al Congresso di costituzione dell’Unione Comunista Anarchica d’Italia e viene nominato membro del Consiglio Generale dell’organizzazione, con Aratari, Gobbi, Monticelli, Forbicini, Garino, Imondi, Ettore Molinari, Spinaci, Facciadio, Moretti, Stazi. Attivo sia in ambito anarchico (partecipa al Congresso bolognese della UAI nel luglio 1920 ed è l’esponente di maggior rilievo del Vicentino) sia in quello sindacale (all’interno dell’USI nella quale appoggia le posizioni di Borghi), con l’avvento del fascismo è costretto al silenzio, pur “continuando a professare i principi anarchici”.
Considerato pericoloso per la sua ostilità al regime, nel 1933 è inserito nell’elenco delle persone da arrestare in determinate circostanze, da cui verrà depennato nel 1939 in considerazione dell’età avanzata. Nel 1942 si trova ricoverato per vecchiaia e inabilità al lavoro presso il Pio Istituto C. Trento di Vicenza. S’ignorano data e luogo di morte. (M. Antonioli)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Bibliografia: G. Sacchetti, Sovversivi in Toscana (1900-1919), Todi 1983; M. Antonioli, Armando Borghi e l’Unione Sindacale Italiana, Manduria 1990, ad indicem.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Bibliografia
- 2004