POSTIGLIONE, Umberto

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
POSTIGLIONE, Umberto

Date di esistenza

Luogo di nascita
Raiano
Data di nascita
April 25 1893
Luogo di morte
San Demetrio

Biografia / Storia

Nasce a Raiano (AQ) il 25 aprile 1893 da Franco e Francesca Guardiani, maestro. Nel luglio 1910, presso l’Istituto tecnico di L’Aquila, consegue il diploma di ragioniere. Durante gli anni della adolescenza subisce una forte attrazione, e nello stesso tempo una forte influenza, da parte della figura dello zio paterno, Alfonso Postiglione, maestro di scuola elementare e già promotore di liberi istituti d’insegnamento e gratuite scuole popolari. Con molta probabilità già negli ultimi anni di scuola, frequentati in ambienti politicamente e culturalmente del tutto diversi da quelli del paese di nascita, in cui le associazioni libertarie ed antimilitariste sono particolarmente vivaci, P. approda, come tanti altri giovani studenti del suo tempo, all’ideale anarchico piuttosto che al marxismo. Significativo è il gesto del legare la propria cravatta nera al tricolore in occasione di un’agitazione studentesca organizzata a L’Aquila contro le violenze commesse dagli austriaci a Innsbruch nei confronti degli italiani. Il 3 ottobre del 1910, mosso da desideri di libertà e in particolar modo dall’insofferenza di fronte ad una prospettiva di vita piccolo-borghese a cui la famiglia vorrebbe avviarlo, decide di lasciare l’Italia per America. Parte dunque senza avere idee chiare sul futuro e soprattutto con animo diverso da quello del vero e proprio emigrante, che cerca all’estero il lavoro e il benessere economico che mai ha trovato in patria. Il 18 ottobre arriva a New York e, continuando il viaggio in treno, il 20 giunge a Chicago; in questa città comincia a frequentare il circolo anarchico. Fornito di diploma di ragioniere, inizia a lavorare come impiegato bancario ma trattasi di un periodo molto breve; l’insofferenza per questo tipo di lavoro lo allontana subito da esso mentre l’interesse verso problemi sociali, politici e sindacali lo conduce ad intraprendere altri mestieri. Così il diciottenne è subito operaio in fabbriche diverse di prodotti chimici, in quelle di pianoforti, nelle vetrerie e nelle fonderie, semplice manovale nelle miniere e addetto alle costruzioni stradali. Sull’incontro con Luigi Galleani e su come e quando inizia a collaborare con la «Cronaca Sovversiva», la rivista da questi fondata nel 1903, non si hanno precise notizie ma gli eventi possono essere collocati nel corso del 1911. Nello stesso anno i suoi articoli vengono pubblicati anche da «L’Era Nuova». Dall’aprile del 1912, diventa uno dei principali collaboratori della «Cronaca Sovversiva», usando vari pseudonimi quali El Giovin, Hobo, Corfinio, Nando, Free-Lancer, L’Agitatore e Blankett-Stiff. Senza tralasciare mai quest’impegno tiene conferenze e comizi in quasi tutti gli stati americani, ovunque esistono gruppi di lavoratori italiani, dal Massachussets allo Iowa, dalla Pennsylvania all’Ohio, dal Wisconsin alla California, dall’Illinois al New England, e pertanto non è semplice poter fissare con ordine cronologico e con esattezza le sue dimore. Popolarissimo tra gli immigrati italiani, il raianese compone per essi anche qualche dramma; l’unico di cui si abbia sicura notizia è Come i falchi, imperniato su una vicenda di giustizia proletaria mossa dal quotidiano sfruttamento dei lavoratori delle miniere. Il bozzetto sociale di P. viene reso pubblico nel 1939 per iniziativa del Circolo d’Emancipazione Sociale di Filadelfia. Analizza e partecipa ai grandi scioperi che caratterizzano gli Stati Uniti del secondo decennio del XX secolo, entrando spesso in polemica con i socialisti, con i sindacati, con gli anarcocollettivisti, con Carlo Tresca e con i lavoratori stessi. Nel 1912 partecipa al lungo, ma fallimentare, sciopero dei tessili di Little Falls, N. Y., immortalato da una rara foto dove lo si vede parlare alla folla dall’alto di un barile. Nello stesso anno a Lawrence, nel Massachusetts, in occasione di uno sciopero generale gestito dagli iww, gli operai delle fabbriche tessili, in maggioranza italiani, protestano per il forte abbassamento dei salari e il consistente aumento delle ore lavorative imposto dagli imprenditori. Durante un comizio, sciolto a forza dalla polizia, viene uccisa una donna e del delitto vengono accusati, nonostante la dimostrata innocenza, i rivoluzionari italiani Joe Ettore e Arturo Giovannitti. Appreso il fatto P. corre a Boston, centro del Comitato d’Agitazione, dove tiene parecchi comizi fino ad ottenere la liberazione dei due accusati. Oltre a quelli politici e sindacali, altri temi di dibattito compaiono negli articoli di P. tra i quali la scienza, la sociologia, la psicologia, l’economia, la pedagogia e la religione. Iniziati nel 1912, gli interventi di P. sulla «Cronaca Sovversiva» si diradano e per qualche tempo vengono meno del tutto tra il 1914 e il 1915; in questi anni però fonda altre due riviste. Il 7 settembre 1913 redige a Chicago il primo numero del periodico di propaganda anarchica «Germinal!», stampato su carta rossa a cura del “Gruppo di propaganda anarchica” di Chicago, al quale P. (Hobo) appartiene. Il primo novembre 1915 appare a Chicago il primo numero de «L’Allarme», “Contro ogni forma di autorità e di sfruttamento”; distribuito gratuitamente, il giornale si sposta poi a Sommerville, Mass., e viene pubblicato fino al 1 aprile 1917: “direttore del periodico è Umberto P.”. Nella primavera del 1916, scoppiato lo sciopero dei minatori della Pennsylvania orientale, Galleani lascia la redazione della «Cronaca Sovversiva» per accorrere fra quei lavoratori e P. è invitato come sostituto redattore del giornale a Lynn. Ma con lo scoppio della prima guerra mondiale la situazione cambia velocemente. Il 17 maggio 1917 il governo degli Stati Uniti impone agli stranieri l’obbligo della coscrizione militare obbligatoria, pena la condanna ad un anno di carcere e la deportazione al paese d’origine. P., su sollecitazione dei compagni più anziani, imbocca la via dell’esilio. Ventiquattrenne, varca così il confine messicano, per proseguire per altri due anni verso il sud America, attraversando il Perù, il Cile, l’Argentina, la Bolivia, il Paraguay e l’Uruguay. Trascorre alcuni mesi a San José di Costa Rica dove si dedica all’insegnamento di lingua italiana e di lingua inglese presso l’Università agraria di quella città, oltre che alla promozione di centri culturali e di biblioteche. Lascia anche il Costa Rica, continuando a peregrinare nell’America del sud, attraversando il Panama, La Columbia, l’Ecuador, il Brasile, nuovamente il Perù e l’Argentina. Da Buenos Aires, dopo quasi dieci anni d’attività politico-culturale e d’esperienze nel continente americano, P. s’imbarca per far ritorno in Italia. Appena rientrato è costretto a prestare il servizio militare, nelle caserme di Salerno, Cava dei Tirreni (SA) e Sala Consilina (SA). Torna in Abruzzo e, adoperandosi non più su un piano direttamente politico ma su un terreno essenzialmente culturale, sul solco delle teorie pedagogico-libertarie di Kropotkin e di Ferrer, consegue due titoli di studio: la licenza presso la scuola Normale di Avezzano (AQ) nel 1921, per integrare la licenza di ragioniere, e, nel 1922, presso la Scuola Normale di L’Aquila, il diploma d’abilitazione all’insegnamento elementare. Ad Avezzano promuove la formazione di una scuola libera mentre a Raiano istituisce ed organizza le attività della Casa del Popolo, la prima d’Abruzzo, considerata, nel campo educativo, come la più rivoluzionaria delle sue iniziative. Nello stesso anno dà vita a Raiano ad una scuola privata gratuita. Nell’ottobre del 1923 viene nominato insegnante di tutte le materie in una prima elementare a San Demetrio (AQ); anche se all’interno di un’istituzione che andava “fascistizzandosi”, il suo lungo desiderio di poter insegnare, e nello stesso tempo, di imparare insegnando, viene in qualche modo appagato. È costretto ad abbandonare l’incarico per circa due mesi perché chiamato dal Provveditore agli studi, Giovanni Ferretti, a collaborare all’istituzione della biblioteca dei maestri di L’Aquila, nonché ad intervenire al Congresso Magistrale di L’Aquila del 17 Novembre 1923. P. elabora per l’evento il testo su L’autoeducazione del maestro, di carattere totalmente anticonformista, considerando il periodo storico, le circostanze e l’ambiente in cui la conferenza è tenuta. Nel mese di dicembre torna a svolgere il mestiere di maestro nella scuola di San Demetrio. Nei primi mesi del ’24 compone il sussidiario per le scuole elementari La terra d’Abruzzo e la sua gente, incarico affidatogli dalla casa editrice torinese Paravia, pubblicato per le scuole elementari l’anno successivo. Nei primi giorni del marzo del 1924 il maestro è colto dalla polmonite, causata con molta probabilità da quelle “leggere febbriciattole che sparivano e ricomparivano ogni quindici giorni”, contratte tra il ’17 e il ’18 in sud America; la malattia ha un corso rapido, aggravandosi improvvisamente con estrema violenza; le speranze di guarigione restano amaramente deluse. Il 28 marzo 1924, a San Demetrio (AQ), è il suo ultimo giorno. La Casa del Popolo di Raiano, quasi ultimata, perde l’ardente animatore che doveva muovere tutta l’attività del popolo del paese. (E. Puglielli)

Fonti

Fonti: Archivio dello Stato - L’Aquila, Fondo Questura, Cat A8, b. 42, f. 24.

Bibliografia: Scritti di P.: Come i falchi, L’autoeducazione del maestro, La terra d’Abruzzo e la sua gente, Torino 1924; Scritti Sociali, (raccolti da V. Vallera), Pistoia 1972; Scritti su P.: V. Marchesani, In memoria di Umberto Postiglione, L’Aquila 1925; O. Giannangeli, Umberto Postiglione, Raiano 1960; N. Pelino, Umberto Postiglione tra anarchismo, tardoromanticismo e populismo, «Quaderni Peligni, politica, economia e cultura», Sulmona, apr.1981; L. Bettini, Bibliografia dell’anarchismo, vol. 1 t. 1. Periodici e numeri unici anarchici in lingua italiana pubblicati in Italia (1872-1971), Firenze 1972; d., Bibliografia dell’anarchismo, vol. 1 t. 2. Periodici e numeri unici anarchici in lingua italiana pubblicati all’estero (1872-1971), Firenze 1976, ad indicem; A. Gabarrini, Del presunto anarchico Umberto Postiglione, L’Aquila, 1979; Un trentennio di attività anarchica. 1914-1945, Cesena 1953; S. Cicolani, La presenza anarchica nell’aquilano, Pescara, 1997; E. Puglielli, Abruzzo rosso e nero, Chieti 2003.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Franco e Francesca Guardiani

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

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