SACCHETTONI, Tullio

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
SACCHETTONI, Tullio

Date di esistenza

Luogo di nascita
Ancona
Data di nascita
April 8 1880
Luogo di morte
Paterno

Biografia / Storia

Nasce ad Ancona l’8 aprile 1880 da Gioacchino e Serafina Vignini, facchino. Entra in contatto con gli ambienti anarchici di Ancona sul finire dell’Ottocento. La partecipazione ai moti per il caroviveri del gennaio 1898 gli costa una pena detentiva di quattro mesi e una proposta per l’assegnazione al domicilio coatto. Segue una lunga pausa che non significa resa. Il 6 agosto 1910 è tratto in arresto con l’accusa di incitare i facchini, che avevano occupato i binari della ferrovia, a ribellarsi alle forze dell’ordine e di non consentire in alcun modo la fine dell’agitazione. Nel 1912 aderisce al circolo anarchico “Kutoki” di Ancona e un anno dopo a “Studi sociali”, e sostiene come può la stampa sovversiva, in particolare «L’Agitatore» e «Volontà». Con l’ingresso dell’Italia nel Primo conflitto mondiale, dapprima S. è inviato in zona di guerra, successivamente è assegnato al corpo navale di stanza a Numana, ma la sua condotta militare lascia alquanto a desiderare. Con la fine della guerra riprende i contatti con i suoi vecchi compagni di lotta e il 5 giugno 1919 entra nell’UCAA. Il 19 aprile 1926 il tribunale di Ancona emette nei confronti di S. un mandato di cattura perché responsabile dell’attentato al treno diretto a Bologna, in cui perdono la vita cinque viaggiatori, durante l’insurrezione di Ancona del giugno 1920. La condanna è severissima: dodici anni da scontare nelle carceri di Cagliari, di cui otto poi condonati. Un rapporto della polizia politica nel 1928 sostiene che gli anarchici di Chicago stiano attendendo la sua imminente uscita dal carcere per farlo subito espatriare. Le fonti indicano in Marsiglia e Buenos Aires le probabili mete e ad Ancona le forze dell’ordine vengono allertate. In ogni caso, S. resta nel capoluogo e su di lui viene montata la vigilanza speciale. Nel novembre 1939 è condannato a nove mesi di reclusione per furto ai danni delle ferrovie. Tornato in libertà, intraprende l’attività di giornalaio. Muore nella sua abitazione a Paterno (An) il 29 gennaio 1944. (L. Febo)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Gioacchino e Serafina Vignini

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

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