STRETTI, Alessandro
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- STRETTI, Alessandro
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Arcola
- Data di nascita
- December 10 1881
Biografia / Storia
- Nasce a Arcola (SP) il 10 dicembre 1881 da Andrea e Maria Ruggia, operaio. Il 1° gennaio 1905 la Prefettura di Genova riferisce al Ministero dell’Interno che fra i sottoscrittori de «Il Libertario» di La Spezia compare il nome di S., che, dal novembre 1904, fa il carpentiere nel cantiere di Riva Fricoso ed è sospettato di nutrire idee anarchiche. Il 6 febbraio il Ministero invita il prefetto a disporre su S. “una conveniente vigilanza” e a “provvedere, nel caso divenisse elemento pericoloso, alla compilazione e trasmissione a questo Ministero della di lui scheda biografica”. Il 9 settembre 1906 lo stesso Ministero chiede di nuovo informazioni sul conto di S., “il cui nome figura nel periodico anarchico «Il Libertario» in un articolo di protesta pubblicato sul n. 156”, e il 1° ottobre la Prefettura di Genova risponde che l’uomo “è assiduo nel partecipare a tutte le conferenze sovversive e professa apertamente idee anarchiche”, anche se non è ritenuto pericoloso. Il 20 maggio 1910 S. viene denunciato come ispiratore dell’incendio doloso, appiccato al Santuario di Arcola la notte dal 15 al 16 maggio, e qualche giorno dopo si rifugia a Marsiglia, dove viene assunto nella fabbrica di allume di St.-Joseph e si lega agli anarchici del gruppo di Raffaele Nerucci, ai quali racconta di essere espatriato perché temeva di essere colpito da mandato di cattura. Il 15 luglio S. viene schedato. Il prefetto di Genova riferisce che esercita “il mestiere di carpentiere con sufficiente capacità ed operosità” e che è sposato con Cleofe Gianolla, dalla quale avrà, l’11 agosto seguente, un figlio, Giorgio Novatore, che condividerà gli ideali del padre; il funzionario segnala che negli ultimi tempi S. è divenuto “fanatico e pericoloso” e che è in relazioni con i compagni di fede di Spezia, Lerici e Sarzana: “Anarchico convinto, ebbe a manifestarsi tale nello scorcio del 1909 a seguito dei fatti di Spagna e della condanna a morte di Francisco Ferrer, palesandosi anticlericale fanatico e partecipando al Comitato “Pro Ferrer” costituitosi in Arcola nel novembre del detto anno. Fu tra i promotori di comizi di protesta mantenendo colà vivissima l’agitazione e la lotta contro i preti, la quale divenne più violenta allorché dalla grande maggioranza degli arcolani venne contrastato il mutamento della denominazione della Piazza della Madonna degli Angeli, dove trovasi il Santuario omonimo suddetto in Piazza Ferrer”; “turbolento” e sprezzante verso le autorità, ha corporatura snella, capelli neri lisci, viso ovale e – secondo il prefetto – “espressione fisionomica antipatica”. Nella stessa estate S. si trasferisce a Port-de-Bouc, dove tenta di organizzare un convegno fra gli anarchici italiani attivi a Marsiglia, Berre, Port-de-Bouc e Martigues. Prosciolto il 10 agosto dalle accuse di correità nell’incendio doloso di Arcola, rimane in Francia e alla fine del 1915 fa il cameriere in un albergo di Marsiglia. Due anni dopo fa il calderaio a La Seyne–sur–Mer ed è sospettato di avere inviato alcune lettere di chiaro contenuto anarchico al fratello Rodolfo, militare in Albania. Il console di Toulon riferisce alle autorità centrali che S. abita al “Quartier Neuf dal 1914”, “passa volentieri il suo tempo di libertà a perorare nei bar le sue teorie”, è “pericoloso perché è un vivace propagandista” ed “è esonerato temporaneamente dai servizi, come militare straniero”: sarebbe opportuno – suggerisce – revocargli l’esonero e rimpatriarlo, perché molti guasti possono derivare dalla “presenza di propagandisti in un centro già così infetto come quello delle varie officine di La Seyne ove lavorano migliaia di operai, molti dei quali di nazionalità italiana”. Nel 1926 S. risiede ancora a La Seyne-sur-Mer, dove è considerato uno dei principali esponenti anarchici, insieme a Enrico Guastini, a Guglielmo Rospetti e a Emilio Giammattei, è amico di Paolo Schicchi e si reca spesso a trovarlo a La Ciotat. Negli anni seguenti continua ad essere molto attivo nelle file anarchiche e a curare i rapporti fra il gruppo libertario di La Seyne e quelli di Toulon e di Marsiglia. Il 4 aprile 1930 viene iscritto nel Bollettino delle ricerche, quale “anarchico pericoloso da fermare” e nel 1933 è incluso nella prima categoria dei nemici di Mussolini, i sovversivi attentatori, anche se, da un po’ di tempo, si tiene lontano dai gruppi libertari per i suoi dissensi con Ugo Boccardi. Ancora a La Seyne-sur-Mer nel 1937, è conosciuto quale antifascista dichiarato e sorvegliato come straniero sospetto. Nel 1938 professa le idee libertarie con molta convinzione, ma non partecipa “all’attività del gruppo Boccardi, col quale è in disaccordo”. Nel 1942 risulta ancora all’estero. S’ignorano data e luogo di morte. (C. Gregori - M. Lenzerini)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Andrea e Maria Ruggia
Bibliografia
- 2004