POMPEO, Davide

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
POMPEO, Davide

Date di esistenza

Luogo di nascita
Reggio Calabria
Data di nascita
January 6 1874
Luogo di morte
Messina

Biografia / Storia

Nasce a Reggio Calabria, il 6 gennaio 1874 da Nicola e Filomena Azzarà, calzolaio. La prima segnalazione da parte delle autorità di polizia risale al 1892: il suo nome risulta inserito in un elenco di affiliati al “Circolo degli studi sociali”, associazione tenuta sotto stretta sorveglianza per “tendenze chiaramente sovversive”. Nello stesso anno viene condannato, per “disturbo delle funzioni religiose, oltraggi e resistenza alla forza pubblica”, a cinquanta giorni di reclusione e al pagamento di una multa. In contatto coi socialisti di Cosenza e Catanzaro e con i messinesi Noè e Petrina, cerca di organizzare a Reggio, nel 1893, i fasci dei lavoratori, prendendo parte a diverse riunioni. Definito “individuo pericoloso, uno dei più accaniti socialisti di Reggio”, e dai “principi che rasentano anche l’anarchismo”, continua ad essere sorvegliato dalle autorità; nel 1894 è nuovamente in carcere, “imputato di grida che costituiscono oltraggi alla persona del generale Morra”, durante una visita di questi a Reggio Calabria. In occasione della “condanna De Felice” è segnalato nell’atto di “raccogliere studenti e giovanotti distribuendo loro un garofano rosso e invitandoli a prendere parte alla dimostrazione che si verificò una sera dei primi di giugno 1894”. Fa parte del circolo “I figli del lavoro”, fondato nel 1896 e composto da circa cento operai. Come molti altri socialisti reggini, è anche membro di una delle tante logge massoniche molto attive in città e insieme a Luigi Crucoli cerca di imprimervi, senza successo, un carattere di sinistra. Nel 1897 il suo nome viene ritrovato in un elenco di anarchici posseduto da Errico Malatesta. Nel 1898, in occasione dei tumulti di fine secolo, è arrestato insieme ad altri affiliati ai partiti sovversivi e condannato, nel mese di novembre, dal Tribunale di Reggio Calabria a venti mesi di reclusione “per associazione diretta ad eccitare l’odio tra le classi sociali e per l’apologia di fatti che la legge prevede come reati”; è anche sequestrata una lettera da lui scritta all’On. Bissolati. Posto in libertà provvisoria dopo cinque mesi, è segnalato, nel 1899, in una nota della prefettura di Reggio Calabria, tra gli individui che “dietro incarico ricevuto dai socialisti messinesi Noè, Paternò e Serra” sono intenti a far proseliti tra i contadini della città per la costituzione, ritenuta prossima, in coincidenza dell’arrivo di De Felice Gioffrida, del Fascio dei lavoratori. Il 4 novembre del 1901 subisce una nuova condanna a quattro mesi e dieci giorni di detenzione “per il reato di appropriazione indebita”, dalla quale sarà assolto nel 1903. Sotto lo pseudonimo “Mai domo” invia per molto tempo corrispondenze al giornale anarchico di La Spezia «Il Libertario», ed è per tale motivo tenuto sotto sorveglianza dal Ministero dell’Interno. Nel 1912 è segnalato tra i dirigenti della “bene organizzata” sezione socialista, che contava allora settanta iscritti; nel 1914 è indicato come membro delle associazioni “Lega muratori e manovali” e “Lega lavoranti Pubblica Igiene”, disciolte dalle autorità. Muore a Messina il 5 gennaio 1925. (G. Palamara)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio dello Stato – Reggio Calabria, Gabinetto di prefettura, Inv. 34 serie I Politica – Ordine Pubblico, b. 24 f. 976, 979, b. 25 f. 1023, 1050, b. 26 f. 1067.

Bibliografia: scritti su P: G. Masi, Socialismo e socialisti di Calabria (1861-1914), Salerno-Catanzaro 1981, ad indicem; G. Cingari, Il Partito Socialista nel reggino 1888-1908, Reggio Calabria 1990, ad indicem; G. Cingari, Reggio Calabria, Bari 1988, ad indicem.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Nicola e Filomena Azzarà

Bibliografia

2004

Persona

Collezione