PIERETTI, Artemio

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
PIERETTI, Artemio

Date di esistenza

Luogo di nascita
Ancona
Data di nascita
September 1 1904
Luogo di morte
Buenos Aires

Biografia / Storia

Nasce a Monte Roberto (An) il 1° settembre 1904 da Raimondo e Felice Fava, meccanico. Il babbo fa il poliziotto, la madre è cattolica praticante. Pieretti approda presto all’anarchismo e dopo l’ascesa al potere di Mussolini alcuni giornali sovversivi, che gli sono stati inviati da Parigi e New York, vengono sequestrati negli uffici postali di Jesi e di Torino. Il 27 agosto 1926 emigra legalmente in Argentina e si stabilisce a Córdoba. Membro del gruppo libertario “Allarme”, viene segnalato più volte dalle autorità nel 1929 per la sua intensa attività rivoluzionaria e per i suoi legami con i compagni di idee Giacomo Sabbatini e Pietro Di Cesare.

All’alba dell’11 gennaio 1930 il console italiano di Córdoba, al ritorno da una serata di gala, dove sono state festeggiate le nozze “lugubri” di Umberto di Savoia con Maria Josè del Belgio, scopre, accanto alla sede diplomatica, un “involto legato da una cordicella del peso di 4–5 kg.”, che esplode, danneggiando alcuni edifici e ferendo un agente di polizia. Sospettato di aver preparato l’attentato, Pieretti viene incarcerato. Intervistato qualche giorno dopo, è descritto come “un uomo estremamente giovane”, che “parla imperfettamente lo spagnolo” e “si mostra tranquillo nel corso della conversazione”: “Il suo volto rivela una serenità assoluta, ma man mano che procede l’intervista si avverte l’intelligenza con cui misura le parole per non compromettersi”. Pieretti racconta di risiedere a Córdoba da circa un anno e di non aver mai avuto noie con le autorità: “Effettivamente sono anarchico da molti anni. Ero piccolissimo quando cominciai a professare le idee anarchiche che ho abbracciato con grande amore, poi, con il passare del tempo mi sono innamorato sempre di più di questa idea che per me è una religione”. P. accenna ai suoi rapporti con il pubblicista anarchico Aldo Aguzzi e si dichiara estraneo all’attentato. Insistentemente interrogato e sottoposto a “torture fisiche”, continua a protestarsi innocente e dopo alcuni giorni viene rilasciato per mancanza di indizi.

Trasferitosi a Buenos Aires, si collega agli anarchici terroristi del gruppo di Severino Di Giovanni e il 14 marzo 1931 muore nella capitale argentina in seguito all’esplosione di una bomba, che trasportava in tram verso la sede de «Il Mattino d’Italia» (“redatto – scriverà Aguzzi – dalle peggiori canaglie che conti il fascismo nell’Argentina”). Nelle ore successive la polizia perquisisce il suo alloggio, scoprendovi un arsenale di munizioni e esplosivi, fra cui quattro casse di gelinite, diversi chili di dinamite, alcuni fiaschi di acido, sei bombe già confezionate, un’enorme quantità di fogli volanti di propaganda anarchica e alcune migliaia di copie di un libro di Elisée Reclus, stampato da Di Giovanni, che Pieretti intendeva vendicare, facendo saltare il giornale fascista italiano.

Il 18 aprile Aguzzi rende omaggio a Pieretti su «L’Adunata dei refrattari»: “Con “la morte terribilmente tragica di Artemio Pieretti, il movimento anarchico è privato d’una delle sue figure più “rappresentative”… Artemio Pieretti non “rappresentava” affatto l’anarchismo in qualità di intellettuale e di eroe consacrato; ma lo rappresentava e simboleggiava degnissimamente, invece, attraverso tutto il suo spirito e tutto il suo “modo di vivere”. Egli era l’anarchico tipico, era l’anarchico che tutti noi, non sempre riuscendoci, aspiriamo ad essere; era l’uomo nuovo quale deve logicamente scaturire da un’assimilazione adeguata dei nostri principii, d una depurazione conseguita attraverso il lavacro delle idee e della morale libertaria”. (F. Bucci - M. Gragnani - A. Tozzi)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Entrevistación esta mañana a Artemio Pieretti, supuesto autor del atentado del sábado, «Córdoba», 15 gen. 1930; A. Aguzzi, Artemio Pieretti, «L’Adunata dei refrattari», n.14, 18 apr. 1931.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Raimondo e Felice Fava

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

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