SOTTOVIA, Ettore

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
SOTTOVIA, Ettore

Date di esistenza

Luogo di nascita
Roma
Data di nascita
January 1 1878
Luogo di morte
Roma

Biografia / Storia

Nasce a Roma nel 1878 da Filippo e Anna Sava, marmista. Diversamente da altri casi è descritto come un giovane che lavora e che ha un comportamento regolare verso la famiglia. Dopo una primissima fase socialista in cui si iscrive alla Federazione socialista romana, si avvicina agli anarchici del Circolo giovanile educativo operaio e già a diciotto anni viene segnalato come anarchico e condannato per oltraggio. Nonostante la giovane età viene assiduamente vigilato perché ritenuto un elemento che, dal punto di vista politico, è in grado di sviluppare una significativa propaganda e di ricoprire, per le sue capacità, cariche direttive nelle organizzazioni libertarie. Nell’agosto 1894 in occasione della morte di Sante Caserio, viene arrestato con altri anarchici per affissione di manifesti che ricordavano l’avvenimento. Nel 1897 è coinvolto nel tentativo di imbastire un processo contro un gruppo di anarchici romani per complicità con Pietro Acciarito nel suo tentativo di attentato al Re. L’anno successivo è tra i firmatari del manifesto pubblicato da «L’Agitazione» di Ancona contro il processo ad Errico Malatesta. Tra il ’98 e il ’900 S. viene ripetutamente arrestato per detenzione e affissione di manifesti, per associazione a delinquere, per manifestazioni di solidarietà. Assegnato al domicilio coatto il 30 dicembre del 1898 viene assolto in appello. Il 13 aprile 1899 è chiamato per il servizio militare ma, appena congedato, viene arrestato a Roma (16 giugno 1900) “essendo stato dal Ministero ordinato il suo rinvio a domiciliato coatto”. Giunge a Ponza il 23 settembre da dove viene liberato, sotto condizionale, il 15 novembre successivo. Con il nuovo secolo inizia per S. una intensa stagione di attività giornalistica che lo accompagnerà – parallelamente a quella nelle organizzazioni sindacali - per tutto il periodo della sua militanza attiva. Fermamente convinto delle necessità organizzative per il movimento anarchico, S. si iscrive decisamente nella linea malatestiana del movimento libertario e, nel giugno 1901, è amministratore responsabile del periodico «L’Agitazione» di Roma che, al di là dei richiami sostanziali, si riallaccia anche nella numerazione progressiva all’omonimo giornale di Errico Malatesta; in quest’attività nel 1902 – dopo essere stato fermato più volte – viene condannato a nove mesi di reclusione per il contenuto di alcuni suoi articoli apparsi sul giornale nel novembre precedente. Nel marzo del 1902, viene richiamato alle armi e inviato a Portoferraio nella locale Compagni di disciplina. Un mese dopo il nuovo congedo (27 maggio 1902) pubblica in cinquemila copie l’opuscolo Anarchismo e socialismo che viene immediatamente sequestrato (ne vennero recuperate 3.338 copie); colpito per questo da una nuova condanna alla fine dell’anno decide di emigrare clandestinamente: viene ricercato e individuato prima a Nizza, poi a Marsiglia, infine a Tunisi in compagnia di Giuseppe Palma Rivolta, da dove è sicuramente in corrispondenza con «L’Avvenire Sociale» di Messina. Espulso dalla Tunisia nel maggio 1903, rientra in Italia dove viene immediatamente arrestato; liberato nel mese di settembre viene sottoposto ad attenta vigilanza. Più volte arrestato e condannato tra il 1905 e il 1906 per oltraggio alla forza pubblica e per la sua partecipazione allo sciopero generale del 10 maggio 1906, non demorde dalla sua attività di propaganda partecipando a ripetute iniziative editoriali nei quartieri romani, diffondendo opuscoli e giornali libertari. Entra a far parte della redazione di «Gioventù Libertaria» che si pubblica a Roma dal settembre 1906 e dal 30 gennaio 1908 ne diviene il redattore responsabile. Si tratta di una esperienza molto importante nel percorso di S. in quanto il periodico romano si orienta verso una lotta a favore dell’organizzazione operaia e sindacale che operi sul terreno dell’azione diretta (e quindi in opposizione alle linee riformiste e di collaborazione della CdL romana) per la costituzione di una “Lega generale del lavoro” basata su un programma rivoluzionario, mantenendo invece una posizione di neutralità rispetto alle diverse tendenze dell’anarchismo. Il 13 gennaio 1908 viene eletto segretario del Sindacato Operaio Tipografi, aderente alla Lega Generale del Lavoro (nata nell’agosto 1907) ed entra (dopo una brevissima collaborazione a «Il Rinnovamento») nella redazione del nuovo periodico «L’Alleanza Libertaria» la cui nascita era stata auspicata dal congresso romano del 1907 per dar voce nazionale al movimento anarchico organizzato, riprendendo da una parte la linea malatestiana, dall’altra valutando positivamente il lavoro all’interno delle strutture sindacali camerali e – a Roma – la posizione della citata Lega Generale di cui S. – nel novembre 1910 – diviene segretario. Nonostante quest’impegno nel mondo operaio romano, S. non abbandona gli aspetti organizzativi del movimento libertario: nel 1907 è tra coloro che organizzano il congresso anarchico che si tiene a Roma dal 16 al 20 giugno, svolgendo una relazione sul “Movimento giovanile libertario”, nella quale sostiene che i giovani devono rappresentare l’avanguardia dell’intero movimento. Di quell’assise, S. presiede la seduta del giorno 17, intervenendo ripetutamente nei lavori e negli incontri collaterali. Lo stesso per il successivo congresso del settembre 1911. L’anno successivo è a Modena al Congresso dell’Azione diretta ed è segnalato (1913) come membro del fascio comunista anarchico di Roma. Nel 1915 è richiamato per la terza volta alle armi dove (dicembre 1917) viene arrestato perché trovato in possesso di manifesti clandestini contro la guerra; questa volta ricade sotto giurisdizione militare e viene condannato dal Tribunale Militare di Roma a cinque mesi di reclusione al termine dei quali viene riassegnato all’esercito e sottoposto ad attenta vigilanza. Congedato al termine del conflitto, riprende immediatamente la sua attività organizzativa, favorendo la costituzione dei gruppi libertari romani “Il Pensiero” e “Spartaco”. In questa fase lavora come correttore di bozze presso la sede romana dell’«Avanti» e collabora con «Il Tempo» dove è redattore della rubrica “Cronaca del Lavoro”. Nel novembre 1921 partecipa al III congresso dell’Unione Anarchica Italiana ad Ancona nel corso del quale, assieme a Spartaco Stagnetti, presenta un ordine del giorno, che viene approvato, con il quale l’UAI avrebbe appoggiato solo quei giornali e periodici che avessero fatto propria il programma dell’Unione stessa. Dal 1922 al 1925 partecipa alla nascita e alla diffusione del «Conferenziere libertario» di Roma; un mensile cui fanno riferimento o ne sono responsabili esponenti di spicco dell’anarchismo romano (Angelo Diotallevi, Augusto Milo, Spartaco Provaglio). In quest’iniziativa S. è uno dei protagonisti perché il giornale si stampa materialmente nel luogo di lavoro di S., lo Stabilimento Tipografico Romano. Con la stabilizzazione del regime fascista dopo il 1924 e l’avvio della dittatura, S. sembra non svolgere una particolare attività politica al punto “di non dar luogo a rimarchi”: pur trattandosi di un “anarchico della vecchia guardia” dal passato “molto movimentato!” il governo non lo giudica temibile ma lo continua a vigilare fino al 1942. Muore a Roma presso l’Ospedale di San Camillo a Monteverde il 18 gennaio 1945. (P. Iuso)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; «Umanità nova», 21 gen. 1945.

Bibliografia: L. Bettini, Bibliografia dell’anarchismo, vol. 1 t. 1. Periodici e numeri unici anarchici in lingua italiana pubblicati in Italia (1872-1971), Firenze 1972, ad indicem; P.C. Masini, Storia degli anarchici italiani nell’epoca degli attentati, Milano, 1981, ad indicem; M. Antonioli, Azione diretta e organizzazione operaia, Bari 1990; M.Antonioli – P.C.Masini, Il sol dell’avvenire. L’anarchismo in Italia dalle origini alla prima guerra mondiale, Pisa 1999; L. Di Lembo, Guerra di classe e lotta umana. L’Anarchismo in Italia dal Biennio rosso alla Guerra di Spagna, Pisa 2001, ad indicem.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Filippo e Anna Sava

Bibliografia

2004

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