SABINI, Nazzareno

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
SABINI, Nazzareno

Date di esistenza

Luogo di nascita
Ancona
Data di nascita
June 11 1866
Luogo di morte
Ancona

Biografia / Storia

Nasce ad Ancona l’11 giugno 1866 da Girolamo e Annamaria Mei, venditore ambulante. Aderisce all’anarchismo con profonda dedizione e senza preoccuparsi dei rischi a cui spesso si sottopone. All’età di vent’anni riceve una condanna a sei giorni di reclusione per oltraggio alle autorità e con sentenza del 16 marzo 1888 è condannato a dodici giorni di carcere per lo stesso reato. Per il primo anniversario dei martiri di Chicago il 13 novembre 1888, insieme ad altri anarchici, lancia dall’alto del loggione del teatro Goldoni di Ancona dei manifestini propagandistici dal titolo I socialisti marchigiani. Il 12 giugno 1893 la pretura di Ancona condanna S. a due mesi e venti giorni di reclusione per irregolare possesso di arma e successivamente scatta nei suoi confronti una denuncia per l’assegnazione al domicilio coatto. Puntualmente presente ad ogni manifestazione antiautoritaria, S. è soprattutto un “fidato anarchico a cui assegnare incarichi delicati”, pertanto la polizia ha la consapevolezza di trovarsi di fronte a “uno dei più svelti e scaltri agitatori” di Ancona. Non ha un mestiere stabile e a periodi alterni fa il venditore ambulante e il banditore d’asta, ma è certamente un abile divulgatore della stampa sovversiva, anche fuori regione. È sempre in prima linea “quando si tratta di promuovere agitazioni e disordini”, sostiene come può i giornali libertari come «Lo Sprone» di Ancona, a cui nel 1910 invia un’oblazione. Nel giugno 1913, con il ritorno di Malatesta in Ancona, si fa carico di raccogliere sottoscrizioni per il nuovo giornale «Volontà». Aderisce al circolo anarchico “Studi sociali” e nel gennaio seguente, in un clima segnato dalla ripresa della lotta anarchica, scrive un articolo dal titolo Agli anarchici, poi pubblicato su «Volontà», in cui lamenta una “meschinissima” vendita di copie del giornale (cinquecento) in una città come Ancona dove, egli sostiene, il numero degli anarchici è largamente superiore. Nel suo articolo ricorda il dovere morale che coinvolge tutti gli anarchici nel diffondere la stampa anche contro le resistenze dell’analfabetismo dilagante ed auspica una “propaganda del sublime ideale anarchico, tanto vilipeso dai poliziotti e dagli affaristi”. Il 4 aprile 1916, “reo di oltraggio a pubblico ufficiale”, subisce una detenzione di due mesi. Nel gennaio 1919 sfida la questura e, su invito degli anarchici di Pisa, fa stampare ed affigge un manifesto in memoria di Gori, a otto anni dalla sua scomparsa. In aprile S. si fa carico di distribuire un centinaio di volantini provenienti da Pisa dal titolo Suffragio universale e Rivoluzione sociale. Un mese dopo subisce una multa per l’affissione di “manifesti sovversivi” per conto dell’Unione comunista anarchica anconetana, a cui appartiene. L’anno seguente riceve un mandato di cattura per insurrezione armata contro i poteri dello stato, in seguito ai moti di Ancona di fine giugno. Ritorna in libertà con sentenza assolutoria dopo una detenzione durata più di un anno. Tuttavia il 6 luglio 1924 nuove prove lo inchiodano come corresponsabile dell’omicidio di due militari, tra cui un ufficiale. Esce di prigione il 1° luglio 1926 con assoluzione piena. Muore ad Ancona il 7 giugno 1955. (L. Febo)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Girolamo e Annamaria Mei

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

città