VANNUCCI, Corrado
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- VANNUCCI, Corrado
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Livorno
- Data di nascita
- March 13 1884
- Luogo di morte
- Marsiglia
Biografia / Storia
- Nasce a Livorno il 13 febbraio 1884 da Arturo e Argia Baldi, macellaio, capo stiva, ebanista. Trasferitosi a Piombino, parla il 17 settembre 1904 in un comizio di protesta contro l’eccidio “proletario” di Castelluzzo, poi, nel marzo 1906, lavora agli Alti forni di Portoferraio e al principio del 1907 invia una sottoscrizione a «La Protesta umana» di Milano. Il 27 giugno 1908 viene condannato a 2 mesi di reclusione per aver impedito ad alcuni crumiri di lavorare e il 21 agosto 1911 uccide un “ambiguo personaggio”, l’ex anarchico Marco Balestri, venendo arrestato e denunciato per omicidio volontario e porto d’armi abusivo. Processato a Pisa, dopo oltre due anni e mezzo di carcerazione preventiva, “scontata quasi tutta nella più stretta segregazione”, è assolto l’8 aprile 1914 per legittima difesa. Tornato a Piombino il giorno seguente, è festeggiato da una folla di diverse migliaia di persone. Staccatosi dagli anarchici e rientrato a Livorno, V. chiede, il 29 settembre 1915, a un commissario di Pubblica sicurezza “il suo autorevole appoggio” perché gli venga rilasciato il passaporto per Marsiglia: “Voglia lei Signor Commissario esaudire questo mio desiderio il più presto possibile poiché mi accorgo che anche qua la calunnia infame di questi diffamatori mi ha raggiunto per essermi dileguato da un movimento che per idealità sarebbe tanto bello quando però tutti quei sognatori fossero delle anime nobili e gentili il che siamo di fronte agli antipodi”. Chiamato alle armi nel febbraio 1916 e assegnato al 42° rgt di fanteria, di stanza a Lodi, è oggetto, dopo il congedo, di un comunicato del Gruppo anarchico di Piombino, “Né Dio né padrone”, che informa i compagni della sua espulsione dal movimento libertario nel 1915, “per incoerenza alle nostre idee”. Condannato, l’8 giugno 1923, a 90 giorni di arresti e a un’ammenda per omessa denuncia di materie esplodenti, V. emigra clandestinamente a Marsiglia, con la moglie Messinella Cantini e la figlia Souvarine. Le fonti di polizia riferiscono che è collegato all’anarchico Natale Moretti di Livorno, che, a Lyon, svolge un’“attiva propaganda in favore del movimento garibaldino”, e il Consolato di Marsiglia scrive al Ministero dell’Interno il 6 marzo 1925 che, entro pochi giorni, V. “ritornerà a Livorno per via marittima. Il suddetto ha tenuto buona condotta durante la sua residenza a Marsiglia ed ha anche reso qualche servizio di carattere confidenziale”. Giunto nella città natale il 17 marzo 1925, V. riparte per la Francia il 19 aprile. Nel marzo 1932 va in Corsica, con gli anarchici Sabatino Gambetti e Corrado Faiani, per incontrare l’ex vicesegretario della CdL sindacalista di Livorno, Eugenio Bini, e nel 1933 viene incluso fra i “terroristi livornesi residenti all’estero”, perché fa parte – secondo le spie fasciste – “di un gruppo di sovversivi capeggiati dal pericoloso anarchico Boccardi Ugo, costituitosi allo scopo di compiere attentati nel Regno”. Al principio del 1935 è a La Seyne-sur-Mer, dove progetta – stando alle stesse fonti – di rimpatriare per compiere una protesta clamorosa contro il regime di Mussolini. Il 7 marzo il capo della polizia fascista avverte telegraficamente i prefetti che “viene fiduciariamente riferito noti anarchici Angeli Edoardo alias Rocculi Leonida di Francesco nato 1903 Mercato Saraceno e Vannucci Corrado fu Arturo nato il 13/2/1884 Livorno, ambedue inscritti Rubrica frontiera per arresto, si accingerebbero venire Regno con intenzioni criminose. Trattandosi elementi pericolosi capaci compiere attentato pregasi adottare ogni misura atta conseguire loro cattura arrivo aut se già fossero Regno”. Segnalato a Marsiglia nel gennaio del 1938, viene schedato il 23 febbraio dalla Prefettura labronica, che ricorda le sue precoci tendenze al sovversivismo, il contegno spavaldo verso la forza pubblica, gli arresti e i processi, da lui subiti. Rimasto in Francia dopo la liberazione, V. muore a Marsiglia il 10 luglio 1959. (F. Bucci)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, S.13, b.2; Dopo tre anni: Corrado Vannucci alle Assise di Pisa, «Il Martello», 21 mar. 1914; Per Corrado Vannucci, ivi, 25 mar. 1914; Processo Vannucci Corrado, ivi; Processo Vannucci Corrado, ivi, 26 mar. 1914; Martellatore, Rivelazioni inattese durante il processo, ivi, 28–29 mar. 1914; Processo Vannucci Corrado, ivi; Il processo per l’omicidio di Piombino. Un complotto contro la Camera del lavoro, ivi, 31 mar. 1914; Processo Corrado Vannucci. L’interrogatorio di Umberto Pasella, ivi, 1 apr. 1914; R. Sacconi, Processo per Corrado Vannucci. Impressioni, ivi, 4 apr. 1914; Perché la cittadinanza pisana conosca la verità, ivi, 7 apr. 1914; Note al processo di C. Vannucci, ivi, 17 apr. 1914; Processo Corrado Vannucci, ivi; G. Ruozi (Tranquillo), Corrado Vannucci, «Il Corvo», set. 1959.
Bibliografia: P. Bianconi, Il movimento operaio a Piombino, Firenze 1970, pp.33-34; U. Chiaramonte, Gli scioperi della siderurgia a Piombino (1910-1911), Domodossola 1983, pp.106-107.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Arturo e Argia Baldi
Bibliografia
- 2004