PIETRINI, Alfeo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
PIETRINI, Alfeo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Livorno
Data di nascita
November 17 1893

Biografia / Storia

Nasce a Livorno il 17 novembre 1893 da Enrico e Rosa Franchi, operaio. Di famiglia poverissima, viene condannato, il 10 novembre 1910, a cinque giorni di carcere per oltraggio e violenza alla forza pubblica, poi, durante l’occupazione delle fabbriche, fa parte delle guardie rosse al cantiere Orlando di Livorno e svolge un’intensa propaganda anarchica. Licenziato dal lavoro “per l’attività politica da lui spiegata”, emigra in Francia nel 1922 e si stabilisce a Sainte-Cathérine-de-Toulon. Tre anni dopo fa il facchino al porto di Marsiglia e diffonde «Il Picconiere», il giornale redatto da Paolo Schicchi. Il 1° maggio 1926 interviene alla festa del lavoro, nella Maison Provençale, durante la quale l’anarchico Giulio Bacconi, e il massimalista Angelo Luigi Mussa attaccano violentemente il regime fascista. L’11 maggio P. assiste, nella Bourse du travail di Marsiglia, a un comizio, che è stato organizzato per strappare al boia l’anarchico Rafael Torres Escartín, membro del gruppo “Los Solidarios”, e il 19 giugno fa opera di proselitismo libertario a Roquefort la Bedoule, insieme a Paolo Bonatti, Balilla Vanni, Vezio Del Nudo, Adarco Giannini e Giulio Bacconi. Operaio nei “Chantiers de Provence” di La Ciotat, partecipa, il 16 gennaio 1927, alle proteste contro la condanna a morte di Sacco e Vanzetti e il 22 aprile viene segnalato dal consolato fascista come “uno dei più violenti anarchici di Marsiglia, sottoposto a speciale vigilanza da questo vice questore”. Il 15 maggio interviene a una riunione dei gruppi anarchici di Marsiglia, Toulon, La Seyne e La Ciotat per discutere intorno alle iniziative da prendere per salvare Sacco e Vanzetti e alla posizione da assumere sulla campagna che Schicchi conduce contro gli “anarchici garibaldini”, screditando il movimento libertario. Il 31 maggio P. viene schedato. Il prefetto di Livorno ricorda la grande influenza, che esercitava sui compagni di fatica nel cantiere Orlando, e l’attività sovversiva, che ha svolto a Marsiglia, “dove si è rivelato uno dei più violenti anarchici della città”. Sorvegliato negli anni seguenti, P. vive ancora in Francia nel 1939, quando la Prefettura labronica ne conferma l’iscrizione nella “Rubrica di frontiera” per l’arresto. S’ignorano data e luogo di morte. (G. Piermaria - A. Tozzi)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Direzione fenerale di Pubblica sicurezza 1926, b.114.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Enrico e Rosa Franchi

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

città