​TRAVAGLINI, Enrico

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​TRAVAGLINI, Enrico

Date di esistenza

Luogo di nascita
Fano
Data di nascita
October 18 1871

Biografia / Storia

Nasce a Fano (PU) il 18 ottobre 1871 da Luigi e Giovanna Tomassoni, tipografo. È il principale esponente dei gruppi anarchici di Fano nel periodo 1896-1906. Nell’ambiente libertario della sua città, formato prevalentemente da operai e artigiani, è il personaggio dotato di maggior cultura e preparazione, in virtù della sua professione e degli studi compiuti da autodidatta. L’ambiente familiare è decisamente progressista: il padre partecipa come volontario, quindicenne, alla guerra contro l’Austria nel 1848, e diventa difensore della repubblica Romana del 1849; più volte ospite delle carceri pontificie è di nuovo volontario nel 1859 quando le Marche vengono liberate dal dominio del Papa-Re; il fratello Germano è gerente responsabile del giornale «L’Eco del popolo», periodico di orientamento repubblicano/socialista pubblicato a Fano tra il 1893 e il 1894.

Nei primi anni della sua attività politica T. ha il compito di ricevere la stampa del movimento (italiana ed estera) e la corrispondenza dagli altri gruppi anarchici, che provvede poi a distribuire ai compagni. Partecipa alle manifestazioni contro il domicilio coatto. Nel 1900 sostiene, con altri anarchici fanesi, la lotta dei processati ad Ancona. Inizia allora la collaborazione con numerosi giornali anarchici, per i quali cura corrispondenze da Fano (talvolta utilizzando gli pseudonimi di “Smacchiatore” e “Raschiatore”).

Nel 1901 entra in vivace polemica con uno dei principali esponenti del psi locale, l’avvocato Camillo Battistelli, sulla partecipazione alle elezioni, intervenendo più volte sulla stampa democratica locale e pubblicando alcuni numeri unici. Nel 1902 e nel 1903, insieme ai socialisti, è l’organizzatore di un ciclo di conferenze tenute da Pietro Gori, alcune scientifiche a pagamento (per raccogliere fondi per la costituenda cdl locale), altre in contraddittorio con esponenti del PSI, che T. ha il compito di introdurre. Riveste lo stesso ruolo in tutti i comizi curati dai libertari fanesi in quegli anni (con oratori Zavattero, Mussoni, Giambartolomei ecc), mentre nelle conferenze organizzate con le altre forze politiche popolari è il relatore di parte anarchica. Sostiene anche diversi contraddittori con esponenti socialisti e repubblicani (Ugo Ripari, Oddo Marinelli ecc).

T. è autore di numerosi interventi polemici nei confronti delle autorità governative e del clero sulla stampa democratica locale e su alcuni numeri unici libertari, razionalisti ed anticlericali. Gli anarchici fanesi in quegli anni intervengono a sostegno di diverse lotte proletarie (panettieri, marinai, operaie tessili) e sono fra i protagonisti dei moti contro il carovita scoppiati a Fano nel gennaio del 1906. Iniziata con un manifesto dei libertari, l’agitazione prosegue con lo sciopero della principale filanda locale e con una manifestazione popolare in piazza (T. è tra gli oratori e fa anche parte della commissione incaricata di incontrare il sindaco) culminata con sassaiole e scontri con le forze dell’ordine nei quali T. è arrestato. In un tentativo di liberarlo, alcuni suoi compagni feriscono un maresciallo dei carabinieri. Una ulteriore polemica con il comune di Fano si accende poco dopo sul divieto di utilizzo del Teatro per una nuova conferenza di Gori, poi revocato sotto la minaccia dell’occupazione del Teatro stesso; essa coincide peraltro con l’uscita del settimanale «In Marcia, verso la vera giustizia sociale» (una prima serie di questo periodico risale al 1885/1886, ne seguirà una nel 1912/1914), di cui il T. è l’animatore e il principale redattore, assumendo peraltro la direzione di alcuni numeri unici collegati. Le pubblicazioni iniziano nell’aprile del 1906 ed in poco più di sei mesi T. e gli altri redattori e responsabili subiscono ben sette processi: per non aver ottemperato alle leggi sulla stampa, per incitamento all’odio tra le classi, per apologia di regicidio, per istigazione a delinquere, per oltraggio e diffamazione. Il giornale ha una portata locale, ospitando pochi interventi esterni (Leda Rafanelli è la più assidua), mentre T. redige gran parte degli articoli (firmandosi talvolta con lo pseudonimo “Ciro Enti”). Negli ultimi numeri T. pubblica un intervento (a puntate) sull’individualismo, dal titolo Gli estremi si toccano, dove prende le distanze verso un certo tipo di anarchismo individualista di derivazione stirneriana (gli ambienti anarchici fanesi rimarranno comunque sempre poco inclini alle tendenze più organizzatrici). Gran parte del giornale è dedicata alla propaganda anticlericale ed è in conseguenza di ciò che T. viene querelato dalla curia fanese e subisce un processo che si conclude con una pesante condanna (18 mesi di carcere). Per sottrarsi alla detenzione (per tutti i processi subiti T. totalizza pene per oltre 30 mesi) ripara all’estero, seguendo un percorso ben conosciuto dagli anarchici italiani: prima in Svizzera e poi negli USA. A Lugano, presso la Tipografia Sociale, dà alle stampe un numero unico «Ai miei vili denigratori», ampiamente diffuso in Fano, dove racconta la sua vicenda giuridica e giustifica il suo espatrio. Le autorità italiane lo rintracciano nel luglio del 1907 a Paterson, dove esercita la professione di tipografo e svolge propaganda sovversiva. Nel 1921 è ancora tra i sottoscrittori della stampa anarchica locale (come tutta la numerosa comunità di libertari fanesi emigrata all’estero). La polizia ne segnala nel 1922 la corrispondenza con Luigi Bertoni e nel 1929, sempre da informazioni provenienti da Ginevra, figura in un elenco di anarchici italiani e spagnoli residenti nelle Americhe e considerati pericolosi; ancora nel 1933 risulta segnalato come antifascista e, nel 1937, iscritto nella “Rubrica di frontiera”. S’ignorano data e luogo di morte. (F. Sora) 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio di Stato Pesaro, Processi penali, 1906; Archivio di Stato Fano, Comune di Fano, 1891-1906; Biblioteca Federiciana, Fano.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Luigi e Giovanna Tomassoni

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

città