SCALVINI, Carlo Giuseppe
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- SCALVINI, Carlo Giuseppe
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Chiari
- Data di nascita
- October 22 1891
Biografia / Storia
- Nasce a Chiari (BS) il 22 ottobre 1891 da Luigi e Domenica Tortelli, sarto, con licenza elementare. Trasferitosi a Milano, a Greco, nel 1910 inizia a partecipare alle manifestazioni della sinistra rivoluzionaria, collezionando piccole condanne. Nell’ottobre 1911 emigra in Svizzera, spostandosi da un Cantone all’altro (Ticino, Ginevra, Vaud, Friburgo). Nel dicembre 1912, in occasione dell’uccisione di Jules Erlebach, detto Ducret, gerente de «L’Anarchie», da parte dell’illegalista Lacombe, convinto che Erlebach fosse una spia, S. viene scovato dalla polizia parigina in un alloggio del Passage de Clichy tenuto in affitto dallo stesso Ducret. Fantasiose notizie lo collegano non solo a Lacombe ma anche a non identificati membri della banda Bonnot. Forse per questi motivi sempre alla fine del 1912 S. viene segnalato come coinvolto in un complotto per attentare alla vita del re e del presidente del consiglio e agli inizi del 1913 viene messa in circolazione la falsa voce che fosse a Milano e conservasse due bombe confezionate, “di concerto” con Corridoni, di cui era amico, all’epoca dello sciopero dei gasisti, nell’estate 1911. Le due cosiddette bombe erano in realtà due cartucce di dinamite, introdotte clandestinamente dalla Svizzera e distrutte poi da un fiduciario nel 1911. Espulso dalla Francia, passa in Svizzera, ma nell’aprile 1913 viene fermato a Losanna per vagabondaggio e accompagnato al confine di Iselle, dove è arrestato e tradotto a Chiari. Dopo alcuni tentativi di ritornare a Milano e conseguenti rimpatri, si ferma a Chiari e, alla fine del 1913, diventa segretario propagandista della Sezione socialista riformista. Tale svolta politica - nonostante venga sempre classificato come anarchico - sembra confermata dal fatto che, nel febbraio 1914, si trasferisce a Milano - chiamato pare dal direttore dell’Umanitaria - per frequentare la scuola di applicazione per la cooperazione e la previdenza. Al termine del corso rientra a Chiari in attesa di essere impiegato presso il segretariato dell’emigrazione dell’Umanitaria e svolge propaganda per il Partito socialista. Nel settembre, dopo lo scoppio del conflitto europeo, lascia Chiari e viene segnalato prima a Nizza poi a Montélimar come tenente dei volontari garibaldini. Rintracciato nel novembre a Milano, ritorna nuovamente in Francia nel febbraio. Nello stesso mese firma, insieme con Dante Chiasserini, Vincenzo Rabolini, Antonio Moroni ed altri volontari del 4° rgt garibaldini, un appello di solidarietà a Corridoni “vittima della reazione poliziesca e politica”, apparso ne «Il Popolo d’Italia» (20 feb. 1915). Dopo lo scioglimento della Legione garibaldina, lo rimpatriano. In seguito all’intervento italiano, S. si arruola volontario (nonostante fosse stato riformato alla visita di leva) e viene aggregato al 32° rgt di fanteria. Agli inizi del 1918 è sergente dei mitraglieri, è stato ferito due volte ed ha appartenuto alla Compagnia della morte. Nel gennaio tiene una conferenza patriottica all’Istituto tecnico di Lodi, pubblicando anche ne «Il Giornale della provincia milanese» Dal diario di un mitragliere “Perché viva la patria”, a firma Esperio, e nel febbraio altre due conferenze a Chiari sul tema Dalla sconfitta alla vittoria. Nel dopoguerra si trasferisce con la famiglia a Torino come contabile di banca. Nonostante la sua adesione al fascio, di cui viene considerato “uno degli organizzatori più attivi” e la sua attività nei Sindacati fascisti bancari, continua a essere schedato come anarchico pericoloso. Nel 1931 è radiato dallo schedario dei sovversivi. S’ignorano data e luogo di morte. (M. Antonioli)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Bibliografia: I. De Begnac, L’Arcangelo sindacalista (Filippo Corridoni), Milano 1943.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Luigi e Domenica Tortelli
Bibliografia
- 2004