SESTINI, Oreste
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- SESTINI, Oreste
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Cavriglia
- Data di nascita
- January 1 1892
- Luogo di morte
- Perugia
Biografia / Storia
- Nasce a Cavriglia (AR) nel 1892 da Paolo. Primogenito di in una numerosa famiglia di anarchici, tutti minatori come il padre. S. risulta attivo nel movimento antimilitarista e nell’USI fin dal periodo della prima guerra mondiale. Presente nelle lotte del Biennio rosso, partecipa all’episodio insurrezionale antifascista del marzo 1921. Nel fatto sono coinvolte centinaia di persone, minatori e metallurgici, e le popolazioni della zona mineraria. “Tra le ore 14 e le 15 del 23 marzo corrente anno [1921] passò per il corso Vittorio Emanuele di S. Giovanni Valdarno un camion di fascisti, proveniente da Firenze e diretto a Perugia. In un attimo, sparsasi la voce che quei fascisti si recassero invece a Montevarchi ed a Loro Ciuffenna, ove il giorno avanti si erano verificati degl’incidenti, per compiervi una spedizione punitiva, i sovversivi del luogo si radunarono sulla pubblica via e rapidamente preordinarono un’aggressione”. Così esordisce il Procuratore del Re di Arezzo nella relazione sui fatti di Castelnuovo nei quali S. è coinvolto. Un’auto di fascisti è fatta segno da colpi d’arma da fuoco e da lancio di corpi contundenti, mentre si verifica “un fuoco incrociato di fucili, rivoltelle e bombe a mano dalle finestre e dai portoni” e sono erette barricate. La giornata si conclude con un manifestante morto e nove feriti, ma l’eco di questi avvenimenti funge da detonatore per il vicino bacino lignitifero. I minatori prendono possesso dell’area mineraria. Un gruppo fa irruzione negli uffici intimando agli impiegati la consegna delle armi. Il direttore, mentre tenta di parlamentare con i rivoltosi, viene ferito a una gamba. Dalla direzione si chiede di trasportare il ferito all’ospedale. Gli operai acconsentono a condizione che una loro commissione effettui prima un sopralluogo. Della commissione, capeggiata da Otello Gaggi, fa parte anche S. Adagiato il ferito su un’automobile avviene però l’irreparabile. Dalle ingiurie si passa alle revolverate. È colpito a morte l’ingegnere Agostino Longhi e sono feriti altri impiegati. Appiccato fuoco alla direzione i rivoltosi si allontanano. Seguono ondate di arresti. S. è incarcerato nei giorni seguenti insieme alle sue sorelle Arduina e Genoveffa e al fratello Giovanni, anch’essi anarchici; tutti sono accusati di detenzione di esplosivi e fabbricazione di ordigni oltre che di correità in omicidio e danneggiamenti. Giovanni e Oreste sono ben presto trasferiti nelle prigioni di Perugia. Dopo quel 23 marzo maledetto il numeroso sodalizio sovversivo, che in modo così concitato si era composto e ricomposto fra le barricate di San Giovanni e il piazzale delle miniere, si disperde definitivamente. Fra la galera e l’esilio qualcuno non farà mai più ritorno, come il giovane S. che a 30 anni, il 16 aprile 1922, muore in carcere a Perugia per le sevizie patite e per gli interrogatori fatti col bastone. “Non v’è arrestato che non sia stato sottoposto alla tortura. Un tenente dei carabinieri salutava gli incatenati con un colpo di frustino sulla faccia! Diversi arrestati”, scrive «Umanità nova», “han dovuto confessare cose inesistenti e denunziare altri innocenti per porre fine al tormento della bastonatura!”. Prima di morire S. scrive una lettera al suo avvocato chiedendo disperatamente aiuto. Quando nel 1923 si apre, in Corte d’assise ad Arezzo, il processo per i fatti del Valdarno il numero degli imputati risulta sceso a 74 “in quanto durante l’istruttoria è morto un certo Sestini”. Le sorelle Arduina e Genoveffa sono comunque condannate a due anni e mezzo di carcere ciascuna, il fratello Giovanni a sedici. La famiglia continuerà a essere perseguitata durante il fascismo, ma le discriminazioni non cesseranno neppure nel secondo dopoguerra. (G. Sacchetti)
Fonti
- Fonti: Archivio dello Stato - Arezzo, Corte d’Assise (1923), processo contro Quartucci Dante e altri; Archivio dello Stato - Arezzo, fondo Avvocato Giovanni Droandi, f. Processi di S.Giovanni V.no e Castelnuovo; Archivio privato on. Priamo Bigiandi, Arezzo, b. 2, carteggio su Genoveffa Sestini, 1952; Intervista a Gino Brilli, San Giovanni Valdarno, 8 mag. 1982, a cura di G. Sacchetti, inedita.
Bibliografia: «L’Avvenire anarchico», Pisa, 10 lug. 1915, p.4; «Umanità nova», 25 set. 1921, L’azione dei pellirosse nel Valdarno; «La Nazione», 22 mag. 1923, La prima giornata del processo contro i 75 imputati dei moti rivoluzionari del Valdarno; «Il Nuovo Giornale», 22 mag. 1923, Il processo per l’eccidio di Castelnuovo dei Sabbioni alle Assise di Arezzo; G. Sacchetti, Camicie nere in Valdarno. Cronache inedite del 23 marzo 1921 (guerra sociale e guerra civile), Pisa 1996.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Paolo
Bibliografia
- 2004