STAZI, Cesare

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
STAZI, Cesare

Date di esistenza

Luogo di nascita
Fabriano
Data di nascita
November 6 1862
Luogo di morte
Ancona

Biografia / Storia

Nasce a Fabriano (AN) il 6 novembre 1862 da Venanzio e Cecilia Giulia Spuri-Eustacchi, calzolaio. Ha iniziali trascorsi internazionalisti, quindi socialisti. Dal 1887 al 1889 risiede a Perugia ed è in questo periodo che entra in contatto con alcuni anarchici umbri (in particolare, Giuseppe Vedova), con i quali stringe una collaborazione che durerà fino al termine del secolo. Il primo rilievo giudiziario a suo carico è del luglio 1894, quando S. viene accusato di iscrizioni sovversive, ma infine prosciolto per insufficienza di prove. Alla vigilia delle elezioni del 1897, firma il manifesto astensionista I socialisti-anarchici ai lavoratori italiani. Tuttavia, è a partire dal 1898 che S. attira su di sé l’attenzione delle autorità: nell’autunno, il tribunale di Perugia viene infatti chiamato a giudicarlo per associazione a delinquere. S. sfugge all’arresto, si rende per qualche tempo irreperibile, finché non decide di costituirsi. Processato, nel settembre 1899 viene assolto e può così tornare a Fabriano, dove resta solo qualche mese, per trasferirsi poi a Matelica, quindi ad Ancona. Dall’estero gli sono spesso recapitati giornali e opuscoli politici. Nel giugno 1907 prende parte al congresso anarchico di Roma, intervenendo su molti dei temi al centro del dibattito, di cui informa poi ai gruppi anconitani. Dopodiché, i suoi impegni pubblici si intensificano: il 14 ottobre 1909 parla ad Ancona, in occasione dello sciopero generale per l’esecuzione del militante libertario spagnolo Francisco Ferrer y Guardia; il 23 gennaio 1910 presenzia al Convegno anarchico interprovinciale che si svolge nel capoluogo marchigiano, presso la società “La Dindola”; il 17 dicembre 1911 è a Casebruciate (fraz. di Montemarciano, An), per una conferenza di Casimiro Accini a favore delle vittime politiche; il 28 luglio 1912 si reca a Rimini, per un convegno libertario romagnolo-marchigiano; il 9-10 febbraio 1913 interviene, nella sua città natale, al Congresso umbro-marchigiano; poche settimane dopo, a Loreto, si incontra con alcuni anarchici della provincia anconetana per dare vita a una cassa di mutuo soccorso a sostegno di ammalati e bisognosi. Un’attività intensa, dunque, che nel giugno 1913 lo conduce addirittura in Svizzera, presto rimpatriato dalle autorità elvetiche. Di nuovo ad Ancona, S. entra a far parte del gruppo “Studi sociali” e accompagna Malatesta – tornato a risiedere nel capoluogo marchigiano – nei comizi e nelle riunioni. È al teatro fabrianese Montini per il Convegno anarchico umbro-marchigiano (17-18 maggio 1914), dove viene incaricato di rappresentare la neonata Unione dei gruppi comunisti anarchici delle Marche e dell’Umbria al successivo congresso nazionale. Fra i protagonisti della Settimana rossa, S. è messo agli arresti nel luglio 1914, ma poi assolto in appello. Nell’aprile 1915 si ripresenta alle elezioni per la c.e. della Camera del lavoro, però la lista socialista e anarchica che lo ospita viene sconfitta. Durante la Prima guerra mondiale si trasferisce a Perugia, dove esercita il mestiere di calzolaio, senza tuttavia rinunciare alla propaganda, che svolge nei paesi limitrofi dell’Umbria e delle Marche. Nel febbraio 1919, insieme ad Antonio Brasili e a Ercolano Cinti, forma il consiglio direttivo dell’Unione Anarchica Anconetana. Tre mesi più tardi, al congresso di Firenze, è eletto nella commissione di corrispondenza della UAI, carica cui nel giugno aggiungerà quella di membro dell’esecutivo della CdL dorica. Arrestato e subito rilasciato nel luglio 1919 in seguito alle manifestazioni contro il caroviveri, S. interviene in numerosi comizi e manifestazioni. Nel 1920 diventa vicesegretario della CdL di Ancona, ma nel maggio 1921 rinuncia all’incarico, trova occupazione presso il Segretariato del popolo e riduce via via la propria attività politica. Negli anni Venti si trasferisce a Fabriano, quindi a Roma, poi di nuovo nella cittadina marchigiana, senza che la sua condotta dia adito a ulteriori rilievi di polizia. S. muore ad Ancona l’11 gennaio 1929. (R. Giulianelli)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio dello Stato - Ancona, Questura, Sorvegliati politici 1900-1943, b. 97 e b. 105, ad nomen.

Bibliografia: Bettini, I, p. 236; M.A. Zingaretti, Proletari e sovversivi. I moti popolari ad Ancona nei ricordi di un sindacalista (1909-1924), a c. di R. Fanesi-M. Papini, Ancona 1992, pp. 38, 77; M. Papini, Le Marche tra democrazia e fascismo 1818-1925, Ancona 2000, pp. 35, 88; R. Giulianelli, Le origini della camera del lavoro di Ancona (1900-1910), in 1900-2000. 100 anni di lavoro per il lavoro, Ancona 2001, p. 48; L. Di Lembo, Guerra di classe e lotta umana. L’Anarchismo in Italia dal Biennio rosso alla Guerra di Spagna, Pisa 2001, p. 26.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Venanzio e Cecilia Giulia Spuri-Eustacchi

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

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