VACCHI, Romeo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
VACCHI, Romeo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Bologna
Data di nascita
September 20 1902
Luogo di morte
Stavropol

Biografia / Storia

Nasce a Bologna il 20 settembre 1902 da Oreste e Rosa Tarozzi, ferroviere. Non si sa quando aderisce agli ideali anarchici. Il 14 ottobre 1920 partecipa alla manifestazione culminata con incidenti e scontri con le forze di polizia, in particolare davanti alla caserma – chiamata il Casermone – della Guardia regia, in via de’ Chiari, angolo via Cartolerie. Il tragico bilancio è di sette morti: cinque lavoratori e due agenti. Numerosi i feriti. V. non viene arrestato, ma è ricercato dalla polizia. Per evitare l’arresto si rifugia nella Repubblica di San Marino e qui è implicato, con altri antifascisti italiani, nella morte di un fascista. Dopo essere stato prosciolto per gli incidenti di San Marino, è condannato a 30 anni – solo perché contumace – per gli incidenti del Casermone. Espatria clandestinamente in Germania e qui è arrestato il 4 aprile 1922 ma non viene estradato in Italia grazie alla campagna di solidarietà internazionale organizzata per lui e altri detenuti politici. Nel frattempo è schedato dalla polizia italiana e classificato comunista. V. riesce a evadere dal carcere tedesco e nel 1926 riesce a entrare clandestinamente in Russia. Qui si sposa e nel 1930 aderisce al Partito comunista. In questo periodo svolge un’intensa attività politica all’interno del Club internazionale degli emigrati e si batte per l’espulsione dei seguaci di Amadeo Bordiga. Da una lettera inviata al governo italiano dall’ambasciatore a Mosca, risulta che nel 1935 si trasferisce a Mariupol’, per lavorare in una fabbrica meccanica. In seguito si sposta a Vorošilovsk (oggi Stavropol), nel Caucaso, dove diventa direttore di un cinema. Secondo  Dante Corneli – un militante comunista ex deportato nei gulag sovietici – è “tra i primi ad essere arrestato” quando iniziano le “purghe politiche” di Stalin. Il 10 ottobre 1938 l’ambasciatore italiano a Mosca informa il governo che da tempo non ha più notizie di V., che però in effetti è già morto: arrestato a Vorošilovsk l'11 ottobre 1937 dall'NKVD con l'accusa di spionaggio, durante gli interrogatori V. “confessa” di aver comunicato notizie sui cantieri navali A. Marti di Nikolaev e su altre fabbriche di Mosca a personale del consolato italiano e al capitano della petroliera italiana Nautilus. Con tale accusa il 31 gennaio 1938 è condannato alla fucilazione, che avviene il giorno stesso. Il 3 ottobre 1956 viene riabilitato. (N. S. Onofri)

 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Bibliografia: D. Corneli, Lo stalinismo in Italia e nell’emigrazione antifascista. Il dramma dell’emigrazione italiana in Unione sovietica, Tivoli 1980, p. 22; Id., Elenco delle vittime italiane dello stalinismo (dalla lettera M alla Z), Tivoli 1981, p.24; N.S. Onofri, Un paradiso infernale. Gli antifascisti bolognesi assassinati e incarcerati nell’URSS di Stalin, Roma 1997, p.127.

Sitografia: http://www.memorialitalia.it/ita/wp-content/plugins/memorial-italia-vittime-italiane-gulag/scheda_anagrafica.php?id=258 (consultato il 31/12/1914).

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Oreste e Rosa Tarozzi

Bibliografia

2014

Link esterni

Collezione

Persona