​TISI, Armando

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​TISI, Armando

Date di esistenza

Luogo di nascita
Fabriano
Data di nascita
August 3 1882
Luogo di morte
Milano

Biografia / Storia

Nasce a Fabriano il 3 agosto 1882 da Ernesto e Tomasina Bettinelli, meccanico. Si trasferisce giovanissimo a Genova e qui svolge gran parte della sua attività politica, inizialmente diviso fra la cdl (è segretario della locale lega metallurgici) e l’anarchismo (fa parte del gruppo “Mezza dozzina” e del circolo “Studi sociali”). Con lo pseudonimo “Scintilla” redige alcuni articoli per «La Tribuna del popolo» di Sampierdarena e «L’Agitazione» di Roma. Il 9 settembre 1900, intervenendo ai funerali delle vittime dello scoppio di un cannone, provoca un tafferuglio; tre anni più tardi si fa notare “fra i dimostranti più facinorosi” durante un comizio politico a Genova. Benché non faccia ritorno nella sua terra d’origine, T. mantiene rapporti epistolari con alcuni anarchici delle Marche. Nel capoluogo ligure egli si preoccupa di raccogliere la stampa libertaria, che diffonde poi fra gli aderenti al movimento. Nel settembre 1904 partecipa allo sciopero generale, incitando alla rivolta, azione che gli costa una condanna a tre mesi di carcere. A metà decennio, indicato come “l’anima degli anarchici di questa città [Genova]”, si prodiga nell’organizzare riunioni antimilitaristiche. Nel 1907 si trasferisce a Napoli, dove lavora presso la fabbrica automobilistica Daimler: è l’inizio di una peregrinazione che lo condurrà a La Spezia, quindi a Vado, Lecco, Pontedecimo, S. Giuseppe, Cairo Montenotte, Roma e Milano. Proprio nella città lombarda stabilisce il suo nuovo domicilio al termine della grande guerra. Durante il regime fascista rimane piuttosto attivo, tanto che nel gennaio 1925 è uno dei membri della commissione organizzatrice dell’UAI e nel maggio 1930 il Tribunale speciale si trova a giudicarlo “per avere in Milano compilato, con altri due compagni di fede, e fatto stampare un manifesto sovversivo inneggiante al 1° maggio”. Benché il processo si concluda con un verdetto d’assoluzione, qualche settimana dopo T. viene assegnato al confino, pena che gli verrà poi commutata in due anni di ammonizione. Per ragioni di lavoro, tra il 1937 e il 1940 fa la spola fra Milano e Torino, finché non è assunto alla Fiat e si ferma perciò definitivamente nel capoluogo piemontese. Su di lui la sorveglianza prosegue anche durante il secondo conflitto mondiale. Nel luglio 1950 collabora al numero unico «Il Pensiero» (Roma), pubblicato in ricordo di Malatesta. Muore a Milano il 31 marzo 1953. (R. Giulianelli) 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio di Stato Ancona, Questura, Anarchici, b. 26, ad nomen; Ivi, Questura, Sorvegliati politici 1900-1943, b. 108, ad nomen; A. Vella, L’anniversario della morte di Armando Tisi, «Umanità nova», 4 apr. 1954.

Bibliografia: L. Bettini, Bibliografia dell’anarchismo, vol. 1 t. 1. Periodici e numeri unici anarchici in lingua italiana pubblicati in Italia (1872-1971), Firenze 1972, p. 392; L. Di Lembo, Guerra di classe e lotta umana. L’Anarchismo in Italia dal Biennio rosso alla Guerra di Spagna, Pisa 2001, p. 153.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Ernesto e Tomasina Bettinelli

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

città