PONTILLO, Gaetano
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- PONTILLO, Gaetano
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Naro
- Data di nascita
- May 3 1871
- Luogo di morte
- Licata
Biografia / Storia
- Nasce a Naro (AG) il 3 maggio 1871 da Gesualdo e Angela Marziano, avvocato. Uomo colto, di famiglia agiata, abbraccia le idee anarchiche in epoca imprecisata e verso il 1910 viene colpito da un mandato di cattura per un reato di natura sconosciuta (un omicidio?). Catturato, dopo aver resistito accanitamente alla “sbirraglia locale al servizio d’un barone degenerato”, viene legato con le corde, picchiato selvaggiamente e condannato a una lunga pena detentiva. Sopravvissuto a dieci anni di reclusione, passati “nelle più terribili carceri d’Italia”, torna in Sicilia ed entra nel gruppo libertario “I figli dell’Etna”, diventando amico dell’anarchico spezzino Tintino Persio Rasi. Nemico dei fascisti, è protagonista di un clamoroso episodio nel 1923. Il 20 luglio alcuni carabinieri e guardie campestri, guidate da un vice commissario, si presentano nella sua casa-fortilizio per perquisirla. Fatto piantonare il portone, il vicecommissario si avvia su per le scale, ma un colpo, sparato da una feritoia, lo fredda. Gli altri militari aprono un fuoco intensissimo, al quale P. risponde, ferendo mortalmente una guardia campestre. Malgrado l’arrivo di ingenti rinforzi di fascisti e militi della mvsn da Girgenti e Canicattì e una ferita riportata a un braccio P. resiste per molte ore nella sua abitazione, finché riesce a sganciarsi e a sottrarsi alla cattura, fuggendo nella campagna da una porta secondaria. Il giorno seguente ha un nuovo scontro con le forze dell’ordine al ponte della Chiesa del Carmine, dove replica “con grande freddezza ai colpi” dei militi, prima di perdersi “fra le anfrattuosità del terreno”. Attivamente ricercato, muore nei dintorni di Licata (o di Girgenti) qualche mese dopo, non si sa bene se di fame e stenti o per avvelenamento. La resistenza, che ha opposto ai carabinieri e ai fascisti, gli assicura subito un posto speciale nella galleria degli uomini in rivolta, i personaggi “mitici” dell’anarchismo più intransigente, tra i quali campeggiano Bruno Filippi, Dante Carnesecchi e Renzo Novatore, e il 28 luglio Paolo Schicchi lo ricorda su «Il Martello» di New York come “un gigante del pensiero e dell’azione, irriducibile ed inflessibile. Perché egli, in mezzo alla codardia della plebaglia tesserata e alla feudale sbirresca burbanza della borghesia e dei saccomanni, al pari del Farinata di Dante …s’ergea col petto e colla fronte / Com’avesse lo ’nferno in gran dispetto”. Il 20 luglio 1923 il giornale «La Rivendicazione» di Parigi gli dedica un lungo e commosso articolo e il 25 maggio 1930 Nino Napolitano gli rende omaggio su «Fede!» di Parigi, paragonandolo all’“anarco – bandito” Bonnot. (F. Bucci - R. Bugiani - A. Tozzi)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; P. Schicchi, Pontillo, l’eroe della fiera Sicilia, insegna a non piegarsi alla tirannia fascista, «Il Martello», 28 lug. 1923; Diavolindo, Anche l’eroe di Naro è caduto?, «La Rivendicazione», 30 nov. 1923; L’assassinio di Gaetano Pontillo, «L’Avvenire», 1° dic. 1923; N. Napolitano, Gaetano Pontillo, «Il Risveglio», 2 feb. 1924; L. Liberi, A proposito di Gaetano Pontillo, «L’Adunata dei refrattari», n. 35, 11 set. 1926; Culmine, Tra gli artigli della reazione, «Culmine», n. 24-25, [estate] 1927; N. Napolitano, Gaetano Pontillo e il suo tentativo di riscossa, «Fede!», 25 mag. 1930.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Gesualdo e Angela Marziano
Bibliografia
- 2004