​REPOSSI, Giacinto Alfredo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​REPOSSI, Giacinto Alfredo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Torino
Data di nascita
20/02/1894
Luogo di morte
Wien-Schwechat (Mauthausen)
Data di morte
30/05/1944

Attività e/o professione

Qualifica
Operaio meccanico

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Torino il 20 febbraio 1894 da Pietro e Anna Chiesa, edicolante. Repossi si avvicina all’attività politica subito dopo l’avvento del fascismo al potere, quando inizia a versare sottoscrizioni ed oblazioni in favore di alcune testate anarchiche. Tra il 1924 ed il 1926, provvede alla diffusione e alla vendita del giornale «Pensiero e Libertà», di cui risulta essere anche uno degli abbonati.

Il timore d’incorrere nelle persecuzioni seguite alla svolta dittatoriale del novembre 1926, lo spingono ad organizzare con alcuni compagni un piano di fuga dall’Italia. Servendosi della complicità di alcune guide addette agli espatri clandestini, riesce così, agli inizi del 1927, a varcare il valico di Bardonecchia e a raggiungere il territorio francese. Dopo una breve sosta in una piccola cittadina di provincia, si stabilisce a Lione dove aderisce al circolo anarchico “Sacco e Vanzetti”. Iscritto alla «Rubrica di Frontiera» - scheda 26672 – e al «Bollettino delle Ricerche» - con provvedimento “da perquisire e segnalare” - viene definito dalla Questura di Torino “elemento da sottoporre a speciale vigilanza per i propositi di violenza manifestati”.

Nell’estate del ’27, abbandona Lione per trasferirsi a Parigi dove, dopo aver trovato occupazione in qualità di imbianchino presso un’impresa edile, si guadagna da vivere arrangiandosi in lavori artigianali di vario tipo. Negli anni successivi, partecipa alle numerose iniziative di lotta antifascista intraprese dai “Gruppi anarchici della regione parigina”, adoperandosi soprattutto a mantenere i contatti con i militanti che operano a Torino. In quest’attività egli può avvalersi della preziosa complicità di sua moglie – Teresa Barattero – che, per un certo periodo, funge da elemento di collegamento delle cellule clandestine attive in città. A partire dal 1933, Repossi riduce notevolmente la propria azione militante limitandosi alla raccolta e alla distribuzione dei fondi pro-vittime politiche.

Con l’occupazione di Parigi da parte dell’esercito nazista, viene tratto in arresto dalla Gestapo e, dopo tre mesi di detenzione, tradotto in Germania. Internato nel campo di concentramento “Sonderlager” di Hinzert, è assegnato a lavori di manutenzione stradale. Nel marzo del 1942, viene ricondotto in Italia da agenti della polizia tedesca, che lo consegnano alle autorità di confine del Brennero. Sottoposto ad un rapido interrogatorio, è inviato con foglio di via obbligatorio a Torino e, in considerazione dei suoi precedenti politici “sovversivi”, mantenuto in stato di stretta vigilanza di polizia.

Arrestato a Torino ai primi del marzo del 1944 è deportato a Mauthausen, il 20 dello stesso mese, poi è trasferito nel sottocampo di Gusen e quindi in quello di Schwechat-Flosidsdorf. N. di matricola: 59095. Classificato con la categoria Schutz. Muore a Wien-Schwechat (Mauthausen) il 30 maggio 1944. (F. Giulietti e redazione DBAI)

 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Ministero dell'Interno, Divisione Polizia Politica, (fascicoli personali), b. 1111, f. 20 (Repossi Giacinto); Ivi, Ministero dell'Interno, Divisione generale Pubblica sicurezza, Affari generali riservati, CCAA, 1930-31, b. 400, f. K1A/Movimento Anarchico, AA. PP. (TO); ID., 1932, b. 25, f. K1A/Mov. An., AA. PP. (TO); ID., 1933, b. 19, f. K1A/Movimento Anarchivo, Affari generali; Arolsen Archives. https://arolsen-archives.org, ad nomen; Così caddero i nostri compagni, «L’Impulso», 15 aprile 1955, p. 2.

Sitografia: Dictionnaire international des militants anarchistes, versione on-line, http://militants-anarchistes.info

Bibliografia: Il libro dei deportati, ricerca del Dipartimento di storia dell’Università di Torino diretta da B. Mantelli e N. Tranfaglia, promossa da ANED Associazione nazionale ex deportati, Milano, Mursia, 2009, Vol. 1, tomi 1-3, p. 1812; T. Imperato, Anarchici torinesi scomparsi nei lager nazisti, pro manuscripto; F. Bertolucci, Gli anarchici italiani deportati in Germania durante il Secondo conflitto mondiale, «A : rivista anarchica», aprile 2017, pp. 63-98.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

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