SARTI, Rodolfo
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- SARTI, Rodolfo
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Firenze
- Data di nascita
- January 26 1899
- Luogo di morte
- Monza
Biografia / Storia
- Nasce a Firenze il 26 gennaio 1899 da Ranieri e Rosa Lippi, scultore. Sergente di fanteria durante la Prima guerra mondiale; “intelligente e dotato di un istruzione non comune” nel dopoguerra è un militante molto attivo e apprezzato nell’USI fiorentina e livornese. Nel ’21 organizza gli Arditi del Popolo della cintura fiorentina. Nel gennaio del ’22 la polizia lo accusa con altri due arditi suoi amici; D. Saccenti e B. Pratesi, di essere l’autore dell’uccisione del tenente Florio, un fascista molto odiato a Prato. Condannato, assieme ai suoi compagni, a dieci anni di reclusione, ottiene la libertà per amnistia nell’agosto del 1925. Con Saccenti, ormai comunista, riesce a far perdere le sue tracce e lavora a Milano presso lo scultore Scaravatti per il quale partecipa all’esecuzione dei due monumenti equestri posti sopra la stazione centrale di quella città. Nel maggio del ’28, dopo i numerosi attentati del mese prima a Milano, viene arrestato assieme al suo compagno di alloggio, l’anarchico Alfieri Guerri (n. a Fiesole il 1 marzo 1897), a Saccenti e ad un’altra diecina di comunisti e coinvolto nel processo loro intentato per ricostituzione del PCdI. Nel marzo dell’anno dopo è assolto e scarcerato, viene però inviato al confino di Lipari (ME) per 5 anni. Liberato sotto condizione nel maggio del ’31, S. torna a Milano e viene incluso nell’elenco delle “persone da arrestare in determinate circostanze”. Nel marzo del ’32 grazie ad alcuni amici che si è fatto tra i comunisti che gli procurano, malgrado non sia dei loro, un alloggio e soprattutto l’impiego di cassiere presso la Rappresentanza Sovietica per il Commercio in Italia, S. illudendosi di avere un poco di tranquillità; scrive a Firenze alla sua compagna Paola Gianella perché lo raggiunga con la figlia di pochi mesi. Il 4 luglio però è nuovamente arrestato per attività sovversiva: la polizia ha scoperto che la casa dove alloggia è anche un recapito del centro comunista. Per S. ricomincia il confino; altri cinque anni tra Lipari, Ponza, Borore e Pattada, sempre strettamente sorvegliato perché si sospetta che mantenga contatti con i fuoriusciti dell’USI. Liberato il 7 luglio del ’37 viene “rimpatriato” a Milano ma poco dopo S. ottiene di tornare, con la compagna e la piccola, a Borore dove c’è lavoro per lui. Non da luogo a ulteriori rilievi nonostante che su di lui è mantenuta da parte delle autorità una “continua sorveglianza” almeno fino all’aprile del ’42. Richiamato nella Territoriale durante la guerra, dopo la Liberazione ricopre l’incarico di primo sindaco di Borore dove si distingue per l’onestà e l’impegno civile. Organizzatore del Sindacato contadini e allevatori e della CdL locali, si batte, a rischio della vita, contro l’abigeato e la malavita organizzata. Nonostante che il PCI gli offra di continuare la “carriera” rifiuta la tessera e si ritira dalla vita politica. Nel 1960 S., assieme alla compagna, a Taziana, e a Wilma nata nel ’46, si trasferisce a Monza dove muore il 29 aprile 1964. (L. di Lembo)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Lettera di W. Sarti a L. di Lembo, gennaio 2002
Bibliografia: Aula IV - Tutti i processi del Tribunale Speciale Fascista contro gli imputati di antifascismo dall’anno 1927 al 1943, a cura di A. Dal Pont, [et al.], Roma 1961, ad nomen; Ufficio storico dello SME, Il Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato. Decisioni emesse nel 1929, 17 voll., Roma 1980-1999, p. 135; L. Di Lembo, Il movimento anarchico a Firenze (1922-1930), «Città e Regione», dic. 1980.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Ranieri e Rosa Lippi
Bibliografia
- 2004