RAVASIO, Pietro
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- RAVASIO, Pietro
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Bergamo
- Data di nascita
- July 11 1884
Biografia / Storia
- Nasce a Bergamo l’11 luglio 1884 da Tommaso e Maria Alborghetti, operaio fonditore, sindacalista rivoluzionario. Con sentenza del pretore di Bergamo del 1° Mandamento, il 28 dicembre 1901 R. viene condannato a un’ammenda per schiamazzi notturni, ma l’insolvenza di R. determina la pena sussidiaria di tre giorni di arresti, che il Ravasio sconta nell’aprile 1902. Il 22 giugno 1907 il pretore di Bergamo lo condanna a una multa per lesioni volontarie, con sospensione dell’esecuzione della pena. Il 4 marzo 1910 viene denunciato al pretore per rifiuto delle generalità alle guardie di PS. Amico del sindacalista anarchico Alessandro Caglioni, si dimostra molto critico nei confronti delle posizioni riformiste e degli intellettuali socialisti. All’inaugurazione a Bergamo della sezione Trafilatori e Affini della Camera del lavoro, avvenuta il 12 novembre 1911, interrompe continuamente il discorso ufficiale dell’avvocato socialista Carlo Zilocchi affermando che quanto questi sta dicendo è discorso da marionette. Nello stesso mese, con un gruppo di amici, nottetempo picchia due preti in seguito alle rimostranze che questi avevano fatto, qualificandosi per agenti di PS, per gli schiamazzi del gruppo di R. e dei suoi amici. Agli inizi del 1912 partecipa ad una lite con i sindacalisti A. Caglioni e Alessandro Scarpellini, lite sedata dall’intervento del delegato di PS di Bergamo Arnaldo De Franceschi. È iscritto alla Camera del lavoro di Bergamo e al Fascio Operaio di Bergamo e provincia, sorto per iniziativa del gruppo dei sindacalisti rivoluzionari locali (A. Piccinini, Agostino Rocchi, Federico Luraschi) e che ha anche una rivista «L’Azione proletaria», che inizia le pubblicazioni nell’ottobre 1910. Lavora come operaio fonditore a Castro (BG), dove il 16 marzo 1912 si dichiara dispiaciuto del fallito attentato di Antonio D’Alba al re Vittorio Emanuele III del 14 marzo. Per questa dichiarazione viene interrogato, arrestato, processato e il 25 marzo 1912 condannato dal tribunale di Bergamo a 4 mesi di reclusione e a 100 lire di multa e alla revoca della sospensione dell’esecuzione della pena inflittagli dal pretore di Bergamo il 22 giugno 1907: viene dimesso dalle carceri il 16 luglio 1912. Nel maggio 1914 risulta lavorare a Bergamo presso l’officina meccanica Benz e Spada. Nell’estate successiva fa parte del Gruppo Libertario Bergamasco appena costituito: in tale occasione riprende a frequentare Alessandro Caglioni, leader del gruppo, con cui aveva litigato. Nel 1922 a Caravaggio viene bastonato a sangue dai fascisti locali, che gli rompono la testa per avere manifestato le sue idee. Nel settembre 1924 continua a professare idee sovversive, ma non da luogo a rilievi. Nell’agosto 1929 risulta occupato come fonditore presso le officine e fonderie Magrini. Dal 1929 al 1932 non vi sono segnalazioni sul suo conto e definito non più pericoloso ma sempre degli stessi principii. Nell’ottobre 1932 viene radiato dallo schedario dei sovversivi. S'ignorano data e luogo di morte. (G. Mangini)
Fonti
- Fonti: Archivio di Stato Bergamo, Fondo Questura - Sovversivi, b. 85, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Tommaso e Maria Alborghetti
Bibliografia
- 2004