POGGI, Priscilla

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
POGGI, Priscilla

Date di esistenza

Luogo di nascita
Pisa
Data di nascita
15 maggio 1861
Luogo di morte
Pisa
Data di morte
2 ottobre 1949

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Pisa il 15 maggio 1861 da Lorenzo e Carolina Fichi, operaia tessile. Il Prefetto di Pisa il 4 maggio 1903 nel compilare la scheda biografica così la descrive: “Nell’opinione pubblica riscuote pessima fama per le idee sovversive che professa. È di carattere violento. Ha poca educazione. Intelligenza scarsa e nessuna cultura. Ha frequentato la 2ª elementare”. Sposata con l’anarchico Ettore Fontana, dalla loro unione nascono cinque figli Jessa (1883), Severo (1888), Selica (1889), Vasco (1892) e Amina (1893) i primi quattro attivi militanti nell’anarchismo pisano. All’inizio del secolo è segretaria della Lega tessile femminile aderente alla locale CdL e prende parte alle attività del movimento anarchico come propagandista. Il 25 agosto del 1901 è presente alla manifestazione anticlericale per la commemorazione di Giordano Bruno organizzata dai “partiti popolari” e dove la presenza anarchica è massiccia tanto che nel lungo e affollato corteo più volte eccheggiano le grida di “Viva l’anarchia!”, “Viva la rivoluzione sociale!”, “Viva Caserio!” e infine “Viva Bresci!”. La manifestazione, oltre ad innumerevoli denunce che colpiscono gli esponenti più in vista dell’anarchismo pisano, ha un lungo strascico polemico non solo tra i fogli popolari e quelli cattolici ma anche a livello istituzionale, infatti, Giolitti rimuove il prefetto Bacco colpevole di non aver contenuto l’esuberanza degli anarchici. L’agitatrice libertaria tiene in questo periodo, con una vivace vis polemica dalle pagine dell’«Arno», organo democratico popolare, un duro confronto con il giornale conservatore e cattolico «La Croce pisana» che dura diversi mesi. Sempre presente in questi anni agli appuntamenti del movimento libertario il 31 dicembre del 1905 partecipa al congresso anarchico regionale tenutosi a Pontedera e nel 1908 è attiva nel sostegno dei lavoratori agricoli del parmense nel loro lungo sciopero. Nel giugno del 1907 Priscilla è segnata duramente dalla scomparsa della figlia quattordicenne Amina. Il 26 dicembre 1910 è tra i partecipanti al terzo convegno regionale degli anarchici toscani che si svolge a Pisa presso il teatro Redini. Collaboratrice del settimanale «L’Avvenire anarchico», nei primi anni dieci in particolare cura la rubrica “Palestra femminile” e non fa mancare la propria presenza alle iniziative libertarie durante il Biennio rosso. Dopo l’ascesa al potere del fascismo continua ad essere sorvegliata non svolgendo “apparentemente, attività politica” di rilievo. In diverse occasioni è fermata e sottoposta ad interrogatori, soprattutto riguardanti l’attività dei suoi figli, entrambi libertari emigrati in Francia alla metà degli anni Venti, Vasco e Selica, quest’ultima compagna dell’anarchico Gusmano Mariani. Durante uno di questi interrogatori Priscilla afferma che “Io non sono né anarchica né comunista; sono evengelica e seguo le teorie di Cristo”, in realtà la sua affermazione sembra avere l’intento di allontanare da sé il sospetto delle autorità di un suo qualche ruolo di collegamento tra antifascisti pisani e i fuorusciti residenti a Lione. Muore a Pisa il 2 ottobre 1949. (F. Bertolucci)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Bibliografia: L. Gestri, Le ceneri di Pisa. Storia della cremazione. L’associazionismo laico nelle lotte per l’igiene e la sanità (1882-1939), Pisa 2001, pp. 246-252.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

183

Note

Paternità e maternità: Lorenzo e Carolina Fichi

Bibliografia

2004

Persona

Collezione