SECCHIARI, Paolo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
SECCHIARI, Paolo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Gragnana
Data di nascita
6 Settembre 1865
Luogo di morte
Carrara
Data di morte
15 Novembre 1950

Attività e/o professione

Qualifica
Pastore

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Gragnana frazione di Carrara (MS) il 6 settembre 1865 da Achille e Caterina Cricca, pastore, comunemente conosciuto come “’l Vergai”. Seppur analfabeta, fa propaganda attiva per l’idea anarchica, riceve e distribuisce tra la popolazione giornali libertari. Nel gennaio 1894 è uno degli organizzatori delle “bande armate” che si formano a Gragnana e Castelpoggio con l’intento di scendere a Carrara. Per questi motivi il Tribunale Penale di Guerra di Massa, in data 9 marzo 1894, condanna Secchiari a diciotto anni di reclusione e tre anni di vigilanza speciale perché accusato di “associazione a delinquere e incitamento alla guerra civile”,pena amnistiata il 24 giugno 1896. Condanne vengono inflitte anche al padre, Achille, e ai due fratelli Silvio e Santino (nato a Gragnana il 1° novembre 1867, comunemente conosciuto come “Torello”, riconosciuto colpevole di “associazione a delinquere” viene condannato a tredici mesi di reclusione e un anno di sorveglianza).

All’avvento del fascismo, Secchiari subisce numerose aggressioni ma non si “ravvede”, come annota la polizia. Il 25 novembre 1923 viene aggredito, insieme alla moglie Giselda Borghini, dai fascisti nella sua casa e di nuovo il 6 agosto 1925 entrambi vengono bastonati. Giselda muore il successivo giorno 12 per le conseguenze dell’aggressione, anche se sul referto medico viene indicata come causa del decesso una “polmonite”. Secchiari continua ad essere sottoposto a vigilanza fino alla caduta del fascismo. Muore a Gragnana il 15 novembre 1950. (I. Rossi)

Fonti

Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; «L’Eco del Carrione», 26 feb. 1894 e n. 26 del 10 mar. 1894; O. Tonelli, Antifascismo dimenticato, «L’Eco Apuano», n. 4 apr. 1995.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Persona

Collezione

frazione