PIOLATTO, Caterina detta Rina
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- PIOLATTO, Caterina detta Rina
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Vische
- Data di nascita
- March 4 1900
Biografia / Storia
- Nasce a Vische (TO) il 4 marzo 1900, da Carlo e Caterina Anarò, sarta, detta “Rina”. Secondo una nota biografica della Prefettura di Alessandria ha “carattere ribelle e prepotente, [è] fervente anarchica, pericolosa. Ha contegno arrogante al cospetto dell’Autorità, dando segni di disprezzo. È capace di qualsiasi delitto. […] È intelligente, discretamente colta, amante della vita elegante, nonché misteriosa…”. Fa parte di un gruppo anarchico attivo nel quartiere torinese di Barriera di Milano durante il biennio rosso. Compagna di Giuseppe De Luisi, nel 1921 è coinvolta con lui in uno scontro a fuoco in un bar, nel quale rimangono uccisi l’anarchico Raffaele Milesi e ferito gravemente un poliziotto. In seguito a questo episodio, nel 1922 viene condannata a due anni e un mese di reclusione e si rifugia in Francia per sottrarsi alla cattura. Lo stesso anno, entrata in contatto con la banda Pollastro, ritorna in Italia e si stabilisce a Rho, vicino a Milano, vivendo sotto la falsa identità di Maria Gaiazzo, fino a quando viene arrestata. Nel 1926 è condannata a tre anni e quattro mesi di reclusione per favoreggiamento nell’uccisione di due sottufficiali di Pubblica sicurezza, avvenuta a Milano durante una rapina compiuta da Sante Pollastro. Liberata nel 1930, si occupa dell’assistenza ai detenuti delle bande Pollastro e De Luisi, ricevendo sovvenzioni dagli anarchici italiani emigrati negli Stati Uniti, tramite Osvaldo Maraviglia. Nel 1931 viene ammonita e successivamente iscritta nell’elenco degli attentatori. Nel 1938 sposa l’anarchico Amleto Moiso (nato a Torino il 16 febbraio 1902, di professione imballatore). Nel 1940 viene internata a Ventotene e a Pisticci, ma è liberata nel 1941. In seguito non risulta aver svolto particolari attività. S’ignorano data e luogo di morte.(T. Imperato)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Bibliografia: S. Carolini, Pericolosi nelle contingenze belliche. Gli internati dal 1940 al 1943, Roma, 1987, p. 227; Antifascisti nel casellario politico centrale, 18 voll., Roma 1988-1995, p. 442; P.C. Masini, Antonio Gramsci e l’Ordine Nuovo visti da un libertario, Livorno 1956, p. 20.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 183
Note
- Paternità e maternità: Carlo e Caterina Anarò
Bibliografia
- 2004