​ROCCHI, Agostino

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​ROCCHI, Agostino

Date di esistenza

Luogo di nascita
Bergamo
Data di nascita
July 25 1881
Luogo di morte
Bergamo

Biografia / Storia

Nasce a Bergamo il 25 luglio 1881 da Angelo e Maria Tribbia, legatore di libri e tappezziere, socialista rivoluzionario e in seguito anarchico. Il 14 novembre 1903 viene fondata la sezione bergamasca del PSI di orientamento riformista che prende il posto del precedente Circolo socialista, ma all’assemblea non partecipa il Gruppo per la propaganda socialista, costituito dai socialisti rivoluzionari, i cui principali esponenti sono, oltre a R., Federico Luraschi e Aristide Piccinini. Il Gruppo di R. è radicato nella realtà operaia per l’efficace lavoro di propaganda e organizzazione riconosciuto a R. e compagni anche dalla componente riformista del PSI. Nel settembre 1905 R. porta personalmente in questura il manifesto che annuncia i comizi socialisti del 18 e 25 settembre 1905. Il 24 maggio 1908 organizza a Bergamo un comizio in favore degli scioperanti di Parma in cui interviene anche il socialista milanese Longoni e, nell’occasione, esorta gli operai bergamaschi ad accogliere i figli degli scioperanti.

Il 28 marzo 1909, insieme al socialista Dino Caroncini di Treviglio (BG), tiene un comizio a Caravaggio (BG) sulla necessità dell’organizzazione proletaria. Nella prospettiva del sindacalismo rivoluzionario e in atteggiamento sempre molto critico nei confronti della CGdL, nel 1910, insieme a Luraschi e Piccinini, R. dà vita al Fascio operaio di Bergamo e provincia. Nel mese di ottobre fonda il quindicinale «L’Azione Proletaria» (1910-11), organo del Fascio operaio, di cui è gerente responsabile. Nel dicembre 1912 fa parte di un Comitato di sindacalisti, costituitosi a Milano, per la raccolta di fondi e abbonamenti per la rivista «L’Avanguardia», per la quale sottoscriverà anche in seguito. Dopo un breve periodo di riavvicinamento tra socialisti riformisti e sindacalisti rivoluzionari, realizzatosi nel giugno 1913 e determinato dalla forte pressione operaia per ottenere dal Comune di Bergamo la concessione dei locali per la cdl, già in agosto gli esponenti rivoluzionari del sindacalismo bergamasco, tra i quali R., attaccano duramente il PSI e la CGdL. Ne deriva la spaccatura tra le due componenti del movimento sindacale bergamasco e l’adesione del gruppo rivoluzionario all’USI, con la costituzione, in un comizio presieduto dallo stesso R., del’Unione Sindacale Bergamasca il 14 dicembre.

ll 14 maggio 1914 R. tiene a Seriate (BG), per conto questa, la conferenza Dell’utilità dell’organizzazione operaia. A partire da giugno, in seguito alla forte conflittualità operaia determinata dagli avvenimenti di Ancona che generano scioperi e manifestazioni anche a Bergamo, si verifica un riavvicinamento della componente riformista e di quella sindacalista che porta alla costituzione di un Comitato operaio con composizione paritetica, in vista della ricostituzione unitaria della cdl di Bergamo. I due segretari del Comitato sono Carlo Zilocchi per i socialisti e R. per i sindacalisti rivoluzionari. Il dibattito sindacale e politico seguito a questa iniziativa si può seguire sulle pagine della rivista «Vita nuova», settimanale della federazione provinciale socialista di Bergamo.

L’8 gennaio 1915, nella sede della Casa dei lavoratori, R. presiede la riunione che porta alla definitiva ricostituzione della cdl di Bergamo, nonostante le divergenze tra socialisti e sindacalisti siano sempre presenti. Per rilanciare l’iniziativa sindacale e il ruolo della cdl, R. è tra i più attivi nell’organizzare e nel tenere comizi in varie località sul tema dell’organizzazione operaia e dell’azione diretta di classe, sia in provincia che in città, come quello tenutosi al Teatro Nuovo di Bergamo il 31 gennaio 1915 contro il rincaro del pane e contro l’abolizione del riposo notturno e settimanale dei panettieri, che vede partecipare circa 4.000 persone. Importante, in tal senso, è l’articolo scritto da R. per «Vita nuova», intitolato In favore dell’unità operaia, uscito il 6 febbraio, in cui sottolinea l’urgenza e la necessità di superare le divisioni ideologiche e organizzative, che ancora caratterizzano le diverse strutture sindacali, per l’unione sindacale di classe, unico strumento in grado di fronteggiare gli avversari della classe operaia, particolarmente agguerriti in “questa rocca forte del clericalismo che ha fatto della nostra provincia la vandea d’Italia, e la fucina del crumiraggio ogni volta che i compagni di altre località combattono per i propri miglioramenti”. Dopo un altro comizio del 28 febbraio, al quale avrebbe dovuto partecipare Armando Borghi, sostituito da Casimiro Accini della Camera del lavoro di Parma, R. presiede la riunione del Consiglio generale della cdl di Bergamo per il rinnovo trimestrale degli organismi provvisori, tenendo uno dei discorsi ufficiali. Il 25 giugno 1916, in qualità di segretario della cdl Sindacale di Bergamo, prende parte alla riunione del Consiglio dell’USI, tenutasi a Firenze.

Nel 1917 partecipa alla Prima Guerra mondiale in un reggimento di fanteria. Dal gennaio 1918 è in licenza di convalescenza per 120 giorni. È molto attivo nel Biennio rosso e, insieme all’anarchico Giuseppe Papini e al socialista Piccinini, rappresenta la componente operaia in una Commissione arbitrale paritetica per i casi di licenziamento, istituita anche a Bergamo in ottemperanza al concordato nazionale firmato a Roma il 27 settembre 1919 sui minimi salariali. Nel settembre 1920, nel contesto del movimento dell’occupazione delle fabbriche, insieme ad altri sindacalisti della cdl di Bergamo tiene una serie di comizi a Bergamo e in provincia. In ottobre partecipa a Bergamo ad un comizio pro-vittime politiche, sostenendo la necessità dell’amnistia e del riconoscimento dei Soviet da parte del governo, ed è segretario della Lega lavoranti fornai che aderisce alla Camera del lavoro. Il 13 febbraio 1921 si tiene il Congresso della cdl di Bergamo, dove viene nominato componente della Commissione esecutiva. Il 5 febbraio 1923 viene eseguita una perquisizione nella sua abitazione, senza esito. Appartatosi dall’attività politica e sindacale dopo l’avvento al potere del fascismo, nel 1930 viene incluso nel novero dei sovversivi da arrestare in determinate circostanze. Nel 1935 vive facendo il venditore ambulante di chincaglierie, mentre nel 1936 è tappezziere di carta e abita a Bergamo, dove muore il 13 agosto 1936. (G. Mangini)

Fonti

Fonti: Archivio di Stato Bergamo, Fondo Questura - Sovversivi, b. 88, ad nomen.

Bibliografia: A. Bendotti, G. Bertacchi, Liberi e uguali. La Camera del Lavoro di Bergamo dalle origini alla prima guerra mondiale, Bergamo 1985; A. Buttarelli, Metallurgici, meccanici ed affini. Per una storia della Fiom di Bergamo dalle origini all’avvento del fascismo, Bergamo 1998.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Angelo e Maria Tribbia

Bibliografia

2004

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