VALPREDA, Pietro

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
VALPREDA, Pietro

Date di esistenza

Luogo di nascita
Milano
Data di nascita
August 29 1932
Luogo di morte
Milano

Biografia / Storia

Nasce a Milano il 29 agosto 1932 da Emilio e Ele Lovati, ballerino. Dopo aver trascorso la gioventù in un quartiere popolare e aver subito due condanne (una nel 1956 a 4 anni per rapina a mano armata e una nel ’58 per contrabbando) si avvicina all’anarchismo, frequentando saltuariamente gli ambienti libertari milanesi: la sua professione di ballerino, con frequenti trasferte a Roma e altrove, favorisce questa saltuarietà. Con l’ondata del ’68, V. entra in contatto con giovani anarchici ai margini del movimento organizzato, con il quale ha rapporti spesso tesi, a causa di atteggiamenti a volte provocatori: il gruppo 22 Marzo, di cui fa parte, risulterà poi infiltrato da uomini dei servizi segreti e da un ex-fascista (Mario Merlino) però in contatto con i suoi (ex)-camerati, soprattutto con Stefano Delle Chiaie, il capo di Avanguardia Nazionale. Per alcune gravi scorrettezze V. viene allontanato dal Circolo anarchico “Ponte della Ghisolfa” a Milano e dagli ambienti della FAI a Roma. Il 12 dicembre 1969 scoppia a Milano una bomba alla Banca dell’Agricoltura. V. è a casa della sua prozia Rachele Torri, febbricitante. Ma il 15 dicembre, mentre accompagnato da un avvocato si reca in Tribunale per una vecchia pendenza, è arrestato quale esecutore della strage. Inizia un calvario politico-giudiziario, che vede il nome di V. al centro di una campagna mediatica di criminalizzazione sua, del suo gruppo, del movimento anarchico e più in generale della sinistra extra-parlamentare. La sua innocenza, rivendicata il 17 dicembre nel corso di una conferenza-stampa presso il Circolo “Ponte della Ghisolfa” (“Valpreda è innocente, Pinelli è stato assassinato, la Strage è di Stato” sostengono gli anarchici milanesi), diventa il leit-motiv di un movimento popolare progressivamente sempre più vasto, che dagli anarchici si estende alla sinistra extra-parlamentare e poi anche parlamentare. Nel ’72 fallisce il tentativo di V. di uscire dal carcere grazie alla candidatura nelle liste de “Il Manifesto”. Ma alla fine dello stesso anno V. può finalmente essere scarcerato grazie ad una legge approvata dal Parlamento appositamente per il suo caso (la cosiddetta “legge Valpreda”), che elimina l’obbligatorietà della detenzione per gli imputati di strage. La vicenda giudiziaria prosegue per anni, con alterne vicende e sentenze, le ultime tutte di assoluzione per V. e i suoi compagni del gruppo 22 Marzo. Dall’uscita dal carcere continua a frequentare saltuariamente le sedi e le iniziative anarchiche. Scrive alcuni romanzi gialli. Muore a Milano il 6 luglio 2002. Ai suoi funerali, l’8 luglio, partecipano alcune migliaia di persone: la cerimonia si tiene nella sede anarchica di viale Monza 255, poi un corteo sfila per un tratto del viale antistante. (P. Finzi)

Fonti

Bibliografia: scritti di V.: Lettere dal “carcere del sistema”, Roma 1972; Poesie dal carcere, Roma 1972; È lui. Diario dalla galera, Milano 1974. Scritti su V.: Le bombe di Milano. Testimonianze di G. Pansa … [et al.], Parma 1970; Crocenera anarchica, Le bombe dei padroni, Catania 1970 (2 ed. 1989); La strage di Stato. Controinchiesta, Roma 1970; C. Cederna, Pinelli. Una finestra sulla strage, Milano 1971; V. Nardella, Noi accusiamo!. Contro requisitoria per la strage di stato, Milano 1971; M. Sassano, Pinelli: un suicidio di Stato, Padova 1971; Id., La politica della strage, Padova 1972; M. Del Bosco, Da Pinelli a Valpreda, Roma 1972; Valpreda +4, a c. di un gruppo di Magistratura Democratica, Firenze 1973; G. Boatti, Piazza Fontana. 12 dicembre 1969: il giorno dell’innocenza perduta, Milano 1993, ad indicem; Il malore attivo dell’anarchico Pinelli, Palermo 1996; L. Lanza, Bombe e segreti. Piazza Fontana 1969, Milano 1997.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Emilio e Ele Lovati

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

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