TONON, Gino
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- TONON, Gino
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Adria
- Data di nascita
- September 24 1901
Biografia / Storia
- Nasce ad Adria (RO) il 24 settembre 1901 da Luigi e Clelia Boccato, calzolaio, muratore. Chiamato comunemente Polo, il 15 aprile 1921, accusato di aver ordito un “complotto anarchico”, viene tratto in arresto “perchè trovato in possesso di bombe sipe”. Ad Adria “professa idee anarchiche e, durante il periodo rosso, prende parte a tutte le manifestazioni del suo partito”. Il 20 marzo 1922 la Pretura di Adria lo assolve dall’accusa di lesioni e minacce per mancanza di querela, il 7 luglio 1922 il Tribunale Militare di Venezia lo condanna ad un anno di carcere per diserzione, pena sospesa per 5 anni. Nello stesso anno emigra in Francia e si stabilisce a Marsiglia e successivamente ad Aix-Les-Bains mostrandosi “contrario all’attuale Regime, contro il quale sparla ogni qual volta l’occasione gli si presenta”. Il prefetto di Rovigo lo inserisce, con la qualifica di anarco-comunista, in un elenco di 75 “individui che tramano o possono tramare a danno della Patria, dello Stato, del Governo”. Nel 1924 sposa Carolina Bonati: dal matrimonio nascono 2 figli. Nel dicembre 1929 chiede di rientrare in Italia per sottoporsi a cure mediche per una malattia agli occhi: il Consolato di Chambery gli rinnova il passaporto ma con validità ridotta ad un mese. Nel 1931 è inserito nel «Bollettino delle ricerche», schedina 3776, come “anarchico da fermare e perquisire”. Nel 1932 e nel 1934 viene segnalato perchè “professa idee comuniste, delle quali fa propaganda” e per i suoi “accesi sentimenti antifascisti”: ad Aix-Les-Bains è membro dei Comitati Proletari pro vittime politiche e diffonde giornali anarchici. Nel 1935 svolge attività anarchica insieme a Pietro Andrea Magliocco. In quello stesso anno il «Risveglio» lancia una sottoscrizione tra gli emigrati italiani a favore di Clelia Boccato, madre di T., condannata a 2 anni di confino da scontare a Filadelfia (CZ) per offese al capo del governo. In questo periodo, secondo il Prefetto di Rovigo, T. utilizzerebbe come falso nome Gino Cardonia. Nel dicembre 1935 T. incontra a Ginevra Luigi Bertoni: i due esaminano “la possibilità di intensificare la distribuzione del giornale anarchico «Il Risveglio»”. Nel 1936 la polizia intercetta una cartolina postale con cui T. incita i fratelli rimasti ad Adria a non partire per l’Africa Orientale; in Francia intanto, assieme ad Enrico Velo, Edmondo De Luca e Ciro Beltrandi, si occupa dell’introduzione in Italia di stampati antifascisti, nascosti sui carri ferroviari diretti nel regno. Nel 1938 continua a svolgere “attivissima propaganda antifascista” e a diffondere stampati anarchici. L’ultima informativa dei carabinieri di Adria relativa a T. risale all’ottobre 1942: da questa data se ne perdono le tracce. S’ignorano data e luogo di morte. (V. Tomasin)
Fonti
- Fonti: Archivio di Stato Rovigo, Gabinetto Questura, b.48, ad nomen; Id., b.18, f. Boccato Clelia.
Bibliografia: V. Zaghi, L’eroica viltà. Socialismo e fascismo nelle campagne del Polesine 1919-1926, Milano 1989, pp. 135 e 197;
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Luigi e Clelia Boccato
Bibliografia
- 2004