SCARSELLI, Ferruccio
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- SCARSELLI, Ferruccio
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Certaldo
- Data di nascita
- November 2 1892
- Luogo di morte
- Certaldo
Biografia / Storia
- Nasce a Certaldo (FI) il 2 novembre 1892 da Eusebio e Maria Mancini, barrocciaio. Avviato al lavoro, dopo aver frequentato le prime due classi elementari, aderisce al PSI, facendosi notare perché frequenta i sovversivi del posto. Successivamente abbraccia le idee anarchiche e il 12 marzo 1909 viene condannato dalla Corte di appello di Firenze a 12 giorni di carcere per resistenza alle autorità. Arruolato in cavalleria, dopo la dichiarazione di guerra dell’Italia all’Austria, e inviato a Verona a reprimere la protesta di un gruppo di donne, che reclamavano il ritorno dei soldati dal fronte, passa dalla parte delle manifestanti, insieme a Giulio Calvetti e a un certo Garosi, entrambi di Certaldo. Subito arrestato, viene condannato a vent’anni di reclusione dal Tribunale militare di Verona per “tradimento”. Accusato pure di diserzione, si vede infliggere altri sei anni di carcere dal Tribunale militare di Roma il 25 luglio 1917. Detenuto a S. Elmo, conosce il militante libertario pisano Braschi, collaboratore de «L’Avvenire anarchico», e influenza politicamente il giovane Ezio Taddei, che più tardi sarà suo ospite nella casa di Certaldo. Rilasciato nel settembre del 1919, grazie all’amnistia del governo Nitti, S. viene schedato il 31 dicembre. Il prefetto di Firenze lo descrive come persona alta m.1.68, di corporatura robusta, capelli castani lisci, viso pallido e ovale, fronte larga e alta, naso affilato e piccolo, spalle larghe, andatura disinvolta, espressione fisionomica “piuttosto truce” e abbigliamento abituale “da operaio”. L’anarchico riscuote – secondo il funzionario – cattiva fama, è di carattere prepotente e violento e si mostra sprezzante verso le autorità; segretario delle Leghe barrocciai e rivestitrici di fiaschi di Certaldo, si comporta abbastanza bene in famiglia, è capace di tenere conferenze, interviene sempre alle manifestazioni sovversive e il 7 novembre ha parlato in pubblico in occasione del secondo anniversario della rivoluzione russa, esprimendosi però con una tale violenza da essere denunciato per “eccitamento alla rivolta e all’odio di classe”. Di nuovo sul palco degli oratori, a Certaldo, l’11 giugno 1920, S. incita i presenti alla ribellione e insulta il re d’Italia, subendo un’altra denuncia “per i delitti di cui agli articoli 122 e 247 del Codice penale”. Il 28 febbraio 1921 rimane coinvolto negli incidenti che nascono per futili motivi durante la festa del paese e che causano il ferimento di diverse persone e la morte dell’ingegnere socialista Catullo Masini. Alla sera insieme ai fratelli e ad altri anarchici Ferruccio costruisce una barricata alle porte del paese per il timore di un’incursione fascista. Ma invece dei fascisti giunge un camion di carabinieri con i quali gli anarchici ingaggiano un furioso scontro al termine del quale rimangono sul terreno un carabiniere morto e diversi feriti. Il gruppo dei libertari nel tentativo di sgangiarsi dalle forze dell’ordine tenta di allontanarsi ma all’improvviso Ferruccio, resta ucciso dallo scoppio di una bomba a mano che trasportava. (F. Bucci - G. Piermaria - A. Tozzi)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Bibliografia: Un trentennio di attività anarchica. 1914-1945, Cesena 1953, pp. 51, 71-72; p. 51; L. Lagorio, Ribelli e briganti nella Toscana del Novecento. La rivolta dei fratelli Scarselli e la banda dello Zoppo in Valdelsa e nel Volterrano, Firenze 2002; A. Pagliaro, La famiglia Scarselli. Volti, idee, storie e documenti di una famiglia anarchica temuta da tre dittature, Cosenza 2012.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Eusebio e Maria Mancini
Bibliografia
- 2014