SCALTRI, Attilio

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
SCALTRI, Attilio

Date di esistenza

Luogo di nascita
Verona
Data di nascita
February 13 1872
Luogo di morte
Bologna

Biografia / Storia

Nasce a Verona il 13 febbraio 1872, da Carlo e Pellegrina Bianchini, direttore d’azienda industriale. Nei primi anni del ’900 si trasferisce prima a Milano, poi dal 1909 a Bologna. Molto conosciuto nell’ambiente anarchico, è in relazione con A. Borghi, A. Pelliccioni, F. Posani e intimo amico di E. Malatesta, L. Fabbri, C. Agostinelli. Si adopera in particolare nel sostegno alla stampa anarchica e alle vittime politiche: “veniva tra un viaggio e l’altro (era impiegato di commercio) e ci portava le notizie degli internati e dei perseguitati nelle diverse regioni. […] La sua professione ne faceva un ottimo agente di collegamento” (Luce Fabbri, Attilio Scaltri, «Studi Sociali», 20 nov. 1936, p. 6). Durante il Primo conflitto mondiale si adopera per aiutare i disertori: i suoi figli Guido e Carlo non si presentano alle armi, riparando in Svizzera. Nel settembre del 1917 in casa sua viene arrestato per diserzione Nelasco Vezzana, figlio di Vasco Vezzana. S. viene arrestato nell’ottobre dello stesso anno e poi condannato per favoreggiamento a 4 mesi di reclusione con la condizionale. Nel giugno 1918 viene quindi inviato al domicilio coatto a Potenza, da cui ritorna nel gennaio 1919. Nel dopoguerra partecipa a tutti i congressi dell’UAI. Nel novembre del 1920, in seguito ad una serie di perquisizioni compiute nelle abitazioni di numerosi anarchici di Bologna ed Imola (cfr. «Umanità nova», 30 lug. 1920, p. 1), gli vengono sequestrate in casa alcune armi. La conseguente condanna a 90 giorni di carcere gli viene condonata. Con l’avvento del fascismo “cominciò contro di lui la persecuzione a colpi di spillo. Si cercava di colpirlo nel suo pane, tagliandogli […] le sue fonti di guadagno, specialmente il principale, l’abbonamento ferroviario” (Luce Fabbri, cit.). Nel marzo del 1933, informatori di polizia segnalano un’iniziativa di Temistocle Monticelli volta a raccogliere fondi per un “ricordo marmoreo da erigere alla memoria di Malatesta”: l’incaricato della raccolta sarebbe Attilio Scaltri. In questi anni S. si reca a volte in Svizzera, a visitare i figli e le loro famiglie: in occasione del comizio per il primo maggio 1935 a Zurigo un informatore segnala la sua presenza e il saluto che porge all’oratore, L. Bertoni. In seguito a questo rapporto gli viene revocato il passaporto e viene diffidato. Muore a Bologna il 12 settembre 1936. (A. Dilemmi)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Nostri lutti, «Guerra di classe», 21 ott. 1936, p. 2.

Bibliografia: L. Fabbri, Luigi Fabbri, storia di un uomo libero, Pisa 1996, pp. 113, 129.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Carlo e Pellegrina Bianchini

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

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