SCUTILLI, Proietti Filiberto
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- SCUTILLI, Proietti Filiberto
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Roma
- Data di nascita
- January 30 1862
Biografia / Storia
- Nasce a Roma il 30 gennaio 1862 da ignoti, falegname. Schedato dal 1898 come anarchico, nel 1889 è segnalato come uno fra gli Internazionalisti più pericolosi della capitale. Tra il 1890 e il 1891 si avvicina all’anarchismo dopo essere entrato in contatto con Pietro Calcagno. Partecipa, in questo periodo, all’intenso lavoro di propaganda degli anarchici romani fra i lavoratori e – in particolare – nel mondo degli edili in quel momento colpiti dalla gravissima crisi occupazionale del settore. L’1° maggio 1891 è in Piazza Santa Croce in Gerusalemme a Roma dove, al termine di un infuocato comizio di Amilcare Cipriani, si sviluppano violentissimi scontri con la forza pubblica. Arrestato perché ritenuto uno degli elementi maggiormente coinvolti nelle responsabilità degli incidenti, viene condannato, per associazione a delinquere, a quindici mesi di carcere e ad un anno di sorveglianza speciale. Rimesso in libertà a conclusione della pena, sembra non interessarsi più alla politica attiva e non viene segnalato tra i partecipanti a manifestazioni pubbliche o tra militanti attivi. Nel 1897, tuttavia, viene invece indicato come uno dei promotori dei gruppi anarchici rionali che si vanno costituendo a Roma, destinati a riunirsi nella Federazione Anarchica del Lazio. Partecipa indirettamente – forse per evitare ulteriori arresti e condanne – ai moti del 1898, ma è tra i firmatari del manifesto di solidarietà ad Errico Malatesta e agli altri anarchici arrestati per associazione a delinquere, pubblicato su «L’Agitazione» del 1898. Ancora una volta sembra allontanarsi dalla politica attiva e, pur frequentando almeno qualcuna delle riunioni dei gruppi anarchici romani, non dà luogo a particolari segnalazioni fino al 1910. Viene in ogni caso tratto in arresto (nel 1903) in seguito agli scontri di Piazza del Gesù a Roma (4 morti e 17 feriti), che accompagnano il funerale di un operaio morto sul lavoro. Dopo il 1910 è eletto presidente della cooperativa operai falegnami ebanisti. Non si hanno notizie di una sua qualche attività politica durante la guerra e con l’avvento del fascismo è ormai fuori da ogni attività pubblica al punto che viene radiato il 4 novembre 1929. Rimane in qualche modo vigilato visto che tra il 1930 e il 1931 sembra avvicinarsi ad alcuni elementi comunisti; viene perciò proposto per l’ammonizione ma le cui limitazioni vengono sospese nel marzo 1932 “avendo dato prova di ravvedimento”. S’ignorano data e luogo di morte. (P. Iuso)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Bibliografia
- 2004