RESTA, Ugo
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- RESTA, Ugo
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Faenza
- Data di nascita
- July 14 1888
- Luogo di morte
- Faenza
Biografia / Storia
- Nasce a Faenza (RA) il 14 luglio 1888 da Giuseppe e Angela Zannoni, calzolaio. Chiamato comunemente Sacranon, interrompe la scuola dopo la terza elementare. Aderisce in gioventù al movimento anarchico, riscuotendo ben presto la stima e la fiducia dei compagni non solo faentini. Fin dall’epoca giolittiana è in relazione con altri anarchici romagnoli, stringendo un’amicizia particolarmente profonda e duratura con Armando Borghi (che gli dedicherà su «Umanità Nova» un commosso necrologio, rievocando a distanza di vari decenni l’epoca in cui erano “giovanetti assieme, quando ogni domenica ci si incontrava tra quelli di Faenza, di Imola di Castello, per le comitive propagandistiche. Distribuire la stampa, montare su la tavola dell’osteria vicina per fare il discorso. La bicicletta era il lusso delle nostre gambe. L’anarchia era lo spasimo della nostra fede”).
Si sposa con Emerenziana Castellucci e ha tre figli. Nelle fonti di polizia è definito di “carattere serio, discreta educazione e intelligenza”. Si aggiunge che è “lavoratore assiduo” e che verso “la famiglia si comporta discretamente”. Fa propaganda presso i compagni di lavoro e prende parte a tutte le riunioni e manifestazioni sovversive. Pur manifestando una forte avversione nei confronti della prima guerra mondiale, fin dal 1915 è costretto a prendervi parte come soldato nel 5° Reggimento di Artiglieria di stanza a Mestre (Venezia).
Nel dopoguerra, rientrato a Faenza, riprende l’attività nel movimento anarchico segnalandosi anche per le sottoscrizioni raccolte a favore di «Umanità Nova» e «Pensiero e Volontà». Il 4 luglio 1921 è arrestato e denunciato per minaccia a mano armata. Dopo la definitiva affermazione del fascismo per molti anni sembra non svolgere più attività politica, dedicandosi assiduamente al proprio lavoro e conducendo una vita molto ritirata. Le autorità continuano tuttavia a vigilarlo, ritenendo che non abbia abbandonato le proprie idee.
Il 10 ottobre 1927, con ordinanza della Commissione provinciale per i provvedimenti di polizia, è ammonito come elemento pericoloso per l’ordine nazionale dello Stato. L’ammonizione gli viene revocata nel gennaio successivo, ma prosegue la vigilanza nei suoi confronti. Nei primi mesi del 1930 riceve una diffida e anche negli anni successivi, pur serbando una regolare condotta, secondo la polizia “non dà segni di ravvedimento”. Nel gennaio 1937 si trasferisce a Milano, ma già un anno dopo rientra definitivamente a Faenza. Nell’estate del 1940, allorchè si costituisce a Faenza un Comitato clandestino dei partiti antifascisti, R. entra subito a farne parte in rappresentanza degli anarchici (gli altri membri sono un comunista, un socialista, un repubblicano, un cattolico e, secondo alcune fonti, anche un azionista). Nessun anarchico tuttavia sarà presente in seguito nel Comitato Liberazione Nazionale, che si forma a partire dal 1943.
Nel dopoguerra R. rimane il più rappresentativo degli anarchici di Faenza, fedele fino all’ultimo ai propri ideali. Muore a Faenza il 28 febbraio 1960. I numerosi manifesti di cordoglio dei diversi partiti e un necrologio apparso su «Il Lamone», settimanale locale repubblicano, attestano la stima e il rispetto che si è saputo conquistare con la propria coerenza e integrità. Al suo funerale, in forma civile, partecipano molti suoi concittadini di varie tendenze politiche e numerosi anarchici venuti da tutta la Romagna. Un breve discorso è pronunciato da A. Borghi, giunto espressamente da Roma per rivolgere l’estremo saluto all’amico scomparso. (G. Landi)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Lutto, «Il Lamone», Faenza, 5 mar. 1960; A. Borghi, È morto Ugo Resta, «Umanità nova», 6 mar. 1960; Faenza. I funerali di Ugo Resta, ivi, 13 mar. 1960.
Bibliografia: A. Borghi, Conferma anarchica (Due anni in Italia), Forlì 1949; B. Nediani, Momenti dell’antifascismo e della lotta di liberazione, in Politica e società a Faenza tra ’800 e ’900, a cura di A. Montevecchi, B. Nediani, M.G. Tavoni, Imola 1977; V. Casadio Strozzi, Faenza anno zero, Faenza, s. n., 1982.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Giuseppe e Angela Zannoni
Bibliografia
- 2004