ROMITI, Stefano
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- ROMITI, Stefano
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Firenze
- Data di nascita
- 30 Agosto 1900
- Luogo di morte
- Caen
- Data di morte
- 18 Maggio 1992
Attività e/o professione
- Qualifica
- Ferroviere
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
- Nasce a Firenze il 30 agosto 1900 da Pietro e Maria Rosa Almerigi, ferroviere. Nel 1917 entra con orgoglio nelle Ferrovie, alto circa due metri, nel 1918 è chiamato sotto le armi nei Granatieri. R. in questo periodo, già con simpatie repubblicane, passa all’anarchismo. Di stanza a Roma, diffonde i volantini “Soldato fratello” e permette le fughe dal campo di prigionia vigilato dalla sua compagnia. Dopo il congedo è richiamato nelle Ferrovie a La Spezia dove organizza una piccola “trafila” che permette a molti compagni di riparare in Francia. Nel 1923 è capo del gruppo superstite (8 iscritti) del locale SFI ma nel luglio ’24, una spiata lo fa individuare; R. da “una lezione” alla spia, si licenzia e scompare. Il 1¡ giugno 1925 raggiunge clandestinamente la Chapelette; periferia di Marsiglia dove sono rifugiati la gran parte dei toscani fuoriusciti. Con una carta d’identità francese, avuta da Domenico Zavattero, trova lavoro nei bacini di carenaggio e vi rimane fino al 1936, meno il periodo 1929-31 quando è a Parigi e frequenta la redazione de «L’Endehors» di Emile Armand. Nel settembre ’36 raggiunge la Sezione Italiana della Colonna "Ascaso" CNT-FAIb. Combatte a Tardienta (viene citato da Radio Barcellona) e ad Almudevar, con la batteria di Libero Battistelli. Subito dopo, una polmonite lo costringe a rientrare a Marsiglia e gli avvenimenti del maggio ’37 lo convincono che non vale la pena di tornare in Spagna. Al momento della invasione tedesca riesce a nascondersi ma nel novembre del 1942 cade in una retata ed è spedito nei cantieri navali di Whilelmshaven, nel mar del Nord. Nel settembre del 1943 fugge e torna a Marsiglia; così il giorno dello sbarco alleato è appostato sulla Canebiere a sparare sui tedeschi. Nel novembre del 1948 viene reintegrato nelle Ferrovie e rientra a Firenze, per altro sempre controllato dalla polizia. In effetti, oltre che nel Sindacato ferrovieri, R., senza prendere parte alle polemiche del periodo, continua a militare tra gli antiorganizzatori fino ai primi anni ’80 quando aderisce alla FAI. Muore a Firenze il 18 maggio 1992. (L. Di Lembo)
Fonti
- Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Bibliografia
- Memorie di Stefano Romiti detto “Bimbo” a cura di A. Valerio, Roma 1991.