VARAGNOLI, Eolo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
VARAGNOLI, Eolo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Grosseto
Data di nascita
July 26 1877
Luogo di morte
Roma

Biografia / Storia

Nasce a Grosseto il 26 luglio 1877 da Luigi e Berenice Battageli, tipografo. Frequenta il ciclo elementare completo e da giovane viene avviato al lavoro presso una tipografia. Trasferitosi a Roma, viene arrestato una prima volta nel 1894 perché “sorpreso in attitudine sospetta” con altri anarchici e una seconda nel 1896 come “promotore” dell’affissione di “manifesti sovversivi inneggianti a Sante Caserio”. Nel 1895 pubblica in un numero unico milanese, «Il Primo maggio», “opinioni di tutti i partiti”, un articolo dal titolo Dimostrazione dannosa ed inutile, polemico nei confronti dei socialisti legalitari e in cui inneggia all’avvento del “biondo nazareno”. Nel 1896 fonda il circolo educativo giovanile operaio, costituito da “elementi anarchici” e inizia a collaborare a «L’Avvenire sociale». In occasione dell’attentato di Acciarito, nell’aprile 1897, V. viene denunciato, con Aristide Ceccarelli, Ettore Sottovia, Ernesto Diotallevi, “reduce dalla Grecia”, e altri, “quale uno dei compartecipantevi” e tratto in arresto a Siena (cfr Refrattario, Le paturnie della polizia, «L’Agitazione», 30 lug. 1897). Rilasciato dopo alcuni mesi per insufficienza di indizi, agli inizi del ’98 diventa segretario del neonato circolo anarchico Michele Angiolillo e invia corrispondenze non firmate a «L’Agitazione» di Ancona. Arrestato, nel settembre del 1898, dopo l’uccisione dell’imperatrice Sissi, e denunciato “con altri 44 individui” considerati “solidali cogli altri anarchici del Regno e di fuori ed in ispecie con quelli della Svizzera per commettere altri attentati del genere”, V. ottiene un nuovo rilascio e un nuovo non luogo a procedere da parte della Camera di Consiglio sul finire dell’anno. Di tenenza organizzatrice, V. partecipa, nel novembre 1899, ad una “riunione segreta“ con gli anarchici più “influenti” di Roma per la costituzione della Federazione anarchica del Lazio e poco dopo viene fermato e condannato a cinque mesi di carcere. Particolarmente attivo sul piano sindacale come socio della Lega compositori tipografi, V. è eletto, nel giugno 1900, membro della Commissione esecutiva della Camera del lavoro di Roma, ricostituitasi il 27 gennaio dopo lo scioglimento di tre anni prima, e nel luglio secondo segretario, sintomo, secondo «L’Agitazione» (21 giu.) che “anche gli anarchici prendono parte al movimento economico e riescono a raccogliere la generale fiducia e simpatia”. Denunciato a piede libero perché irreperibile per associazione a delinquere dopo il regicidio di Monza, V. viene assolto nell’ottobre, ma nel novembre è dichiarato colpevole di reato di stampa per aver energicamente protestato sulle colonne de «Il Lavoro» sulla mancata concessione del sussidio alla CdL di Roma da parte della giunta provinciale e di quella comunale. Una opportuna amnistia gli evita però la condanna. Quando, nel giugno 1901, iniziano le pubblicazioni, a Roma, de «L’Agitazione», V. è tra i redattori. Nell’agosto dello stesso anno è rieletto nella Commissione esecutiva della CdL, accanto ad Aristide Ceccarelli, che è ne diventa il segretario, e a Giovani Forbicini, e nel settembre è nominato membro della Commissione delle vertenze, nonché di quella della propaganda. Nel marzo 1902 viene arrestato ed espia la pena di un mese di carcere per una condanna del settembre 1900 per apologia di reato. Sempre nel 1902, per contrasti interni probabilmente riconducibili alle polemiche seguite all’attentato di Buffalo dell’anno precedente, V. si dimette dalla Federazione socialista anarchica laziale e lascia la redazione de «L’Agitazione». In prima linea nelle agitazioni sindacali, partecipa attivamente allo sciopero dei tipografi romani, che sfocia nello sciopero generale cittadino dell’aprile 1903. Arrestato per associazione a delinquere, viene assolto e scarcerato nel maggio e ai primi di agosto parte alla volta della Svizzera alla ricerca di lavoro. Dieci giorni dopo, tuttavia, privo di mezzi, si fa rimpatriare con foglio di via. Nel 1904 risulta aderire, al pari di Luigi Fabbri, che lo annovera tra i collaboratori de «Il Pensiero», alla Federazione internazionale del libero pensiero. Proprio ne «Il Pensiero” (1° gen. 1905) V. pubblica un articolo sul congresso nazionale dei tipografi, tenutosi nel dicembre a Roma, nel quale scrive: “vorrei che l’individuo organizzato non divenisse individuo-automa la cui volontà fosse assorbita - come adesso - nei tentacoli di una incognita bestia terribile che si chiama senza conoscerla e senza valutarla, disciplina. Vorrei infine che i lavoratori - quelli almeno che si dicono evoluti - dessero l’esempio di coesione più possibilmente libera e che verso l’organizzazione spoglia d’ogni autoritarismo accentrato procedesse”. Nel settembre 1905, V. pubblica un breve romanzo sociale, Nel vortice, che «Il Pensiero» giudica “dilettevole” e “utile”, nonostante l’intreccio “un po’ inverosimile”. Una sua intervista apparsa ne «Il Messaggero», nel corso del 1906, interpretata come un attacco agli individualisti e gli attentatori, gli attira le ire di Pasquale Binazzi che, sulle colonne de «Il Libertario», lo gratifica di “anarchismo pantofolaio” (ivi, 26 lug. 1906). Nel settembre 1906 è tra i promotori de «La Gioventù libertaria», di cui figura, con Ettore Sottovia, Sante Ferrini e Nicola Del Pozzo, tra i principali redattori. Quando, nel giugno 1907, si tiene a Roma il primo congresso anarchico italiano, V. presiede la seduta inaugurale ed interviene sul tema “L’anarchia e la religione” attaccando violentemente il clericalismo. Il suo prestigio in ambito sindacale è tale che quando, nell’agosto, gli anarchici, i sindacalisti rivoluzionari e i repubblicani, “di fronte alla degenerazione del movimento operaio”, decidono di staccarsi dalla CdL e dar vita alla Lega generale del lavoro, V. viene eletto segretario del nuovo organismo. Ciò non gli impedisce, in quanto iscritto alla Lega tipografi aderente alla CdL, di essere eletto anche nel Consiglio generale di quest’ultima, “onde incoare la battaglia anche nel seno dell’organismo camerale istesso” («L’Alleanza libertaria», 25 set. 1908). Nel 1909 V. viene sostituito da Ettore Sottovia alla guida della Lega generale del lavoro, fino a quando, nel giugno-luglio 1910, la Lega non decide di sciogliersi e rientrare nella CdL, considerando mutata la situazione. V. è sempre membro del Consiglio generale della CdL in rappresentanza della Lega tipografi. Nel 1911 fa parte della Commissione esecutiva del Congresso anarchico italiano che avrebbe dovuto tenersi nel settembre, insieme a Ceccarelli, Sottovia, Riccardo Sacconi, Spartaco Stagnetti, Getano Recchi, Temistocle Monticelli, Giuseppe Melinelli, Emilio Masseroni, ecc. e viene candidato dagli anarchici alla presidenza del Consiglio generale della CdL. Negli anni immediatamente precedenti la guerra l’attività di V. subisce un rallentamento, anche se nel 1913 entra a far parte del Fascio comunista anarchico di Roma. Considerato uno dei leader dell’agitazione contro la guerra, viene richiamato alle armi nel 1916 ed è assegnato alla Milizia Territoriale di Roma. Ottenuto il congedo illimitato agli inizi del 1919 V. può reinserirsi nell’ambiente libertario entrando nel gruppo Spartaco del quartiere Prati-Trionfale. Tuttavia, come annoterà dopo la sua morte la Questura di Roma, “da molti anni non dava luogo a rilievi per la sua condotta politica” al punto da proporne la radiazione dallo schedario dei sovversivi. Radiazione non effettuata perché V. precede l’iter burocratico, suicidandosi nella sua abitazione romana il 26 marzo 1928. Soltanto nel maggio, grazie a una lettera di Angelo Diotallevi a Malatesta, intercettata dal Ministero dell’Interno, le autorità si accorgono della sua morte. (M. Antonioli)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Bibliografia: scritti di V: Nel vertice, Roma 1905.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Luigi e Berenice Battageli

Bibliografia

2004

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