​TROYA, Filippo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​TROYA, Filippo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Roma
Data di nascita
1870
Luogo di morte
Domokos

Biografia / Storia

Nasce a Roma nei primi anni Settanta dell’Ottocento. Di estrazione popolare (la madre si chiamava Nannina) è ricordato soprattutto per la tragica morte nella guerra greco-turca del 1897, volontario nella Legione Garibaldina di Amilcare Cipriani. È proprio Cipriani a dipingerlo, in una lettera al fratello Biagio, come “bello, giovane, ardito e coraggioso; studioso, intelligente e buono [con] la stoffa del vero Eroe, e perciò degno di una fine gloriosa” (“L’Agitatore», 4 ago. 1912). Nel 1897 T. ha già al suo attivo alcuni anni di militanza anarchica. Subisce una prima, lieve condanna in occasione del 1° maggio 1890 ed è tra gli arrestati per i fatti di Piazza San Croce in Gerusalemme a Roma del 1° maggio 1891. Durante il processo, che lo vede imputato insieme con Cipriani, Galileo Palla, Calcagno, Tito Lubrano e un’altra sessantina di persone, si dichiara anarchico “perché vuole il benessere delle classi operaie” (“Il Messaggero», 21 ott. 1891) e viene condannato a 19 mesi e 9 giorni di reclusione. Come ricorderà Giuseppe Melinelli, suo compagno di carcere alle Nuove, scrivendo dal domicilio coatto di Ventotene: “Sono stato più di cinque mesi nella medesima stanza insieme al caro Pippetto, ho avuto agio di conoscere e apprezzare tutte le doti del suo animo. Innamorato e convinto delle nostre idee, pieno di cuore, sincero, coraggioso, si faceva ben volere da tutti, era la speranza della sua adorata mamma” (Al compagno Pippetto Troia, «L’Agitazione», 9 lug. 1897). Scontata la pena detentiva, T. viene chiamato le armi e solo al termine della ferma, riesce a incontrare Melinelli prima che questi venga inviato al coatto. Allo scoppio della guerra greco-turca T. parte per arruolarsi nella Legione Cipriani, che conta un certo numero di anarchici (Ernesto Diotallevi, Alfredo Del Carpio, Francesco Sammartano, Alfredo Fraternali, Felice e Guido Marzocchi, Angelo Cairoli, e forse altri). In Grecia ci sono anche Giuseppe Ciancabilla, allora socialista, Comunardo Braccialarghe e Giulio Rossi. T., tuttavia non cade in battaglia, ma, secondo Cipriani,“una palla smarrita di un greco incosciente, lo colp“ in pieno petto; mentre Egli messaggero di pace fino all’ultimo, dopo aver combattuto a Gribowe, volle compiere il proprio dovere. [...] Il mio caro Filippo Troya, il valoroso volontario, era degno di cadere a Domokos accanto ai Cappelli, ai Silvestri, ai Fratti, ai Fortunali, ai Pini, ai Capra, ecc. caduti tutti al mio fianco e come questi il buon giovane mor“ col nome dell’Ideale e della madre sulle labbra”.E conclude: “Non esagero affermando che Filippo Troya è il dolce e gentile Mameli dell’epoca nostra”. Nell’agosto 1912 le spoglie vengono rimpatriate e si costituisce un apposito Comitato romano per le onoranze a Filippo Troya, a cui aderisce anche il Centro di affiatamento anarchico individualista di Marino rappresentato da Cesare Colizza, che cadrà in Serbia all’indomani dello scoppio della guerra europea. La traslazione delle spoglie al Verano dà origine a scontri con la forza pubblica, che provocano la “fuga del carro funebre”, poi ripreso dalla folla che percuote “il vile auriga”, distrugge “il cocchio della morte” e porta a spalla la bara al cimitero. L’orazione funebre è tenuta, tra gli altri, da Aristide Ceccarelli che, da buon ex repubblicano, alla condanna della guerra unisce un inno alla camicia rossa, “espressione di libertà e d’indipendenza”, e alla “santa carabina”. (M. Antonioli)

Fonti

Fonti: La cronaca del processo per i fatti di Santa Croce in Gerusalemme è riportata da «Il Messaggero», dal 15 ott. 1891 in poi; l’interrogatorio di Filippo Troya è nel numero del 21 ottobre; G. Melinelli, Al compagno Pippetto Troia, «L’Agitazione», 9 lug. 1897; Comitato romano per le onoranze a Filippo Troya, «L’Agitatore», 4 agosto 1912, con lettera di Cipriani al fratello Biagio; E. Varagnoli, Rammemorando un martire. Filippo Troya, «Il Libertario», 15 ago. 1912; E. Varagnoli, Per le onoranze del martire. Filippo Troya, «AA», 30 ago. 1912; Spartaco, Il caso Troya, «L’Agitatore», 15 set. 1912; Gavroche, Dal Mondo Libertario. Da Ancona. I funerali di Filippo Troya, ivi. 

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Bibliografia

2004

Persona

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