SANTONI, Attilio

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
SANTONI, Attilio

Date di esistenza

Luogo di nascita
Jesi
Data di nascita
April 16 1908
Luogo di morte
Jesi

Biografia / Storia

Nasce a Jesi (an) il 16 aprile 1908 da Vincenzo e Margherita Liuti, falegname. Proviene da famiglia repubblicana ed antifascista. Fin da giovane è animato da ideali di giustizia ed eguaglianza, odia l’autorità, si avvicina naturalmente all’anarchismo e inizia sin da giovanissimo la battaglia contro la dittatura fascista. Il 6 aprile del 1924 durante un raid squadrista S., insieme ad altri antifascisti, è sottoposto a violenze. Nell’aprile del 1931, nella ricorrenza della proclamazione in Spagna della repubblica, insieme ad altri due antifascisti, issa sul campanile del Duomo, nei pressi della caserma fascista, una grande bandiera rossa con la scritta Viva la Spagna, risvegliamoci”. I fascisti jesini preparano la vendetta ed alcuni giorni dopo uccidono un antifascista. L’anno successivo, nella commemorazione del triste evento, S. insieme ad altri organizza l’affissione di centinaia di manifestini nella città di Jesi. Seguono settanta arresti e S. è oggetto nuovamente di percosse, che gli provocano serie lesioni ad un polmone e saranno causa della sua inabilità al lavoro e infine della morte. Dopo due mesi di detenzione è sottoposto al vincolo dell’ammonizione. Intorno a S. ed i suoi compagni si crea una rete di attivisti antifascisti che desta molta preoccupazione alle forze dell’ordine. Da quel gruppo di persone usciranno i principali esponenti antifascisti e partigiani di Jesi. Nel 1937, al passaggio di un corteo fascista S. si rifiuta di salutare i gagliardetti, viene incarcerato, percosso e nuovamente assegnato agli obblighi dell’ammonizione. Nelle giornate seguenti il 25 luglio 1943 è chiamato a far parte del CLN cittadino. È attivo membro della resistenza (con compiti di intelligence e trasmissione informazioni), per questa sua attività ottiene un riconoscimento dal gen. Alexander, comandante delle truppe alleate e gli viene riconosciuto il grado di sotto-tenente del cil. Nel dopoguerra partecipa, come osservatore della Federazione Anarchica Marchigiana (FAM), al Convegno Interregionale della Federazione Comunista Libertaria Alta Italia di Milano (23/25 giugno 1945). Collabora alle attività del gruppo di Jesi e della FAM, entrando in contatto con i principali esponenti della FAI nel dopoguerra. Muore a Jesi il 10 giugno 1967: il suo funerale è seguito da una grande folla, con la partecipazione delle autorità cittadine, delle bandiere di associazioni politiche e partigiane. (F. Sora)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Intervista al figlio, Rolando Santoni; «Umanità nova», 24 giu. 1967; «L’Internazionale», 1° lug. 1967.

Bibliografia: La Resistenza nell’anconitano, Ancona 1963; Federazione anarchica italiana, Congressi e convegni. 1944-1962, a cura di U. Fedeli, Genova 1963; C. Urieli, Jesi e il suo contado, Jesi, 2000; G. Luconi, L’anno più lungo 25.7.43-20.7.44, Jesi 1975.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Vincenzo e Margherita Liuti

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

città