​TOPI, Stolano (o Stolone)

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​TOPI, Stolano (o Stolone)

Date di esistenza

Luogo di nascita
Macerata
Data di nascita
June 12 1872
Luogo di morte
Roma

Biografia / Storia

Nasce a Macerata il 12 giugno 1872 da Vincenzo e Nicolina Vico, operaio, tecnico di impresa. Frequentate le scuole tecniche, abbraccia le idee anarchiche con molta convinzione e si fa notare presto perché esercita una notevole influenza sui compagni di fede. Nella primavera del 1896 svolge un’intensa propaganda antielettorale, nell’estate del 1897 rappresenta gli anarchici all’inaugurazione del monumento a Raffaello Sanzio a Pesaro e nel 1898 riceve alla stazione di Macerata l’avv. Francesco Saverio Merlino, giunto nella città per difendere “il pericoloso anarchico” Luigi Fabbri. Il 19 marzo 1900 viene schedato. Secondo la Prefettura locale, è uomo di carattere serio e riflessivo, dotato “di intelligenza non comune” e di buona cultura, che si è formata attraverso “la lettura costante e continua di molti libri”, ha “tendenza all’arte musicale”, dirige un concerto filarmonico ed è figlio “amorevole”. Persona di alta statura, corporatura snella ed espressione intelligente, è in relazioni epistolari con gli anarchici Augusto Giardini e Luigi Fabbri e riceve giornali e stampe sovversive: “sincero e convinto fautore dell’idea anarchica e della possibilità di foggiare l’individuo, la famiglia, nonché i rapporti politici etici ed economici secondo quelle teorie, egli mette nella propaganda tutto il fervore ed il fanatismo di un neofita e parlatore qual è: semplice e piano, persuade facilmente le giovani menti ad accogliere i malsani principi, per cui la propaganda che egli fa, specie nel ceto operaio, se non converte all’anarchismo i più, porta indubbiamente l’avversione all’attuale stato di cose, di cui egli abilmente fa rilevare le ingiustizie ed i mali. E’ capace di tenere conferenze, ma per ora si è limitato a parlare sulle bare dei defunti, e nell’elogiarli per la fede mai venuta meno in loro in un avvenire migliore, con parola facile invita i presenti a prediligere il ritorno allo stato di natura, in cui l’individuo non abbia a trovare innanzi a sé né lo Stato né il gendarme, e sia libero nell’esplicamento dei suoi sentimenti e della sua attività”. Verso la fine del 1901 T. si reca a Grosseto, dove lavora al “ponte di Massa”, alle dipendenze dell’Impresa di bonifica maremmana, e viene segnalato alle autorità locali per la vigilanza. Nei 10 anni della sua permanenza nel capoluogo maremmano T. non frequenta gli anarchici del posto, né gli altri sovversivi, non prende parte ai comizi e non interviene alle clamorose proteste, che hanno luogo a Grosseto in occasione dell’aumento dei prezzi dei viveri e delle pigioni e nei giorni seguenti alla fucilazione del pedagogista Francisco Ferrer. Sposatosi con Enrichetta Tognetti, si trasferisce a Cecina il 5 dicembre 1911 e nel febbraio 1912 va ad abitare a Roma, dove continua a condurre vita appartata e a tenere “regolare condotta politica”. Radiato dalle liste dei sovversivi nel 1929, muore nella capitale il 26 gennaio 1934. (F. Bucci - S. Carolini - C. Gregori)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Vincenzo e Nicolina Vico

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

città