SINI, Pietro
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- SINI, Pietro
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Tempio Pausania
- Data di nascita
- 1899
Biografia / Storia
- Nasce a Tempio Pausania (SS) il 23 novembre 1899 da Francesco e Maria Spanu, attrezzista meccanico. Residente a Milano dal 1916, prende parte alla Prima guerra mondiale e viene congedato nel 1919. Nel 1920 è arrestato per un attentato dinamitardo al ristorante Cova di Milano e nel dicembre 1921 viene assolto. Nel 1922 emigra clandestinamente in Francia e si ferma a Port-de-Bouc. Nel 1923 si stabilisce a Parigi e viene iscritto nella “Rubrica di frontiera” per la misura di arresto. Nel 1932 è considerato pericoloso, “sia per i precedenti, sia per l’attività esplicata contro il fascismo, sia, infine, per i propositi di violenza, manifestati in più occasioni contro il regime”. Nel 1933 viene incluso fra i sovversivi attentatori e il 26 dicembre 1934 è colpito da un decreto di espulsione dalla Francia, insieme a Amleto Astolfi e a Angelo Damonti. In seguito è oggetto di notizie contraddittorie, riguardanti, forse, due persone distinte: secondo alcune fonti, nella prima metà del 1935 è molto attivo e viaggia spesso tra Barcellona e Parigi; secondo altre non si cura della politica, non è mai stato espulso dalla Francia e abita a La Bédoule. Altre fonti lo segnalano, il 14 agosto 1936, a Barcellona, dove sarebbe ricoverato in ospedale da quattro mesi per una malattia agli occhi, e ancora a Barcellona nella primavera del 1937. Secondo altre informazioni, infine, lavora, il 19 maggio 1938, a Marsiglia, in una cava di pietra, e dimora nel quartiere di Saint Tronc. Nel marzo 1939 lo si identifica – non sappiamo quanto giustamente – nell’anarchico Sini, un “miliziano rosso”, rientrato in Francia il 7 febbraio 1939 e citato dal giornale «Il Risveglio anarchico» di Ginevra: “Ecco – si legge sul periodico – alcune notizie dei compagni che si trovavano in Catalogna all’inizio della ritirata. Non tutte si sono potute appurare ma le riteniamo insomma degne di fede. Mariotti, evaso fra i primi, è giunto a Parigi, così pure Sini, La Rocca, Broccato, Di Raso, Zamboni e Gialluca sono a Marsiglia. Dupuy, Brusetti ed altri ventitré compagni sono in un campo di concentramento ad Argélès-sur-Mer. Agostini e Caponetto sono nascosti vicino alla frontiera”. Altri documenti recitano che è arrivato a Parigi ai primi di febbraio, dopo aver combattuto in Spagna, e, in giugno, lo segnalano a Bruxelles, dove incontra Hem Day, Marcello Bianconi, Pasquale Rusconi e Mario Mantovani. In agosto S. tiene nella capitale belga, in casa dell’anarchico Corremans, due conferenze sulla “Storia della Spagna” dal 1931 alla fine della guerra civile e nella seconda critica severamente gli anarchici spagnoli, che “hanno partecipato al potere coi comunisti e i socialisti”. Quanto ai comunisti, S. li staffila, sostenendo che essi “sono i più terribili nemici degli operai”. Descritto come “un soggetto abbastanza interessante”, capace di parlare il francese e lo spagnolo, torna a Parigi in ottobre, per arruolarsi nell’esercito francese, ma, il 12 novembre, è arrestato al valico di Bardonecchia e tradotto a Sassari. Interrogato quindici giorni dopo, risponde di essere rimpatriato per non servire la Francia. Quanto alla permanenza all’estero, nega di essere stato in Belgio e di aver combattuto in Spagna: “Non frequentavo ritrovi, né Camere del lavoro, né altri posti del genere. Leggo molto, di tutte le materie letterarie, filosofiche e politiche, e mi sono formato il concetto che la concezione migliore è quella ibseniana, che cioè ogni uomo deve essere l’artefice della propra personalità, e vivere secondo la sua natura”. Il 24 dicembre 1939 è assegnato al confino per 2 anni. Deportato a Ventotene, frequenta gli anarchici più pericolosi della colonia fino al 10 dicembre 1941, quando viene internato a Monteforte Irpino, dove rimane fino al settembre 1943. Nel Secondo dopo guerra riprende la suaattività nel movimento libertario e partecipa in qualità di delegato della Federazione anarchica lombarda al Terzo congresso nazionale della FAI che si svolge a Livorno dal 23 al 25 aprile 1949. S'ignorano luogo e data di morte. (R. Bugiani – M. Lenzerini – A. Tozzi)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio centrale dello Stato, Direzione polizia politica, f. personali, ad nomen; Gli scampati, «Il Risveglio», 21 feb. 1939.
Bibliografia: L’antifascismo in Sardegna, a cura di M. Brigaglia [et al.], 2 voll., Cagliari 1986, ad nomen; Pericolosi nelle contingenze belliche : gli internati dal 1940 al 1943, a cura di S. Carolini, Roma 1987, p. 265; Antifascisti nel casellario politico centrale, 18 voll., Roma 1988-1995, ad nomen; Federazione anarchica italiana, Congressi e convegni (1944-1962), a cura di U. Fedeli, Genova, Libreria della FAI, 1963, p. 121.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Francesco e Maria Spanu
Bibliografia
- February 6 2017