SQUARCIALUPI, Ezio
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- SQUARCIALUPI, Ezio
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Arezzo
- Data di nascita
- September 19 1887
- Luogo di morte
- Arezzo
Biografia / Storia
- Nasce ad Arezzo il 19 settembre 1887 da Giuseppe e Matilde Marconi. Vive la sua infanzia nell’ambiente popolare della città vecchia. Entra giovanissimo a lavorare, con la qualifica di operaio falegname, presso il Fabbricone (SACFEM), industria di costruzioni ferroviarie e metallurgiche insediata nel territorio aretino nel 1907. Nel 1910 è già segnalato come sottoscrittore della stampa anarchica. Coniugato con Assunta Listri, di lui le carte di polizia dicono che sia “di mediocre condotta morale, onesto lavoratore, di carattere violento e con poca cultura avendo appena frequentato le prime classi elementari, affezionato verso la famiglia e premuroso, ascritto al partito anarchico benché riceva anche l’Avanti! Verso le autorità mantiene contegno corretto”. S., responsabile in Arezzo per la diffusione de «Il Libertario», partecipa all’attività del Circolo di studi sociali cittadino, alla campagna astensionista del 1913, a quella successiva pro Masetti. Organizzatore sindacale, collabora strettamente con Alfredo Melani, Ruggero Turchini ed altri esponenti dell’USI aretina per l’occupazione del Fabbricone nel settembre 1920. Nel 1923 gli viene perquisita l’abitazione con esito negativo mentre risulta in corrispondenza con tale Tomaso Baroncini da Imola. Rimasto senza lavoro, assiduamente vigilato e molestato dai fascisti, si trova costretto a trasferirsi a Milano dove ha trovato una provvisoria occupazione da operaio. Nel marzo 1931 rientra ad Arezzo. Disoccupato “frequenta compagni di fede” ed in particolare il vecchio amico Melani. Si impiega successivamente come falegname in una bottega di via Bicchieraia. Il suo recapito (via dell’Orto 10, Arezzo) è rinvenuto nella rubrica di Errico Malatesta dopo la sua morte. Fino al 1942, annota il ministero dell’interno, “non dà rilievo ad osservazioni in linea politica sebbene mantenga idee anarchiche”. Collabora con la Resistenza mantenendosi sempre in contatto con il Melani nella cui abitazione si tengono le riunioni del CLN provinciale. Nel dopoguerra continua ad interessarsi delle vicende del movimento seguendo la stampa anarchica. Muore ad Arezzo il 10 novembre 1968. (G. Sacchetti)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Bibliografia: «Il Libertario», 27 ago. 1914, p.4; I. Biagianti, Melani Alfredo, Il Movimento Operaio Italiano Dizionario Biografico, a cura di F. Andreucci e T. Detti, Roma, 1976-1979; G. Sacchetti, Sovversivi in Toscana (1900-1919), Todi 1983.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Giuseppe e Matilde Marconi
Bibliografia
- 2004