SMORTI, Adelmo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
SMORTI, Adelmo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Ancona
Data di nascita
November 28 1864
Luogo di morte
Ancona

Biografia / Storia

Nasce ad Ancona il 28 novembre 1864 da Giuseppe e Argemide Angelucci, tipografo, quindi commesso e impiegato. Nei primi anni ottanta del XIX secolo è uno degli esponenti più noti dell’internazionalismo nelle Marche e costituisce – insieme a Ugo Panzini e Dante Rocchi – la sezione anconitana della Federazione italiana dell’AIL. Nella sua città recita, quindi, un ruolo decisivo nel passaggio dalla fase internazionalista a quella più propriamente anarchica e, in collaborazione con Cesare Agostinelli e Rodolfo Felicioli, forma il nucleo libertario che si rivelerà il più importante e duraturo nella regione. Membro del direttivo di “Studi sociali”, S. rappresenta gli anarchici al comizio del 1° maggio 1891 ad Ancona. Negli anni successivi sarà fra i fondatori e i redattori dei periodici «L’Art. 248» e «L’Agitazione». Le autorità vigilano su di lui in maniera fin troppo vistosa, come egli stesso lamenta nel luglio 1897 in una lettera aperta al prefetto, pubblicata da «L’Agitazione» (la lettera reca anche la firma di Rodolfo Felicioli). Mantiene stretti rapporti epistolari con Malatesta, Élisée Reclus, Gori, Fabbri e soprattutto con i principali militanti dell’anarchismo marchigiano, ai quali si offre come punto di riferimento. Un brano estratto dal suo fascicolo del CPC aiuta a descriverne l’azione: “possiede molto tatto nel fare propaganda attivissima ed efficace fra la classe operaia, sottraendosi quasi sempre ad ogni responsabilità penale, e tenendosi oltremodo guardingo e diffidente con gli stessi compagni di setta” (gennaio 1900). In effetti, la sua biografia giudiziaria narra di cinque imputazioni per reati politici fra il maggio 1892 e il dicembre 1897, tutte seguite dal non luogo a procedere. Promotore delle manifestazioni che si tengono nella sua città nel gennaio 1894 a sostegno dei Fasci siciliani e dei moti della Lunigiana, S. è il primo a sottoscrivere, tre anni più tardi, il foglio astensionista I socialisti-anarchici ai lavoratori italiani. Sul finire del secolo è molto attivo fra gli operai locali, di cui sollecita l’organizzazione in leghe. Nel gennaio 1898 si mette in evidenza durante i moti per il rincaro del pane, viene posto agli arresti e condannato a sei mesi di carcere. Il 12 settembre dello stesso anno la commissione provinciale per il domicilio coatto – sebbene le vengano recapitate numerose istanze di clemenza – lo assegna alla colonia di Lipari (verrà poi trasferito a Pantelleria). Ettore Croce, che ha modo di conoscerlo proprio in questa occasione, lo descrive come “il segretario dell’anarchia”, per l’estrema meticolosità con cui S. cura ogni sua cosa, mentre Max Nettlau lo indica quale “tesoriere di tutti i giornali anconetani”. Nel luglio 1900 firma la protesta contro il processo al gruppo de «L’Agitazione». Nell’ottobre seguente viene prosciolto condizionatamente dal domicilio coatto: da questo momento prende a dedicarsi con grande impegno all’attività sindacale, tanto da essere eletto con il maggior numero di voti nella commissione esecutiva della neonata CdL anconitana e da diventarne il primo segretario nel marzo 1901. Nel luglio 1902 si dimette – con Agostinelli – dalla c.e. per motivi di lavoro. Il 22 febbraio successivo presenzia, ad Ancona, al I congresso della Federazione anarchica marchigiana. Per intanto, continua a ricevere giornali libertari da tutto il mondo e mantiene un rapporto epistolare con Malatesta, allora a Londra. Nel settembre 1904 il foglio individualista milanese «Il Grido della folla» cerca di montare una polemica ai suoi danni, denunciandone il comportamento incoerente con gli ideali anarchici: qualche settimana prima, infatti, S. aveva citato in giudizio un uomo per questioni di soldi e, affidandosi all’assistenza legale di Augusto Giardini, lo aveva infine fatto condannare. In seguito ai tumulti scoppiati ad Ancona il 7 dicembre 1905 per il caroviveri, contro di lui – al pari che contro Felicioli e Giardini – è spiccato un mandato d’arresto, che non viene eseguito grazie all’intercessione del sindaco. Collaboratore del periodico «La Vita operaiaÈ, S. prende parte al I congresso anarchico italiano (Roma, 16-20 giugno 1907), che lo elegge membro della commissione incaricata di studiare la realizzabilità di un organo nazionale di stampa. Questo organo sarà «L’Alleanza libertaria». Al convegno interprovinciale anarchico di Ancona del 23 gennaio 1910, a S. – il quale peraltro vi tiene un discorso su Gli anarchici e le organizzazioni operaie – viene affidato il compito di curare la corrispondenza proprio con «L’Alleanza libertaria» per conto dei gruppi locali. Quando nel 1913 decide di tornare in Italia, eleggendo di nuovo Ancona a sua residenza, Malatesta sa di poter contare su un gruppo solido, che continua ad avere in S. una delle sue guide. Da una nota di polizia del 14 gennaio 1914: “Dopo il Malatesta egli [S.] può dirsi essere il più attivo organizzatore del partito anarchico di Ancona. Vuolsi che presso di lui si tenga conservata tutta la corrispondenza ed i fondi del giornale «Volontà»”. Membro del ricostituito circolo “Studi sociali”, dopo la Settimana rossa S. è costretto a circoscrivere l’attività politica, anche a causa della posizione neutralista da lui assunta alla vigilia della Grande guerra, che lo espone all’accusa di disfattismo. Perde un figlio in battaglia e questo fatto ne mina la salute, peraltro già precaria. La sua morte, avvenuta ad Ancona il 26 gennaio 1921, viene compianta non solo da «Umanità nova», che gli dedica un commosso necrologio redatto da Luigi Fabbri, ma anche dalla stampa repubblicana e da quella comunista. (R. Giulianelli)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; 1 Maggio, «Il Lucifero», 9 apr. 1891; Al Prefetto della Provincia di Ancona, «L’Agitazione», 9 lug. 1897; Dal domicilio coatto, «Il Lucifero», 30 ott. 1898; «I Morti», 2 nov. 1899; Corrispondenze, «Il Grido della folla», 10 set. 1904 e 16 dic. 1905; L. Fabbri, Adelmo Smorti, «Umanità nova», 28 gen. 1921; Ancona, «Il Lucifero», 30 gen. 1921; «Bandiera rossa», 29 gen. 1921.

Bibliografia: Una pagina di storia del Partito socialista-anarchico. Resoconto del processo Malatesta e C.ni, Tunisi 1898; E. Croce, Domicilio coatto, Casalvelino Scalo 2000 [1899], ad indicem; M. Nettlau, Errico Malatesta, Pescara 1996 [1922], p. 141-142; P.C. Masini, Malatesta vivo, «Volontà», 15 feb. 1949, p. 429; E. Santarelli, Il socialismo anarchico in Italia, nuova ed. riv. e ampl. Milano 1973, ad indicem; Id., Le Marche dall’unità al fascismo, Urbino 1983 [1964], ad indicem; S. Anselmi, Ancona e la provincia nella crisi di fine secolo. I moti per il carovita, Urbino 1969, ad indicem; P.C. Masini, Storia degli anarchici italiani. Da Bakunin a Malatesta, Milano, 1969; L. Bettini, Bibliografia dell’anarchismo, vol. 1 t. 1. Periodici e numeri unici anarchici in lingua italiana pubblicati in Italia (1872-1971), Firenze 1972, pp. 130, 215;  P.C. Masini, Storia degli anarchici italiani nell’epoca degli attentati, Milano, 1981 ad indicem; G. Barbalace, Fabbrica e Partito socialista negli anni Novanta. Il caso delle Marche, Urbino 1976, pp. 193, 273-275; Il Movimento Operaio Italiano Dizionario Biografico, a cura di F. Andreucci e T. Detti, Roma, 1976-1979, ad nomen; N. Dell’Erba, Giornali e gruppi anarchici in Italia (1892-1900), Milano 1983, ad indicem; E. Malatesta, Epistolario 1873-1932, lettere edite ed inedite, a cura di R. Bertolucci, Avenza, 1984, ad indicem; N. Papini, Smorti Adelmo, in G.M. Claudi-L. Catri (a cura di), Dizionario storico-biografico dei marchigiani, II, Ancona 1992, pp. 194-195; N. Pernicone, Italian Anarchism, 1864-1892, Princeton 1993, pp. 232, 238, 288; M. Antonioli, P.C. Masini, Il sol dell’avvenire. L’anarchismo in Italia dalle origini alla Prima Guerra mondiale, Pisa 1999, pp. 108, 133; M. Papini, Le Marche tra democrazia e fascismo, 1918-1925, Ancona 2000, p. 129; R. Giulianelli, Arsenalotti. Il cantiere navale di Ancona dalla barriera gregoriana alla seconda guerra mondiale, Ancona 2000, pp. 88, 91; Id., Le origini della Camera del lavoro di Ancona (1900-1910), in 1900-2000. Cento anni di lavoro per il lavoro, Ancona 2001, p. 34 e segg.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Giuseppe e Argemide Angelucci

Bibliografia

2004

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Collezione

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