VEDOVA, Comunardo
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- VEDOVA, Comunardo
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Fabriano
- Data di nascita
- September 3 1891
- Luogo di morte
- Bologna
Biografia / Storia
- Nasce a Fabriano (An) il 3 settembre 1891 da Giuseppe e Franca Annita, tipografo. Insieme al mestiere, eredita dal padre Giuseppe anche le idee politiche. Attivo propagandista sin dalla più giovane età, V. prende parte al convegno regionale libertario di Ancona nel gennaio 1910, in cui sostiene “la necessità della diffusione delle idee anarchiche tra i giovani e della partecipazione degli anarchici alle organizzazioni operaie per strapparle dalle mani dei socialisti”. Nella stessa sede propone – senza successo – di costituire una Federazione anarchica marchigiana. Qualche settimana più tardi V., in nome del gruppo giovanile libertario di Fabriano, invita Zavattero a tenere due conferenze nella sua cittadina. Membro del Comitato per le onoranze alla memoria di Ferrer, nel 1910 è anche corrispondente de «L’Alleanza Libertaria» e de «Lo Sprone». L’anno dopo entra a far parte del gruppo fabrianese “Pietro Gori”, quindi si trasferisce a Bologna, come dipendente della tipografia Zavattero. Dal capoluogo emiliano invia corrispondenze a «Germinal», prima di essere condannato per istigazione a delinquere e apologia di reato a mezzo stampa. Nel maggio 1912 espatria alla volta della Svizzera, soggiornando a Lugano, poi a Losanna, dove continua a svolgere attività politica. Il 14 agosto 1913, nella Casa del popolo di Losanna, presenta un ordine del giorno al comizio promosso dal Gruppo anarchico italiano e dalla Federazione operaia della Svizzera in solidarietà con gli scioperanti di Milano. Il 30 marzo 1913 «L’Agitatore» ospita una sua lettera aperta indirizzata a Maria Rygier, in cui critica Zavattero, colpevole – secondo V. – di avere rinunciato all’azione diretta rivoluzionaria. Nello stesso anno la polizia erroneamente lo crede collaboratore di «Volontà», con lo pseudonimo di “Petit Jardin”, dietro il quale si cela invero Nella Giacomelli. V. rientra a Fabriano nell’agosto 1914 e qualche mese più tardi, in qualità di direttore della locale Tipografia economica, viene denunciato per pubblicazione di manifesti sovversivi. All’inizio del 1915 è di nuovo a Bologna, trovando impiego come stampatore de «Il Resto del Carlino», prima di tornare a Fabriano. Arruolato dopo la rotta di Caporetto, si ammala nel 1918 e si toglie la vita a Bologna il 23 giugno 1922. (R. Giulianelli)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Giuseppe e Franca Annita
Bibliografia
- 2004